TESTIMONIANZE CRISTIANE

 

Conosciamo e crediamo

 

La sindone

Passione e Sindone

 

Dato Comune

 

A Favore dell'autenticità

           L'uomo della Sindone è molto simile a Gesù per lo meno sembra aver subito la stessa passione raccontata nei vangeli. Alla luce delle nostre conoscenze non c'è un solo elemento della Sindone che neghi un elemento evangelico e viceversa.

           FLAGELLAZIONE

          Secondo gli studiosi Gesù era legato a una roccia curvo in avanti. Sull'immagine della Sindone ci sono tanti colpi di frusta, sono 120 i colpi riportati, inferti con il flagrum romano, la striscia di cuoio si avvolgeva intorno al corpo dello strumento e le parti divise presentavano alla fine tre strumenti appuntiti che entravano nella pelle e poi si tirava via con un dolore che possiamo immaginare. Chi veniva condannato alla crocifissione non veniva flagellato prima, si flagellava chi aveva fatto qualcosa di non molto grave contro Roma, e la pena era 40 colpi appunto: 120 diviso 3 viene 40 e il flagrum appunto termina con tre parti appuntite, quindi i 120 colpi si devono dividere per 3.

          Sulle spalle quest'uomo ha portato la croce o meglio il patibulum, la parte orizzontale della croce, era legno grezzo che pesava sui 40 kg, sulla Sindone non abbiamo una piaga ma solo una tumefazione, quest'uomo quindi quando ha portato la croce è stato rivestito. Questo testimonia il fatto che Pilato probabilmente voleva salvare Gesù.

           Gesù viene condannato a morte perché era il Figlio di Dio, quella di Marco è la narrazione più antica e più scarna del processo davanti al sinedrio. Marco ci dice che si riunisce tutto il sinedrio quindi tutte e tre le componenti: sacerdoti, scribi e anziani. La carica di Sommo Sacerdote durava per un periodo di tempo poi si rimaneva sommo sacerdote ma non in carica. Occorrevano testimoni per l'accusa, più di uno, le donne non potevano testimoniare, parlavano separatamente l'uno dall'altro i testimoni. Le testimonianze venivano scritte e giudicate prive di valore se differivano del minimo dettaglio. Marco ci dice che queste testimonianze non coincidono.

           Il Sinedrio vuole seguire la procedura ma non ci riesce e quindi va contro le procedure, il Sommo Sacerdote interroga Gesù, cosa che non potrebbe fare, e non solo gli chiede di autoaccusarsi e non si può. Alla bestemmia di Gesù si strappa le vesti, e deve essere quindi ora condannato a morte.

          Giudea e Samaria erano sotto Pilato, Gesù era galileo e quindi lo manda a Erode perchè è lui che si occupa della Galilea anche se sotto Roma. Pilato fa l'errore capitale di pensare di governare la folla. Il procuratore agiva per procura diretta di Cesare, rispondeva solo e solamente all'imperatore, erano gli amici dell'imperatore, perciò nella frase “non sei amico di Cesare” c'è un “ti facciamo perdere la Gallia”. Pilato ribadisce che non trova nessuna colpa in Gesù si lava le mani, un gesto incomprensibile dagli ebrei. La Sindone ci conferma che fu flagellato, rivestito e caricato del patibolo.

CROCIFISSIONE

           I vangeli ci parlano della corona di spina e solo i vangeli parlano di un condannato con una corona di spine. Nella Sindone ci sono segni lasciati da il brunus, delle spine di brunus, un cespuglio di spine sbattuto con violenza. Anche la ferita sul polso c'è, c'è l'assenza dei pollici questo perchè il chiodo venne posto alla confluenza tra urna e radio, attraversato dal nervo mediano, se veniva messo sulla mano non avrebbe retto il peso del corpo. Questo nervo mediano provoca infatti il rientrare del pollice perchè lo governa. Questo verrà scoperto solo in alcuni campi di concentramento dove provarono a crocifiggere alcuni ebrei e si accorgeranno dove dovevano essere messi i chiodi. Il falsario medioevale che avrebbe creato questo falso quindi questa cosa non l'avrebbe dovuta sapere, visto che in quel periodo si credeva che i chiodi venivano messi sulle mani.

           La causa più immediata di morte in croce poteva essere l'asfisia, pian piano il corpo perdeva energia e si affossava. Nel caso dell'uomo della Sindone è da escludere questo, e da escludere nei vangeli perchè un uomo che muore così perde conoscenza Gesù chiede da bere, rifiutò l'aceto, parla, spirò soprattutto chi muore soffocato non lo fa.

          La ferita al costato viene limitata purtroppo dalla toppa, la ferita è certamente una ferita inferta post mortem, mentre tutte le altre sono state inferte quando era ancora in vita e gli studi ce lo dicono con assoluta certezza perchè i lembi di questa ferita sono aperti, su un essere vivente i lembi della ferita provano a chiudersi. Anche le dimensioni sono importanti, sono le misure standard delle lance romani, colpito quindi da una lancia romana dal basso verso l'alto, un tocco preciso, il tocco usato dai romani in battaglia, abili in questo colpo che entrando tra le costole andava diretto al cuore, il soldato romano quindi ha tirato un colpo che gli era stato insegnato per la battaglia.

           Il modo di sopravvivere sulla croce è quello di tirare su le gambe e ruotare il polso per sollevarsi e respirare, certo era doloroso ma era l'unico modo. Quindi ai due ladroni che erano vivi gli spezzarono le gambe per impedirgli di fare questo. Gesù era già morto e quindi gli diedero uno dei colpi a cui erano avvezzi un colpo caratteristico dei soldati romani in battaglia, esce sangue e acqua, o meglio sangue e siero. Gli inizi dell'infarto di cui è morto Gesù ci sono già al Getsemani quando suda sangue, Luca che è medico ci pone particolare attenzione. Ci sono anche le tracce delle varie cadute che gli creeranno anche una frattura del setto nasale, tenendo la croce non aveva per difendere il volto e sbatteva due volte la prima per l'impatto la seconda per la croce che sbatteva sulla testa. Chi muore di infarto inoltre prova tanto dolore e quindi lo spirò ci sta tutto, l'urlo di dolore. La fuoriuscita di sangue è talmente abbondante dalla ferita che anche nel retro c'è la colatura del sangue.

 

LA SEPOLTURA

 

           Si porta nella tomba, viene avvolto nella sindone ma non c'è tempo di rispettare il rito giudaico della salma, rasatura completa di barba e baffi, lavaggio della salma per sette volte. Ma non c'è tempo o il 7 aprile del 30 o il 3 aprile del 37, entro le 18 doveva essere completato il tutto perchè il tramonto avviene per quell'ora a Gerusalemme ad Aprile.

           Un enigma è come è stato separato il lenzuolo dal corpo, ci sono tracce di tutti i tipi qua sopra tranne che la decomposizione del corpo, questo corpo non si è decomposto qui, la scienza ci dice con assoluta chiarezza che il contatto del corpo con il lino non può essere stato superiore alle 36 ore perchè non si trovano tracce di decomposizione. Dalle 18 alle 24 6 ore del venerdì 24 del sabato per arrivare a 36 ore non deve andare oltre le 6 della domenica. Giovanni ci dice che la domenica vanno al sepolcro di buon mattino, queste donne vanno a completare l'opera di sepoltura che non era stata possibile il venerdì trovano la tomba aperta. Si recano quando era ancora buio, quindi ci siamo nelle 36 ore.

           Il sudario c'è era stato messo prima della sindone, non è nitido come la sindone il gruppo sanguigno è lo stesso (ab), il Sudario di Oviedo, e questa immagine qui è sovrapponibile al volto della Sindone. Misura 84 x 53. l'ipotesi è che quando Gesù era sulla croce ma già morto si copre con il sudario, quando viene trasportato dal calvario al sepolcro questo sudario ormai era inutile pieno di sangue, questo sudario era infatti avvolto da una parte, il lenzuolo invece si è afflosciato su se stesso. Portarsi via un cadavere nudo era la cosa più impura per la religione ebraica, e uno che doveva portarlo via si preoccupa di togliere tutte le bende dal corpo? Max Frei fa anche qui l'indagine dei pollini solo 6 tipi sono comuni, ci sono quindi stati due percorsi diversi.
 

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