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Santità

          Forse la prima nota riconosciuta alla Chiesa, negli atti degli Apostoli si parla di Chiesa Santa. La qualifica di Santa è molto diffusa nella Chiesa antica, non tanto per trionfalismo, ma serve soprattutto a riconoscere l'origine divina della Chiesa. Credo alla Chiesa Santa significa soprattutto dire che la Chiesa viene da Dio e non dagli uomini. Significa dichiarare l'origine della Chiesa. Serve a riconoscere l'elezione da parte di Dio, poi anche sulla chiamata dei cristiani a una particolare vocazione alla santità. Elezione e chiamata sono i due concetti principali della santità. I primi cristiani sono coscienti di essere chiamati alla santità. I cristiani si distinguono dai pagani e dai giudei, nella Lettera A Diogneto, anche per il rigore morale per fare della santità un fine della propria vita.

          Gli apologisti difendono i cristiani proprio facendo vedere che stanno perseguitando la parte migliore quella che mira alla santità. Uno degli elementi del successo cristiano (ad esempio coi martiri) è stata la testimonianza della vita. I primi cristiani avevano una forte auto comprensione della santità non soltanto come meta ma anche come dono, è un dono del battesimo. Eb 6,4-6 “Quelli infatti che sono stati una volta illuminati, che hanno gustato il dono celeste, sono diventati partecipi dello Spirito Santo [5]e hanno gustato la buona parola di Dio e le meraviglie del mondo futuro. [6]Tuttavia se sono caduti, è impossibile rinnovarli una seconda volta portandoli alla conversione, dal momento che per loro conto crocifiggono di nuovo il Figlio di Dio e lo espongono all'infamia”, chiaramente qui non si parla di peccati piccoli, qui si parla dei peccati che portano alla morte. Resta questa forte percezione della santità della Chiesa, e si va avanti così sino al III secolo. Esplode con la controversia sulla penitenza.

          Nella persecuzioni molti avevano rinnegato la fede, molti passate le persecuzioni chiedono alla Chiesa di rientrare. Il problema non era di poco conto, si trattava di decidere in quale misura parlare della santità della Chiesa. Quale rapporto c'è tra il peccatore e la Chiesa? Cosa può fare la Chiesa nei confronti dei peccatori? Da una parte ci sono i rigoristi (Ippolito, Tertulliano) e i moderati (Callisto, Cipriano). Fu una vera battaglia. Callisto era il primo Papa schiavo, poi è diventato libero e poi è diventato Papa. Ippolito definiva la Chiesa come santa società di coloro che vivono nella giustizia, se quindi tu non vivi nella giustizia non puoi far parte della Chiesa. Per Callisto, che era accusato di falsa misericordia, la Chiesa era comunità di santi solo al momento terminale, ora la Chiesa è in cammino, ha al suo interno santi e peccatori, è una diversa concezione della Chiesa. La Chiesa professata da Callisto è il luogo dove la salvezza si fa storia, quindi non è stabilità, la Chiesa deve quindi praticare la misericordia il perdono, accettare la presenza dei peccatori all'interno di sé. Questa sarà la posizione vincente che favorirà la pratica penitenziale. Questa posizione vincente imporrà l'idea di Chiesa come un'istituzione salvifica mediatrice tra Dio e gli uomini, tra gli uomini che hanno raggiunto la salvezza e coloro che la cercano. Il ministro della penitenza era il vescovo nei primi secoli, l'importanza del tema della santità tornerà poi nella storia con la controversia donatista.

          I donatisti escludevano dalla Chiesa i peccatori, e ritenevano che i traditores, coloro che avevano consegnato ai pagani i libri sacri non solo non potevano rientrare nella Chiesa e i sacramenti da loro amministrati erano invalidi. Sarà Sant'Agostino a risolvere la questione.

 

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