I SACRAMENTI

Il Matrimonio

“Non avete letto che il Creatore da principio li creò maschio e femmina e disse: Per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una carne sola? Così che non sono più due, ma una carne sola. Quello dunque che Dio ha congiunto, l'uomo non lo separi” Mt 19,4-6
 

Storia del sacramento

 
 

          Le prime comunità cristiane sono chiamate a vivere il matrimonio nel Signore, ciò comporta un impegno nell'unione coniugale che differenzia i cristiani dai pagani:

  1. rispetto assoluto della fedeltà coniugale
  2. l’indissolubilità del vincolo coniugale, con il quale gli sposi cristiani erano legati per tutta la loro vita.

          Man mano che le comunità cristiane aumentano, la Chiesa sente la necessità di una cura pastorale del matrimonio:

·        proibisce i matrimoni tra consanguinei, tra cristiani ed ebrei e tra cristiani e pagani;

·        accompagna la celebrazione all'annuncio del significato religioso (preghiera, benedizioni).

          Intorno all'anno 1000, il matrimonio non è più la regolato dalle leggi civili, ma sottoposto all’autorità della Chiesa. Nel frattempo si va delineando che il matrimonio è un sacramento, che solo la Chiesa può regolare e amministrare.

          Con l'età moderna e il rafforzamento del potere statale iniziano le prime rivendicazioni. Lo Stato lasciando la giurisdizione della Chiesa sul matrimonio, pone alcune prescrizioni per la salvaguardia dell'ordinamento civile:

  • proibisce l'unione coniugale dei minori di età
  • la mancanza di regole per la celebrazione del matrimonio.

          Il Concilio di Trento con il principio della forma obbligatoria per la valida celebrazione del matrimonio, tutto il resto è demandato all'autorità civile.

          Da ciò la dottrina giuridica considera e distingue il contratto dal sacramento:

·         Il contratto è l'atto umano, regolato dalle leggi civili, che costituisce la materia senza la quale non c'è vero sacramento.

·         Il sacramento è un mezzo attraverso cui si manifesta la grazia divina ed è di competenza della Chiesa.

          La Rivoluzione Francese con la costituzione del 14 settembre 1791, sancisce che il matrimonio civile e l'unico ed è riconosciuto dallo Stato, pertanto in matrimonio religioso è un atto di culto senza nessuna rilevanza nell'ordinamento giuridico civile.

          Ciò crea una netta separazione fra Stato e Chiesa. In Italia con il concordato dell’11 febbraio 1929 e modificato nel 1984, lo Stato attribuisce una rilevanza giuridica al matrimonio canonico. Il CIC del 1917 afferma che il matrimonio dei battezzati e riconosciuto sia dal diritto divino sia da quello canonico, pertanto allo Stato spetta la parte patrimoniale e alla chiesa le cause matrimoniali. Il codice del 1983 stabilisce la competenza della chiesa sui battezzati nella Chiesa cattolica.

 
   
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