Bellieni ha parlato dello studio da lui recentemente realizzato, assieme a Giuseppe Buonocore, pubblicato quest’estate su “Psychiatry and Clinical Neurosciences”. I due ricercatori hanno rivisto trentasei studi pubblicati sulle conseguenze dell’aborto in riviste scientifiche tra il 1995 e il 2011, rilevando che la maggioranza di essi mostrava gravi problematiche sulle donne che avevano abortito. Rispetto all’aborto spontaneo, «gli studi indicano che è più traumatico abortire volontariamente, mentre l’aborto spontaneo avrebbe conseguenze gravi ma transitorie. I dati sembrano comunque indicare che in entrambi i casi le donne vivono una perdita ma nel caso di aborto indotto, sembra culturalmente e socialmente proibito alle donne sviluppare un lutto della morte».
Tuttavia in entrambi i casi c’è «la consapevolezza della perdita di un figlio». Bellieni si lamenta del fatto che «la depressione post aborto viene ignorata dai media. Questo silenzio è incredibile e le responsabilità politiche sono elevate. E’ necessario, anche nei paesi in cui è consentito l’aborto, prevedere aiuti economici, alternative (adozione fin dalla nascita), corsi prenatali che non diano solo una diagnosi».
Fonte: Unione Cristiani Cattolici Razionali