È stato il primo paese in assoluto a legalizzare l’aborto nel 1920. Ma ora il problema è come aumentare la natalità. Ieri Putin ha così firmato una legge che “vieta la promozione di servizi medici o pratiche tradizionali per abortire”. Il documento è stato pubblicato sul sito del Cremlino e riguarda una più ampia legge federale “Sulla pubblicità”.
Non solo per l’aborto, ma anche per altri servizi sarà vietata la pubblicità, come per la distribuzione di campioni di medicinali contenenti sostanze stupefacenti e psicotrope.
Già nel 2011 era stata approvata una legge che restringeva l’interruzione di gravidanza alla 12esima settimana, con diverse eccezioni nel caso di complicazioni mediche e di violenza sessuale. Secondo il ministero della salute, infatti, “ogni anno circa un milione di donne russe scelgono di ricorrere all’interruzione di gravidanza. Per combattere quella che Mosca vede come una vera guerra per la sopravvivenza, il governo si appoggia anche alla Chiesa ortodossa che da anni chiede interventi più severi per ridurre il numero di aborti”.
L’anno scorso, il controverso deputato pietroburghese Vitaly Milonov – noto per essere stato tra i promotori della legge contro la propaganda gay – ha proposto di conferire lo status di cittadini agli embrioni.
Fonte: Nocristianofobia.org