TESTIMONIANZE CRISTIANE

 

 

Conosciamo e crediamo

 

Chi è Gesù Cristo?

 

Gesù e il suo contesto

 

Gesù e la legge

 

Continuità o discontinuità? Continuità o superamento? A un certo punto bisogna sicuramente parlare di un superamento, dal punto di vista storico si vede una sovrana libertà di Gesù rispetto alla Torah, osservanza ma sovrana libertà, certo per parlare del rapporto tra Gesù e la legge bisogna chiarire bene che cosa è la Legge e che cosa rappresentava la Torah per Israele. Israele non è una religione fondamentalista, c’è un concetto interessantissimo che si fa sempre strada in Israele è la Parola di Dio in parole di uomini, quindi c’è sempre un adattamento. La Legge è la manifestazione della volontà stessa di Dio nella storia, ci dice cosa vuole Dio nella storia, non si tratta della legge in senso giuridico, nei nostri stati moderni il diritto discende da dei principi ulteriori, in Israele non si tratta di una legge in senso giuridico ma dell’espressione storica e religiosa di un popolo che vuole rispondere a un appello sovrano di Dio, non è l’uomo che si è dato questa legge, è l’uomo che interpreta attraverso la storia che cosa Dio voglia dal suo popolo, la legge diventa uno stile di vita, ci dice come deve essere l’uomo di fronte a Dio, dopo l’esilio si viene a creare una situazione particolare. La legge orale la Mishnà aiutava a scegliere le diverse situazioni, questo avviene dopo l’esilio, perché c’è come una rifondazione di Israele. Vi è un patto segreto tra i rabbini che la legge scritta e orale siano sullo stesso livello, qual è il comportamento di Gesù rispetto alla legge? Si danno due interpretazioni che sono lacunose per certi versi erronee:

  1. Vedere Gesù come un conservatore, come uno che non avrebbe stravolto la legge, ma al massimo l’avrebbe interiorizzata, gli avrebbe dato una carica profetica, non sarebbe andato oltre l’atteggiamento di un buon rabbì che va in linea con la Torah. In questa interpretazione certo è anche un po’ riformista, quindi è un conservatore un po’ riformista dall’interno

  2. L’atteggiamento di Gesù di totale rottura ma anche verso la Torah, questa posizione tende a vedere Gesù come un rivoluzionario, legge alcuni episodi della vita di Gesù come rottura, come colui che vuole scardinare lo status quo. Questa lettura è ideologizzata, infatti Gesù conosce gli Zeloti, che erano dei nazionalisti, ma non si mischia con loro.

Queste categorie non si addicono a Gesù se si vuole presentare come un conservatore, non si tiene presente il conflitto con il suo ambiente: le spighe strappate, il divorzio. Non è un conservatore perfettamente in linea con la Torah. Chi lo vuole rivoluzionario dimentica che era un pio israelita che raccomandava al giovare ricco di rispettare i comandamenti, rispetta il sabato, si reca al Tempio. Anche il gesto della cacciata dei venditori è un gesto profetico che non vuole risolvere il problema di fare mercato, Gesù non è andato là con un programma con delle esigenze, l’episodio è limitato in se stesso, è un gesto profetico. Si può sintetizzare la singolarità di Gesù rispetto alla legge:

  1. Singolarità di Gesù rispetto alla legge, la gente si domanda chi è costui che insegna con tanta autorità, il tema della autorità di Gesù diventerà un tema teologico importantissimo. Vuol dire mettersi sullo stesso piano della legge, non è un interprete della legge, ma è l’interprete, Gesù non cerca la convalida delle sue azioni nella legge, ma è lui a interpretarla.

  2. Gesù non annulla la legge nella sua letteralità scritta non combatte contro la legge, non dice che il sabato è inutile, è il suo atteggiamento vitale che rivela un mistero più grande che supera la legge, non è omologabile con i nostri sistemi. Gesù invece è uno che pone una situazione diversa, chi sta dietro si sente spiazzato, i sadducei si sentono in pericolo, ma Gesù si pone in atteggiamento di chi dall’interno supera la legge. Dio in Gesù si rivela come amore misericordioso. Gesù stesso è l’amore di Dio, Gesù legge il tempo presente come kairos (tempo) di salvezza, c’è un’anticipazione della salvezza.

  3. I conflitti tra Gesù e la legge hanno riguardato soprattutto la tradizione orale, se la prende con quelle tradizioni orali che stravolgono la volontà della Torah. Il contenzioso tra Gesù e la Legge che cosa riguardava? Riguardava tre cose: il sabato, il puro e l’impuro e la tolleranza nei riguardi del divorzio. Su queste tre cose è onesto riconoscere che esiste un contenzioso tra gli scribi e i farisei.

    1. Il sabato: con l’avvento del regno è ormai superata la legge del sabato, iniziano i tempi escatologici, un sabato perenne, un tempo di grazia ultimo e definitivo, che sia avvenuto ce lo dice il testo del vangelo di Luca 4,19-22. Al versetto 21 Luca mette sulla bocca di Gesù “oggi si è avverata questa scrittura” un sabato perenne che supera la legge del sabato, la signoria di Dio è venuta in mezzo agli uomini, Gesù è il Signore del sabato. Un testo dove fa vedere che il sabato è in funzione dell’uomo è Mc 2,27-28. La polemica se si può tirare su l’asino dal pozzo di Sabato è per far vedere che bisogna stare attenti a non formalizzare, è il sabato che è stato fatto per l’uomo, perché ci fosse un momento in cui c’era il primato di Dio anche sui propri interessi sui propri affari, quindi è chiaro che il sabato si possono fare azioni buone. È in funzione del santificare Dio, e si santifica anche attraverso il prossimo.

    2. Il puro e l’impuro coinvolgeva tutto il rituale di sacrifici, vuole togliere divieti e tabù per cui non si può dare la mano a una donna emorroissa, questa legge viene scardinata da Gesù, si afferma il primato di Dio, non è questo che rende puro o impuro, la purezza viene dall’interiorità non dall’esteriorità. Allora il puro non sta in uno spazio materiale separato dal profano. Per noi cristiani, noi siamo sacri, la vita è sacra. Non è il gesto materiale, il luogo che è santificato, devono essere vissuti nella profanità della vita. Non c’è un sacro e profano per definizione, ma sono i gesti e le intenzioni che rendono sacro.

    3. Il divorzio: ritorno alla purezza originale, espressa nel libro della Genesi.

Contesto