TESTIMONIANZE CRISTIANE

 

Conosciamo e crediamo

 

La sindone

Piedi trafitti

 

Dato Comune

         In un ossario scoperto nel 1968 a Giv'at ha-Mivtar, furono ritrovati alcuni scheletri, tra questi ce n'è uno che ha subito la crocifissione. E purtroppo qui finisce il dato comune in quanto anche le misure cambiano, secondo Papini il chiodo di ferro era lungo 11,5 cm e munito di un tassello di legno d'ulivo sotto la testa e con la punta ricurva, secondo Pierluigi Baima Bollone il chiodo era invece di 17-18 cm.

A Favore dell'autenticità

 

Crocifissione Jehohanan

(da Pierluigi Baima Bollone, L'impronta di Dio, Milano: 1985, p. 184)

Secondo Baima Bollone i due calcagni sono trapassati da un unico chiodo in ferro della originaria lunghezza di 17-18 cm. Tra le due ossa è interposta una placca di legno di acacia, forse parte del titolo e alla punta vi sono tracce di legno di ulivo. La trafittura dell'avanbraccio si allinea con la traccia di inchiodamento al polso destro dell'uomo della Sindone. In entrambi i casi comunque il carnefice non trafisse i tessuti molli del palmo della mano che sono inadatti a sostenere il peso del corpo. Secondo Baima Bollone inoltre le ossa delle gambe sarebbero state fratturate in accordo con quando dice che viene fatto ai ladroni Giovanni.

La presenza di un unico chiodo trapassante entrambi i calcagni è stata riferita a una flessione laterale delle ginocchia, oppure alla presenza di un sostegno per piedi, come risulta nella foto accanto.

          Secondo Pierluigi Baima Bollone insomma il ritrovamento di Giv'at ha-Mivtar costituisce un formidabile riscontro alle conoscenze storiche sulla crocifissione, alla narrazione evangelica e al realismo delle immagini  della Sindone.(1) In poche parole tutto il contrario di quello che vedremo affermare a Carlo Papini.

Contro l'autenticità

Crocifissione Jehohanan

(da Carlo Papini, Sindone una sfida alla scienza e alla fede, Torino:1998, p.71)

          I piedi trafitti da un solo chiodo sul davanti: non corrispondono a quanto risulta dallo scheletro di un crocifisso del primo secolo d.C. Infatti Jehohanan ha avuto i piedi trafitti di lato da due chiodi distinti.(2) Come si vede chiaramente dall'immagine che riporta Carlo Papini come ricostruzione ipotetica del modo in cui probabilmente fu crocifisso l'ebreo Jehohanan (I secolo). Le braccia potrebbero anche essere state legate al legno anzichè inchiodate:

          Innanzitutto il chiodo risulta essere per Papini di 11,5 e non di 17-18 cm. C'è da dire in favore di Papini che la sua opera risulta più aggiornata rispetto a quella di Baima, l'opera è del 1998 contro quella di Bollone che è del 1985. Con un chiodo così piccolo sarebbe stato impossibile fissare entrambi i piedi con un solo chiodo con le fambe piegate e voltate di lato.

          Anche per quel che riguarda i chiodi nelle mani ancora una volta i due sono in disaccordo, secondo Papini non vi è alcuna traccia di chiodi che penetrano polso o avambraccio. Secondo Papini l'intaccatura interpretata da Hass come segno della penetrazione di un chiodo tra il radio e l'ulna, è risultata invece di origine non traumatica.

          Anche l'ultima convizione di Haas e di Bollone del colpo di grazia inferto alle gambe del condannato è, secondo Papini, priva di ogni fondamento. La rottura dell'osso dell'arto inferiore è dovuta al tempo trascorso e non è da porre in relazione alla crocifissione.

          Secondo Papini come si vede anche dall'immagine sopra le gambe erano divaricate, poste l'una a destra e l'altra a sinistra della trave verticale (stipes), ed ognuno dei piedi era inchiodato con due diversi chiodi lateralmente al palo. il tassello di legno sotto alla testa dei chiodi aveva la funzione di impedire al condannato di liberare i piedi.

         Insomma la conclusione a cui arriva Papini è che nessuno di questi dati coincide con la Sindone.(3)

Alla ricerca della Verità

          Trovare la verità in queste posizioni così contrastanti rimane difficile, e anche realizzare una sintesi. Questo dovrebbe mostrarci come fare scienze e storia senza precomprensioni è molto difficile e come queste rischiano a volte di influenzare i risultati. Servono sicuramente ricerche ulteriori che mi impegno a fare (il vostro aiuto è sempre gradito), per ora le posizioni sono assolutamente contrastanti e si vede chiaramente dalle conclusioni finali che traggono Bollone e Papini, secondo il primo questi ritrovamenti danno ragione alla Sindone, secondo il secondo la sconfessano. Si deve forse evidenziare la ricerca più recente di Papini rispetto a quella di Bollone, ma mi sembra onestamente che qui ci sia anche un problema di interpretazione e non solo di dati aggiornati in possesso dell'uno o dell'altro. Non sono d'accordo praticamente su niente, a partire dalla lunghezza del chiodo, per terminare sul modo della crocifissione, addirittura secondo Baima Bollone i chiodi sono stati chiaramenti fatti entrare nel polso, secondo Papini invece i segni sul polso non sono di origine traumatica.

   

(1) Pierluigi Baima Bollone, L'impronta di Dio, Milano: 1985, pp. 184-185

(2) Carlo Papini, Sindone una sfida alla scienza e alla fede, Claudiana Editrice, Torino:1998, p.84

(3) Carlo Papini, Sindone una sfida alla scienza e alla fede, Claudiana Editrice, Torino:1998, p.84

La Sindone