TESTIMONIANZE CRISTIANE

 

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Piccola storia di Israele

 

Dopo Giosia

 

      A Giosia successe nel 608 Ioacaz, che il faraone sostituì subito con il fratello Eliakim, che regnerà con il nome di Ioiakim (608-597). Questa decisione presa dal faraone fa vedere come l'Egitto ormai aveva una grande influenza sulla politica di Giuda. Fino al 605 Giuda rimase stato vassallo dell'Egitto, poi dopo la vittoria di Nebukadnezzar II sugli egiziani, diventa stato vassallo babilonese. Ioiakim rimase fedele a Babilonia fino al 601-600, quando Nekao II conquista di nuovo la Giudea. Il re, nonostante l'opposizione di Geremia si schiera subito con l'Egitto, nel 597 Gerusalemme viene assediata dai babilonesi. Ioiakim venne ucciso, forse per far si che terminasse la guerra e il figlio Ioiakin dovette arrendersi dopo tre mesi.   

       Il re venne deportato a Babilonia, ma qui fu trattato con tutto rispetto, come un sovrano alleato ospite, anche se non poteva rientrare nella sua patria. Al suo posto Nebu-kadnezzar nominò Mattanjah, cambiandogli nome in Sedacia, questo era un altro figlio di Giosia. I Babilonesi deportarono parte della classe dirigente e tra questi c'era anche Ezechiele. La posizione di Sedacia non era facile, il vero re era fuori, deportato, lui era solo un reggente, si aspettava il ritorno del re come testimonia Ger 28,4 e Ez 1,2 che conta gli anni dalla deportazione del re. Il paese era diviso tra chi voleva seguire la linea di Ioiakim e chi quella di Ioiakin, chi quindi voleva schierarsi al fianco degli egiziani chi invece a fianco dei babbilonesi. Inoltre Sedacia non aveva quella forza di carattere che serviva in quel momento, non aveva una sua chiara linea di pensiero, anche se era vicina a quella di Geremia, ascoltava e seguiva il profeta, senza però riuscirlo a difendere e senza riuscire a imporre la sua linea. Nel 594-593 Sedacia cercò di formare, contrastato da Geremia (Ger 27-28), una coalizione anti-babilonese, sembra che in questa coalizione era in azione anche l'Egitto, il piano però termino e il re si sottomise a Babilonia (Ger 29,3; 51,59). Il tentativo venne ripetuto nel 589-588, ma Nebu-kadnezzar si trovava al culmine del suo potere e quindi queste coalizioni potevano fare ben poco contro di lui. A questo punto c'è la reazione di Nebu-kadnezzar che colpisce Gerusalemme: la cinge d'assedio e nel 586 la conquista senza che l'alleato egiziano riuscisse ad apportarle alcun aiuto, le truppe egiziane non riuscirono neanche ad arrivare a Gerusalemme, furono sconfitte prima. Il re cercò la fuga, ma venne catturato, i suoi familiari furono uccisi, lui accecato fu deportato a Babilonia.

        Alla città di Gerusalemme non toccò sorte migliore: fu saccheggiata, le suppellettili di valore furono rubate, le sue fortificazioni distrutte e il tempio incendiato. La classe dirigente venne nuovamente deportata, venne nominato un governatore, amico di Geremia (Ger 39,14) tratto dalla nobiltà locale e probabilmente fu salvato Geremia, che era stato arrestato e condannato di tradimento a causa del suo favorire i babilonesi, visto come tradimento. Visto che Gerusalemme è stata rasa al suolo la capitale viene trasferita a Mizpa. Le terre dei deportati furono distribuite, e in questo modo vennero creati tanti piccoli proprietari terrieri fedeli a Babilonia, il problema nascerà nel momento in cui i deportati torneranno.

 

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