TESTIMONIANZE CRISTIANE

 

 

Conosciamo e crediamo

 

Chi è Gesù Cristo?

 

Gesù e i suoi messaggi

 

Gesù e lo Spirito Santo

 

          Luca punteggia tutta la storia di Gesù di Nazareth in rapporto allo Spirito Santo. Luca precisa sempre le preghiere di Gesù per nove volte. La preghiera accompagna tutta la vita di Gesù e Gesù si rivolge al Padre. Solo una volta in Lc 10,21-22 si dice che all'origine della preghiera c'è lo Spirito Santo. Si rivolge nelle preghiere sempre al Padre, Gesù quando intende Padre intende pregare Abbà, ma non si può dire Abbà senza lo Spirito Santo, questo ce lo dice San Paolo, ogni preghiera al Padre è dunque possibile nello Spirito, che è colui che apre la strada al Dio Padre. Lo Spirito è la porta d'ingresso nel mistero di Cristo e nel mistero di Dio. Noi sappiamo e crediamo che il Figlio è generato dal Padre e lo Spirito procede dal Padre e dal Figlio, proprio per questo può suggerire al Figlio e a noi di chimare il Padre, Gesù prega il Padre con la forza dello Spirito,  che è colui che plasma questo rapporto.

          Così come esiste un segreto messianico esiste anche un segreto pneumatologico, Gesù non viene presentato in modo prioritario, anche nei vangeli come il carismatico per eccellenza. I carismatici dell'Antico Testamento nelle varie fasi vengono presentati con un'investitura potente da parte dello Spirito, Gesù tranne che nel discorso del battesimo non viene presentato come continuamente invenstito dallo Spirito Santo. La comunità primitiva vive di un'effervescienza carismatica invece. Come mai la comunità primitiva è una comunità così carismatica, e invece la presenza di Gesù è costellata si dallo Spirito ma in modo sobrio? Gesù è invece il carismatico per eccellenza, è Colui sul quale lo Spirito dimora per eccellenza. Mentre l'evangelista Giovanni ci presenta un Gesù che dona lo Spirito senza misura dopo la Pasqua, prima appare si come il carismatico per eccellenza, ma tutto appare sotto un segreto pneumatologico, non c'è da parte chi ascolta una coscienza così diretta, Gesù non dice mai “io sono l'uomo dello Spirito”. Nella fase gesuana Gesù è l'uomo dello Spirito anche se non è stato effuso sugli apostoli, o non ci sono ancora i grandi discorsi riportati da Giovanni in cui dà attributi allo Spirito come Paraclito, Spirito di Verità, e Spirito Santo; Il consolatore, colui che fa entrare la verità, ma la verità in Giovanni è Cristo, e la santificazione, lo Spirito come colui che santifica. Non si dichiara un carismatico, ma Gesù risulta esserlo, addentrandoci più da vicino ci accorgiamo che la figura pneumatologica diventa sempre più significativa. Questa presenza di Gesù nella preghiera è importante quindi e si riferisce al rapporto che ha Gesù con il Padre.

          Nell'Antico Testamento lo Spirito Santo è qualcosa di invisibile, di etereo ma essenziale a creare ogni rapporto. I profeti classici non si attribuiscono quasi mai la spinta dello Spirito, ma sono spinti dalla Parola, in epoca tardiva invece è lo Spirito che è sul profeta e che spinge i profeti Is 59,21. E' vero che qualche volta lo spirito è su tutto Israele Gioele capitolo 3, ma è minoritario lo Spirito è principalmente legato ad un eletto, ed è legato ad una figura escatologica messianica Is 42,1 e 61,1. L'evangelista Luca è davvero un'artista lega la presenza dello Spirito Santo ai personaggi che preseguono Gesù come il Giovanni Battista, Gesù scaccia i demoni in virtù dello Spirito di Dio. Presenza dello Spirito Santo molto contenuta sempre. La differenza principale tra i profeti dell'Antico Testamento e il Nuovo Testamento l'abbiamo in Luca quando cità proprio Is 61,1lo spirito del Signore è sopra di me” Giovanni usa il verbo rimase invece del verbo essere, Gesù è l'uomo in cui abita lo Spirito, rimane stabilmente. Ogni atto solenne della vita di Gesù è opera dello Spirito che ne è presenza. Nella fase gesuana è prevalente il fatto che Gesù è l'uomo dello Spirito perchè riceve lo Spirito, nella fase critologica invece è l'uomo dello Spirito perchè è colui che dona lo Spirito. Dire che lo Spirito scende su di lui non vuol dire che è alle dipendenze dello Spirito, questo non avrebbe senso, Gesù è il veicolatore dello Spirito, questo ricevere lo Spirito non è subordinazione allo Spirito, ma è lo Spirito che guida i passi di Gesù che dona lo Spirito.

 

Gesù riceve e dona lo Spirito
 

          In particolare ne parla il vangelo di Giovanni, Gesù è colui che dona lo Spirito senza misura, il vangelo di Giovanni già la prima volta che parla dello Spirito in Gv 1 ci fa vedere che può donare lo Spirito perchè lo ha in sovrabbondanza, anche nei sinottici, si vede questa cosa, ma nel vangelo di Giovanni si dice che lo Spirito scende e rimane (Gv 1-32-33) quel rimanere vuol dire riposare stabilmente su, si potrebbe dire abitare, e Giovanni diversamente dai sinottici ci dice che Gesù battezza in Spirito Santo, Gesù è il carismatico per eccellenza la differenza tra Gesù e gli altri personaggi dell'Antico Testamento è che nei secondi lo Spirito aveva una durata, un inizio e una fine, Gesù invece lo ha da sempre, e c'è sempre dal momento del concepimento, è una manifestazione quella del battesimo. Adesso sulla tenda del convegno non c'è più la Gloria di Dio, ma Gesù è la tenda dello Spirito Santo, è il nuovo tempio di Dio tra gli uomini.

          Gv 3,34-36 I discepoli di Giovanni Battista rimangono spiazzati perchè Gesù battezza, proferisce le parole di Dio, sono i profeti che lo fanno e dà lo Spirito senza misura, lo Spirito è su di lui per quello compie quelle azioni. Gesù come sorgente dello Spirito, questo essere Gesù sorgente dello spirito lo capiamo nel suo rapporto con il Padre, lo Spirito come entra in questo rapporto? L'esperienza carismatica di Gesù si definisce in rapporto con il Padre, lo possiede talmente questo Spirito che lo può donare, oltre che nella sua versione profetica o di battezzatore, lo Spirito appare in riferimento alla sua natura messianica: il vangelo di Giovanni, ha tra i suoi obiettivi quello di rivelare Gesù come il re messianico, e questo lo dimostra facendo vedere che quando parla Gesù parla Dio, c'è un dialogo serrato tra i Gesù e i giudei sulla sua origine. Lo Spirito Santo lo riceviamo nel contesto della rivelazione messianica di Gesù, questo trova il suo apice in Gv 7 nel contesto della festa delle capanne (ricordo delle tende per arrivare nella terra promessa, per questo costruivano queste capanne). Gesù va a questa festa a Gerusalemme (secondo Giovanni ci va più volte a Gerusalemme a differenza di Luca, per il quale solo una volta ci va). Nell'ultimo giorno della festa delle Capanne si snodava una processione sino alla fontana di Siloe, tra il tempio e la fontana ci saranno 2 km, Siloe vuol dire inviato, è uno dei titoli messianici. Si andava ad attingere l'acqua ma siccome questa fontana vuol dire inviato, significava andare ad attingere alle acque messianiche, all'acqua della salvezza, perchè la fontana di Siloe ricordava la roccia nel deserto dove sgorgò l'acqua, ricordava quella roccia dove anche nei tempi escatologici sgorgherà la salvezza. Ez 47,1-2 Dal Tempio sgorgheranno le acque, e Siloe è lì sotto. Siloe è l'acqua della salvezza che non sarebbe mai mancata al popolo. Il sommo sacerdote attingeva l'acqua di Siloe e lo portava dal Tempio e si cantava Isaia. Tutti pregavano perchè Dio mandasse abbondanza di acqua per l'autunno. In questo contesto Gesù se ne esce con “chi ha sete venga a me e beva”, Gesù rivela quello che è e questa acqua non è altro che il dono sovrabbondante dello Spirito. Gesù si presenta come nuovo Tempio da cui scaturisce l'acqua viva dello Spirito. La promessa dello Spirito è rivolta verso il futuro, quando avrebbero ricevuto i credenti in Lui lo Spirito? Quando Cristo sarà glorificato, ed è l'ora della passione e morte di Gesù, l'ora della croce è l'ora della glorificazione. La morte gloriosa di Gesù rappresenterà il momento sommo dell'ora di Cristo, il momento sommo della comunicazione dello Spirito, l'ora del Cristo è anche l'ora dello Spirito, infatti nel racconto della morte di Gesù non si dice che Spirò, letteralmente il termine che si usa significherebbe “consegnare lo Spirito”. Gesù sulla croce trasmise lo Spirito, una buona fetta di esegesi intende proprio lo Spirito Santo, tanto è vero che il soldato che trafigge Gesù vide uscire sangue ed acqua. San Giovanni in un altro testo ce lo dice con chiarezza, Gv 20,19-33 in cui ci racconta cosa è accaduto la sera in cui è risuscitato, in cui Gesù alitò su di loro lo Spirito. Nell'impostazione di Luca il tempo dello Spirito è il tempo della Chiesa, in Giovanni non si sostiene la posizione che Gesù va al Padre e lo Spirito lo sostituisce, lo Spirito è invece colui che richiama e ricorda Gesù, ciò vuol dire che per Giovanni il risorto è presente in mezzo al noi per mezzo dello Spirito. Anche in Giovanni lo Spirito è in funzione del tempo della Chiesa ma non per sostituirsi a Cristo, ma per renderlo presente. Lo Spirito viene dal Padre, Gesù lo manda dal Padre, il Padre è la sorgente dello Spirito si, ma Gesù è il veicolatore dello Spirito poi. Spirito di Verità è un genitivo oggettivo, lo Spirito che fa entrare nella verità, che fa entrare la verità di Cristo in me. Tutte le volte che Giovanni dice Verità nel suo vangelo si riferisce a Cristo, quindi lo Spirito di Verità è proprio lo Spirito di Cristo.

Gesù e i suoi messaggi