TESTIMONIANZE CRISTIANE

 

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Esegesi dell'Antico Testamento

 

Piccola storia di Israele

 

David

 

Durante il regno di Saul un’importante rivale aveva raggiunto una grande influenza: David. Non era un giovane pastore ma un abile politico e militare. L’immagine di David che possediamo è spesso frutto dell’idealizzazione che ne è stata fatta dagli scrittori posteriori. “Benché molti suoi atti siano discutibili o meritevoli di condanna (ad es. 2 Sam. 8,2.4; 11), Davide era certamente un pio adoratore di Jahvé nel senso di una condotta di vita ispirata al culto e nelle proprie imprese si sottomise volentieri alla guida di Jahvé per mezzo di oracoli sacerdotali e detti di profeti cultuali1.

David ebbe un importanza sempre maggiore, Gesù fu considerato figlio di David, inoltre nel tempo di Gesù si aspettava un secondo David. David entrò alla corte di Saul come porta spada e suonatore di cetra. David non entrò a corte solo grazie alla vittoria su Golia, David fu il grande salvatore dalla potenza dei filistei.

David rimase a lungo alla corte di Saul fino a che probabilmente Saul capì che poteva essere un suo rivale. Allora David fuggì nella steppa e lì raccolse una truppa a lui devota. La truppa di David era una truppa legata alla sua persona, non era una truppa popolare che mirava a una causa, era un esercito professionista che non era lì gratuitamente. L’esercito di David era quindi superiore a quello israelita. Si mise al servizio dei filistei, ma riusci a evitare di combattere contro Israele, Quando Saul si suicidò, David torno in Israele e fu eletto re prima nel sud e poi nel nord, solamente dopo che fu ucciso il figlio di Saul che era stato fatto re delle tribù settentrionali. David ingrandì il suo regno, riuscì a spezzare la supremazia militare dei filistei. Nessuna grande potenza esercitava influenze su quel territorio nel regno di David, le sue conquiste furono favorite anche da questo, i suoi nemici furono solamente piccoli stati.

Attorno al 1000 le truppe di David conquistarono Gerusalemme “David non aggiudicò questa conquista a una delle tribù, ma alla sua proprietà personale. Il fatto comportò un considerevole aumento dei suoi possedimenti personali2. Gerusalemme divenne capitale dello stato e l’arca dell’alleanza fu portata con solennità nella capitale. Questa strada poi porterà alla centralizzazione del culto, ma anche alla costruzione del tempio, che sarà opera di Salomone e non di David. L’arca fu considerata poi simbolo dell’elezione di David e acquistò un importanza teologica.

David non si pronunciò sul suo successore, e anche durante la vita i figli lottarono tra di loro per l’eredità. Poi infine con un intrigo, in cui intervennero la madre e il profeta Natan, Salomone fu nominato re. Salomone non riuscì a tenere insieme il Regno di David.

1 Georg Fohrer, Storia della religione israelitica, Parte seconda, I 11,2

2 Klaus Vogt, Piccola storia d’Israele, pag 46

 

 

 

Piccola storia di Israele