TESTIMONIANZE CRISTIANE

 

Conosciamo e crediamo

 

La sindone

Falsario Medioevale

 

Dato Comune

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A Favore dell'autenticità

Nel XIII-XIV un ipotetico falsario avrebbe dovuto:

  • Conoscere la fotografia, inventata nel XIX secolo, per trasporre su tela un perfetto negativo fotografico;

  • Avrebbe dovuto avere pratica di olografia, realizzata  negli anni 40 del XX secolo.

  • Avrebbe dovuto saper distinguere tra circolazione venosa e arteriosa studiata per la prima volta nel 1593, per riportare sul telo i due diversi tipi di coagulo;

  • Nonchè essere in grado di macchiare il lenzuolo in alcuni punti con sangue uscito durante la vita ed in altri con sangue postmortale;

  • Avrebbe dovuto immaginare l'invenzione del microscopio, avvenuta alla fine del XVI secolo, per disseminare il lenzuolo di tracce congruenti, come i pollini, invisibili ad occhio nudo, o il terruccio trovato sui talloni;

  • Ammesso tutto questo il contraffattore avrebbe dovuto avere i mezzi per riprodurre tutto questo.

  • Visto che la Sindone è distinguibile soltanto a due metri di distanza l'artigiano sarebbe stato nell'impossibilità di vedere cosa stava realizzando.

  • Per non dire che la stessa precisione anatomica è documentata nella storia dell'arte solo dalla fine del '400, grazie al genio di Leonardo da Vinci. Molto strano che un artista così abile sia rimasto completamente sconosciuto a contemporanei e posteriori.

  • Un genio di questo tipo poteva poi essere così idiota da utilizzare un lenzuolo appena uscito dal telaio?

         Queste difficoltà sarebbero superate da un falsario assassino, ma si sarebbe imbattutto in altre difficoltà di certo non più superabili:

  • Intuire che da un cadavere si potesse ottenere un'impronta così ricca non è cosa da poco e soprattutto essere in grado di riprodurla, visto che non è mai stata riprodotta nella storia e visto che ancora oggi non si è in grado di riprodurla

  • Avrebbe dovuto conoscere le tecniche di flagellazione e di crocifissione usate dai romani nel I secolo e di cui poi si perse completamente la memoria.

  • Avrebbe dovuto tener conto dei riti di sepoltura in uso presso gli ebrei all'epoca di Cristo.

  • Impossibile sarebbe stato per lui trovare una vittima il cui voltoi fosse congruente in decine di punti diversi con icone di Cristo diffuse nell'arte bizantina.

  • Ma soprattutto impossibile pestare l'uomo in maniera adeguata da riprodurre determinati gonfiori del viso riprodotti nelle icone.

  • Procurare poi alla vittima ormai deceduta una ferita del costato con una lancia, facendone uscire sangue e siero separati, non è assolutamente un esperimento facile da compiere.

  • Arduo sarebbe stato anche mantenere il cadavere avvolto nel lenzuole per una trentina di ore impedendo il verificarsi del fenomeno putrefattivo, processo accelerato dopo decessi causati da un così alto numero di gravi traumi.

  • Ultima difficoltà, non da meno, sarebbe stata quella di togliere il lenzuolo dal cadavere senza il minimo strappo o la più lieve strusciata che avrebbero alterato la nitidezza dei particolari dell'immagine, peculiare qualità sindonica.(1)

E' evidente quindi l'inmpossibilità di riprodurre artificialmente, per esempio con un pennello, questa separazione del sangue in una parte più densa ed una più liquida e chiara attorno. Impronte di questo tipo si possono avere solo per contatto con sangue coagulato sulla pelle di un uomo ferito ed è innegabile che un vero cadavere sia stato avvolto nel lenzuolo. Le fibre delle zone macchiate di sangue sono cementate insieme da questo fluido viscoso, che è penetrato fino al lato opposto del tessuto. L'esame di tutta la Sindone con la fluorescenza ai raggi X ha rilevato l'esistenza di calcio, stronzio e ferro che sono dappertutto in quantità variabile ma non correlata all'immagine. Un quantitativo maggiore di ferro si riscontra solo in corrispondenza di macchie sanguigne(2).

Gli studi sperimentali di Sebastiano Rodante, un medico di Siracusa, hanno dimostrato che, per avere un decalco del sangue sulla stoffa come quello osservato dalla Sindone, il corpo deve essere stato a contatto con il lenzuolo per circa 36 ore.  In questo arco di tempo un ruolo importante avrebbe svolto la fibrinolisi, che provoca il ridiscioglimento dei coaguli(3). Carlo Brillante, libero docente in chimica e microscopia clinica all'università di Bologna, ha sviluppato lo studio della fibrinolisi in rapporto alla Sindone "I sistemi coagulativo e fibrinolitico sono in equilibrio dinamico tra loro. Il primo forma la fibrina, il secondo la rimuove. Il fenomeno della lisi sarebbe avvenuto in un tempo relativamente breve, comunque non superiore alle 36 ore. Il fenomeno fibrinolitico segue precise leggi in base ai tempi di contatto; se cioè non passa un certo numero di ore il decalco non avviuene o avviene in maniera rudimentale, mentre, se si va al di là di quel numero di ore, il sangue impiastriccia il tessuto (quindi non forma il decalco) per l'aumentata friabilità del coagulo. Questa è una delle osservazioni fondamentali che conferma gli indubbi rapporti tra fibrinolisi e macchie ematiche sindoniche. La Sindone mostra che la fibrinolisi ebbe inizio e si arrestò a un tempo X (verosimilmente non superiore alle 36-40 ore), perchè le impronte ematiche sono perfettamente decalcate e delineate"(4). Ma andiamo a calcolare il tempo che troviamo nei vangeli: dalle 18 alle 24 6 ore del venerdì 24 del sabato per arrivare a 36 ore non deve andare oltre le 6 della domenica. Giovanni ci dice che la domenica vanno al sepolcro di buon mattino, queste donne vanno a completare l'opera di sepoltura che non era stata possibile il venerdì trovano la tomba aperta. Si recano quando era ancora buio (Gv 20,1), quindi ci siamo nelle 36 ore. Un enigma rimane come sia stato separato il lenzuolo dal corpo, ci sono tracce di tutti i tipi qua sopra tranne che la decomposizione del corpo e sarebbe stato impossibile staccare il lenzuolo dal corpo senza alterare i decalchi che si erano formati. Incredibile che non sia cominciato il fenomeno putrefattivo, che viene accelerato da vari fattori, tra i quali la presenza di grandi ferite. Normalmente dopo una trentina di ore avviene l'emissione di gas ammoniacali dalla cavità orale; se ciò si fosse verificato, si sarebbe notato un alone attorno all'impronta delle labbra. Sulla Sindone invece, si può osservare la rima labiale lineare e non deformata da aloni (5).

           Quindi questo falsario non sapeva quel che conosciamo oggi del corpo umano, dovrebbe aver dipinto la Sindone con sangue umano. Inoltre questa è un'immagine formata a contatto, infatti al negativo appare più chiara, non può essere quindi un dipinto, dovrebbe aver ucciso un uomo nello stesso modo in cui Gesù è stato ucciso, con evidenti difficoltà. Come sia stata impressa questa immagine sul lenzuolo non si sa, c'è chi dice che è stata fatta con l'esplosione di energia della trasfigurazione. Forse invece c'è stata una scoloritura chimica dovuta al sangue al sudore, ma certo malgrado si sia cercato di riprodurla non ci si è riusciti, quindi non si sa. Nasce anche il problema di come questo falsario avrebbe potuto togliere il lenzuolo al morto che ne era avvolto senza rovinare il lenzuolo. Dove c'è più contatto l'immagine è più nitida.

Contro l'autenticità

 

Da Maristi.it

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         Michael Baden critica questa perfezione anatomica della sindone, anzi afferma che sulla base delle caratteristica di questa immagine la Sindone non abbia mai contenuto un cadavere. Il falsario è normale che cerchi di imitare il più possibile il vangelo, logico quindi che molti dati corrispondano, ma ci sono delle incongruenze e delle imperfezioni, non è perfetta:
  1. La disposizione delle mani incrociate sul pube: se è perfettamente logica questa disposizione per coprire la zona dei genitali, come atto di rispetto, è illogica e inverosimile se chi ha così disposto il cadavere pensava di abbandonarlo alla decomposizione nella tomba. Nel 1902 F. de Mely interpellò un rabino francesce Israel Levy, il quale dichiarò  di "non aver mai visto un ebreo seppellito con le mani incrociate sulla regione pubica: la cosa, non solo sarebbe stata considerata impura, ma era contraria alle prescrizini del Talmud" (F.de Mely, Le Saint-Suaire de Turin est-il authentique?, Parigi, 1902, p.14), secondo lui gli ebrei sono sempre stati seppeliti con le mani lungo i fianchi. C'è da dire che se ci sono stati molti ritrovamenti di cadaveri ebrei con le braccia distese lungo i fianchi, ce ne sono stati alcuni in cui le mani erano incrociate sul pube. Secondo Carlo Papini però questo deriverebbe da spostamenti rispetto al momento della sepoltura.
  2. Lunghezza eccessiva di braccia e dita: il braccio sinistro dell'uomo della Sindone è più lungo del destro e l'estensione totale delle braccia è notevolmente maggiore dell'altezza della figura. Della mano sinistra si vedono soltanto le dita che sono smisuratamente lunghe; inoltre l'indice è uguale al medio o addirittura più lungo; la lunghezza del palmo più il polso equivale alla metà della lunghezza delle dita e questo è innaturale(6).

 

Alla ricerca della Verità

 

   

(1) Orazio Petrosillo- Emanuela Marinelli, La Sindone un enigma alla prova della scienza, RIZZOLI:1990, pp. 28-29

(2) Orazio Petrosillo- Emanuela Marinelli, La Sindone un enigma alla prova della scienza, RIZZOLI:1990, pp. 221-222

(3) Sebastiano Rodante, Fondazione naturale delle impronte sindoniche: sudore di sangue, aloe e mirra, Relazione tenuta al Simposio di Parigi, 7-8 settembre 1989, p.4.

(4) La Sindone, Scienza e Fede, pp.239-241

(5) Orazio Petrosillo- Emanuela Marinelli, La Sindone un enigma alla prova della scienza, RIZZOLI:1990, p. 225

(6) Carlo Papini, Sindone una sfida alla scienza e alla fede, Claudiana Editrice, Torino:1998, pp. 76-

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