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Lettera a Diogneto

Il testo della Lettera a Diogneto

Manoscritto scoperto a Costantinopoli verso il 1436, scritto apologetico molto breve ma anche molto denso. L'autore dello scritto ha una sferzante ironia contro pagani, giudei e filosofi. E' stata classificata come lettera perchè Diogneto è stato considerato il destinatario della lettera, in realtà forse è un discorso più che una lettera. Il Manoscritto originale andò bruciato nell'incendio della biblioteca municipale di Strasburgo durante la guerra del 1860 tra francesi e prussiani. Non si conosce l'autore dello scritto, sia il destinatario, la datazione invece dovrebbe essere fine II secolo o al più tardi inizio III secolo, forse in ambito alessandrino1.

L'opera dopo una l'introduzione (cap I) è divisa in quattro parti:

  1. Apologia contro i pagani e i giudei: confuta le pratiche idolatriche dei pagani e il culto degli ebrei (cap II-IV).
  2. Presenta il ruolo che hanno i cristiani nel mondo, è probabilmente la parte più conosciuta della lettera (cap V-VI).
  3. Catechesi sulle principali verità di fede (cap VII-VIII).
  4. Esortazione finale (cap IX-XII).

La seconda parte, dicevamo, è sicuramente la più famosa e anche quella più bella, parla dei cristiani nel mondo: "ogni paese straniero è patria per loro ed ogni patria come terra straniera. Si sposano come tutti gli altri, fanno figliuoli, ma non gettano i neonati. Apparecchiano una mensa comune, ma pura. Vivono nella carne, ma non secondo la carne. Dimorano sulla terra, ma sono cittadini del cielo"2, i cristiani sono nel mondo ma non sono del mondo, sono nel mondo, ma sono proprietà del cielo. La loro missione è quella di diventare l'anima del mondo, animarlo dall'interno, con le parole di Gesù si potrebbe dire essere il sale della terra: "per dirlo in una parola, i Cristiani sono nel mondo ciò che l'anima è nel corpo. L'anima è diffusa per tutte le membra del corpo ed egualmente i Cristiani in tutte le città del mondo. L'anima abita sì dentro al corpo, ma non proviene da esso ed i Cristiani vivono nel mondo, ma non provengono dal mondo. L'anima che è invisibile è imprigionata nel corpo visibile ed i Cristiani si sa che sono nel mondo, ma la loro pietà resta nascosta. La carne odia e combatte lo spirito senza averne ricevuto del male, perchè esso le contrasta il godimento dei piaceri ed il mondo odia i Cristiani innocenti, perchè si oppongono ai piaceri. L'anima ama la carne e le membra del proprio corpo ed i cristiani amano quelli che li odiano. L'anima è rinchiusa dentro il corpo, ma è quella che lo sostiene ed i Cristiani vengono tenuti come in prigione nel mondo, ma essi lo mantengono. L'anima immortale abita in una tenda mortale e i Cristiani son inquilini delle cose corruttibili, mentre riceveranno nei cieli l'incorruttibilità. L'anima prospera in mezzo alle privazioni di cibo e di bevanda, ed i Cristiani, quotidianamente puniti, meglio si moltiplicano. È Dio che li ha collocati in tal situazione che non è lecito ad essi di abbandonare"3. Si ha un legame tra fede e vita, l'essenza del cristianesimo si può cogliere solamente a partire da un vivere cristiano.


1) S.Zincone, Diogneto, p.970

2) A Diogneto, V

3) A Diogneto, V