TESTIMONIANZE CRISTIANE

 

Conosciamo e crediamo

 

Chi è Gesù Cristo?

 

La Passione

 

Arresto di Gesù

 

          Raccontato da tutti e quattro i vangeli, quindi una fonte di storicità. Il vangelo di Marco è scarno non lascia spazio a sentimenti, non parla né a Giuda né al discepolo che sguaina la spada. Non c'è un protagonismo di Gesù, accetta soltanto che si compiano le scritture. Matteo invece parla di Gesù come un protagonista già, rifiuta la strada della violenza, o di un messianismo eclatante, parla di più, ma tutto questo è messo in risalto dal fatto di adempiere le scritture. Questa insistenza c'è perchè è preoccupato di far vedere a quei giudei cristianizzati che ora c'è un nuovo Popolo di Dio, cerca di far vedere quindi il legame tra l'Antico Testamento e il Nuovo. Luca fa risaltare la grande dignità di Gesù, veramente il profeta martire, fa dire a Gesù “Giuda con un bacio consegni il Figlio dell'Uomo?” anche qui Gesù non vuole violenza, dice che al servo del Sommo Sacerdote Gesù guarì l'orecchio amputato da Pietro. C'è un'estrema delicatezza nel racconto di Luca. Dopo la preghiera del Getsemani, Gesù viene raggiunto da un manipolo di persone guidate da Giuda, c'era già un piano messo in atto, quindi il tradimento di Giuda è prima della preparazione della cena pasquale.

          Giovanni dice un distaccamento di soldati invece che un insieme di uomini, più tardi dice che c'è un tribuno. Questo indica un reparto dell'ordinamento romano, la coorte comprendeva 4.200 uomini, sembra inverosimile che ci fosse stato questo per arrestare Gesù, sembra inverosimile che l'arresto fosse avvenuto da parte dei romani di Pilato, e che poi venga portato dal Sommo Sacerdote. Questo significa che l'evangelista Giovanni usa questi termine per dire un buon numero di persone e che c'è un qualcuno deputato a questo, ma non un tribuno. Nessun tribuno romano si sarebbe prestato a eseguire gli ordini di un Sinedrio, e Gesù sarebbe stato chiuso nelle prigioni della Torre Antonia. In Giovanni c'è un dato in più, Pietro è l'autore del ferimento e Malco la guardia del sacerdote, questo c'è solo in Giovanni. Se c'era veramente un tribuno romano non avrebbe inoltre tollerato il ferimento di Malco.  Negli altri autori non c'è il riferimento a Pietro forse proprio per evitare guai al capo della Chiesa, Giovanni è invece di un periodo più avanzato e quindi non ha problemi a fare il suo nome.

          Dopo il bacio di Giuda i sinottici ci dicono che si rivolge ai presenti rimproverandogli il modo in cui sono venuti per arrestarlo, ha parlato apertamente e invece loro lo arrestano di nascosto. Ci sono delle differenze sicuramente tra i sinottici e il vangelo di Giovanni, ma non sono di natura sostanziale, sono dovute in gran parte alla diversità dell'uditorio e all'intento dell'autore, questo spiega le diversità. Giovanni scrive tardivamente in un momento in cui cominciano a sorgere dei dubbi sulla divinità di Gesù. In Gv 18,4-6 c'è un intento redazionale, una cristologia fortissima quel “sono io” significa certamente qualcosa, un legame fortissimo con Yahvè, anche l'indietreggiare e cadere rappresenta un intervento redazionale fortissimo. Questo intento teologico lo si vede in ogni versetto.

          Già altre volte le guardie del Sinedrio avevano tentato di arrestare Gesù ma non ci erano riusciti, non perchè scappasse all'arresto, ma perchè i tranelli fallivano. Questo arresto andava contro le leggi di Israele che non permetteva di arrestare una persona senza un'accusa. Dopo la cattura i vangeli ci riportano il processo di Gesù, c'è una forte intonazione teologica, ma è importante la ricostruzione storica. Si tratta di un vero processo? Non molto più un interrogatorio, anche quello di fronte a Pilato in realtà non è che un interrogatorio più che altro. Il Sinedrio aveva già deciso la condanna a morte di Gesù, questa fu presa all'indomani della resurrezione di Lazzaro.

          Il ragionamento che viene fatto è un discorso anche di politica religiosa, Gesù è un elemento destabilizzatore, il successo che egli ha presso la gente, la critica che fa del Tempio, il modo di concepire Dio, scomodava l'ordine religioso, dice che i sacrifici non servono, c'era chi invece viveva di quei sacrifici. I giudei odiavano i romani, ma qualcuno ha trovato dei compromessi per forza di cose, questo modus vivendi era dei sadducei, un modus vivendi che non piace ai farisei osservanti, questo rapporto così delicato di equilibrio politico, sociale, economico, tra la classe dominante e i romani fa si che Gesù deve essere sacrificato per forza per non rompere questo rapporto di equilibrio e così è meglio che uno muoia purchè non perisca tutto il popolo, questo è quel che dice il Sommo Sacerdote.

          Tutto il Sinedrio era contro Gesù? No, due personaggi sicuramente non concordano con Caifa, Giuseppe d'Arimatea e Nicodemo. Giuseppe fa addirittura seppellire Gesù nel sepolcro della sua famiglia. Prevale la maggioranza, emerge qui la figura di Caifa, uno dei capi dei sadducei, i farisei hanno un luogo piuttosto defilato, alcuni scribi di tendenza farisaica si stanno nel Sinedrio, ma niente di più. Giovanni riferisce però che Gesù viene condotto prima da Anna ex Sommo Sacerdote e poi da Caifa, nessuna traccia di colloquio con Anna. Gesù sa di trovarsi di fronte a un ex Sommo Sacerdote che ormai non può più giudicarlo. Giovanni era entrato nella casa di Anna e quindi era stato un testimone oculare di quel che era accaduto. Giovanni è così portato a costruire una teologia su Gesù ha poi così delle punte di storicità incredibili come queste. Marco e Matteo riferiscono di due sedute una la notte e l'altra all'alba. Luca non parla di sedute notturne ma solo di una al mattino. Giovanni ne dà un accenno, probabilmente perchè c'è un intento redazionale, i sinottici fanno confluire la messianicità di Gesù a Gerusalemme, Giovanni la distribuisce in tutto il suo vangelo. Il tema dell'origine di Gesù non è riferito soltanto a Gerusalemme nel vangelo di Giovanni. Non c'è contraddizione tra le due cose, Giovanni non è interessato a raccontarci quel che ci raccontano gli altri. Di fronte a Caifa, nei sinottici, Gesù rivela chi è e in Govanni non lo rivela invece, questo perchè già l'aveva rivelato e perchè la rivelazione vera avviene davanti a Pilato, che rappresenta il vuoto di Verità.

 

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