TESTIMONIANZE CRISTIANE

 

Le mie testimonianze

 

La libertà

 
 
È libero l’uomo?

            Questa è una domanda difficile, infatti, l'uomo lo è sicuramente in alcune azioni e in altre no, ad esempio non possiamo non battere le ciglia, non possiamo non respirare, l'uomo inoltre per la sua sopravvivenza ha bisogno di determinate cose come mangiare e bere, l'uomo non può non mangiare, può decidere quando farlo, può non mangiare per qualche giorno, ma non può non mangiare. Se ci limitiamo quindi a queste cose fisiche l'uomo non ha molta libertà queste sono momenti in cui l'uomo rimane passivo, quello che può fare è solo decidere come e quando soddisfare i propri bisogni ma non se soddisfarli o no, o nel caso estremo in cui decidesse di non farlo alla lunga uscirebbe dalla vita. Questa non sembra affatto libertà, se questa fosse la libertà dell'uomo potremmo dire che ne ha molto poca. Ma ci sono situazioni dell'agire che noi decidiamo, tante volte infatti ci troviamo nel dover effettuare una scelta, tanto che ciò che non abbiamo il potere di scegliere è proprio se sciegliere o no, noi siamo obbligati a scegliere, infatti anche quando non scegliamo in realtà abbiamo effettuato una scelta. Noi siamo quindi liberi, e ci rendiamo conto che dalle nostre decisioni dipende quello che abbiamo intorno, se io sparo con una pistola avrò ucciso un essere umano, se salvo una persona da una morte sicura sono intervenuto anche all'esterno: le mie azioni sono talmente libere che i loro effetti si sentono anche su chi ho intorno, al punto che io ho addirittura la libertà di togliere la libertà esterna o la vita ad un'altra persona. Eppure non sono perciò libero di fare ogni cosa, se io volessi volare infatti non posso, se volessi vivere per l'eternità ugualmente non posso. La nostra è una libertà finita ma assoluta. Nei limiti di ciò che siamo abbiamo la piena libertà. Ora in tutto questo Dio? Dio per averci creato liberi deve aver per forza limitato la sua onnipotenza, infatti noi non siamo suoi burattini, noi non facciamo ciò che vuole lui, possiamo schierarci addirittura contro di lui.

Quindi perchè Dio ci ha creati liberi?

La nostra libertà è la cosa più pericolosa che Dio abbia creato, infatti abbiamo tantissimi esempi negativi di utilizzo della libertà di Dio. Perchè Dio ci ha dato la libertà di compiere azioni malvage? perchè possiamo mettere in pericolo o addirittura fine alla nostra vita? perchè dobbiamo poter intervenire nella vita degli altri distruggendola? Queste sono sicuramente domande difficili come tutte le domande su Dio perchè è difficile ragionare sui perchè di Dio, visto che non siamo Dio. Ma comunque se Dio non ci consentisse di fare il male saremmo noi ancora liberi? Se noi potessimo fare solamente il bene allora la nostra libertà sarebbe solo parziale quasi nulla, infatti la scelta più importante che è quella del bene e del male l'ha già presa Lui, la nostra scelta quindi si sposterebbe semplicemente sul come. In che modo fare il bene e anche lì potrebbe forse obbligarci verso la scelta migliore. Dio quindi in realtà per regalarci la libertà non poteva che darci anche la possibilità di fare il male.

Ma allora non poteva tenersi questo grande dono? grazie non lo voglio!

Eh no! perchè Dio avrebbe avuto come interlocutori pupazzi telecomandati, noi saremmo stati pupazzi telecomandati, saremmo stati come gli animali che non possono effettuare scelte, o al meglio delle nostre possibilità come bambini che hanno scelte ridotte. Invece noi costatiamo di avere piena libertà anche di fare male, anche fino alle estreme conseguenze. Noi qui su questa terra mettiamo in pratica azioni che sono libere.

Ma non potrebbe Dio lasciarci scegliere ma fermare gli effetti negativi delle nostre azioni?

Potrebbe permetterci ad esempio di schiantarci sulle torri gemelli e di non procurare danni, poteva fare in modo che a ognuna di quelle persone che stava là dentro succedesse un imprevisto in modo che in quel momento lì non ci fosse nessuno. Questo sarebbe perfetto, ci lascierebbe liberi senza però produrre il male. Ma questo equivarrebbe comunque a perdere la nostra libertà se infatti noi provando a suicidarci non ci riuscissimo o cercando di uccidere non possiamo farlo, dove sarebbe la nostra libertà? solamente nella possibilità di scegliere? non comanderemo la nostra vita. non saremmo noi alle redini. Saremmo come bambini sempre controllati e non arriveremmo mai alla maturità le nostre scelte sarebbero sempre simulate. I bambini così possono guidare la macchina quando giocano al computer ma in realtà no, perché è pericoloso. Così saremmo noi, avremmo una libertà virtuale ma non reale.

Noi siamo invece, anche liberi di creare noi stessi, di renderci come vogliamo e, come possiamo influenzare il mondo intorno a noi, così il mondo intorno a noi può influenzare noi. Noi quindi siamo in qualche modo influenzati e addirittura potremmo essere ridotti schiavi del mondo che abbiamo intorno delle concezioni del mondo che ci circonda. Nella nostra libertà siamo quindi anche liberi di liberarci o di renderci schiavi di ciò che abbiamo intorno. Non solo anche di ciò che proviene da dentro di noi, infatti ci sono degli impulsi che sono quelli di mangiare, sessuali, sentimenti ecc. che vengono dal nostro interno, cose che ci viene spontaneo fare se non le freniamo o le indirizziamo noi.

 

Qual è il loro senso? Sono negative?

 

Sono quelle che si chiamano passioni e se dicessimo che sono negative vorrebbe dire che Dio ha creato delle cose malvage e non buone, mentre Dio abbiamo detto che ha creato per il bene, per amore. Inoltre se andiamo a vedere senza l'impulso di mangiare moriremmo, senza quelli sessuali i nostri rapporti forse sarebbero più poveri e comunque non moltiplicheremmo la nostra specie, abbiamo bisogno anche di dormire ecc.. Insomma queste passioni ci indicano cose che dobbiamo realizzare quindi sono cose buone, solo che le dobbiamo anche indirizzare queste passioni, perchè se ci lasciamo trasportare da loro allora perdiamo la nostra libertà e non siamo più noi a decidere di noi ma siamo schiavi delle passioni. Quindi non bisogna andare contro alle passioni ma ordinarle. Non possiamo non mangiare ma neanche essere schiavi del mangiare e utilizzare questo non come mezzo ma come fine della nostra vita, allo stesso modo gli impulsi sessuali vanno indirizzati nel giusto modo, i rapporti sessuali vanno inseriti nell'ambito di una scelta di vita, vanno ad avere un senso, il dormire non può essere un continuo dormire, perchè più si dorme e meno si vive. C'è bisogno di dormire, ma non si può esagerare, c'è il rischio di rimanerne schiavi. Infatti quando siamo troppo pigri non stiamo bene, abbiamo un perenne stato di insoddisfazione. Per essere liberi quindi dobbiamo poter dominare su noi stessi, se questo non è siamo schiavi, pensate quindi magari quante volte sono stati più liberi quelli che noi chiamavamo schiavi rispetto a coloro che chiamavamo padroni. Più che la libertà fisica che in maniera totale non ha nessuno, quella che dà la vera libertà è la libertà di scelta, la libertà da noi stessi, dalle nostre pulsioni e passioni, la libertà di poter decidere e di non rimanere schiavi di queste.

            Possiamo constatare quindi sicuramente che siamo liberi, siamo anche liberi di aderire ad un’idea o no, di svilupparne una, obbedire o no ad un comando, di effettuare delle scelte. Siamo liberi quindi. Siamo talmente liberi che la nostra libertà non può essere tolta o eliminata da altri se non da noi stessi. Quelli che abbiamo intorno possono semplicemente togliere o eliminare la nostra libertà esteriore, possono imprigionarsi, ma non possono toglierci la libertà di scegliere, questa è una libertà che nessuno può toglierci. Nessuno appunto tranne noi stessi. Noi infatti possiamo abbandonarla in tanti modi. La libertà è la possibilità di controllare se stessi, una persona libera è una persona che decide le sue azioni. Non questa libertà possiamo quindi perderla ad esempio quando ci lasciamo governare dalle passioni, a quel punto, non saremmo più noi a decidere ma le passioni a decidere per noi. Mi è capitato spesso di sentire ad esempio che la chiesa nega la nostra libertà sessuale, che è contronatura bloccare la nostra passione. Ma ciò nasce da un fraintendimento o meglio spesso da un disinteresse su ciò che dice su questo tema, non piace il risultato finale quindi non si approfondiscono le ragioni. La chiesa non critica il rapporto sessuale, anzi tutt’altro, ma ci invita a indirizzare a vedere il giusto senso a questo atto, ci invita a indirizzare tutte le passioni al bene. Questo è ciò che ci dice la chiesa, e non ce lo dice per darci regole che ci imprigionino, non è la legge contro cui si rivolta San Paolo, qui la Chiesa ci suggerisce il modo per essere veramente liberi. Il seguire le passioni ci rende infatti schiavi di esse, perché non siamo più noi a decidere come comportarci ma rimettiamo la nostra decisioni a loro. Contro natura? Ma scusate qual è la nostra natura? Noi siamo solo passioni? Non mi sembra, se fossimo solo passioni saremmo totalmente determinati e quindi non avremmo libertà perché appunto non saremmo noi a decidere, noi invece oltre alle passioni abbiamo anche una ragione, la nostra natura ci dà anche questa, quindi contro natura forse è non usare qualcosa che invece la natura ci ha dato. Proprio perché abbiamo la ragione, a differenza degli animali, possiamo controllare e indirizzare le nostre passioni, possiamo sfruttare la ricchezza che offrono senza lasciare che siano loro a decidere per noi, senza diventare loro schiavi.

            Ma le passioni non sono l’unica cosa che usata male ci conduce a perdere la nostra libertà, ad esempio perdiamo anche la nostra libertà, quando decidiamo di alienarla per una persona o un ideale. Così che sia quella persona o quell’ideale ad agire per noi e non noi. Siamo liberi in questo caso?

 

IMPORTANTE: Sono dell'idea di Platone: la verità si raggiunge attraverso la dialettica. Nessuno conosce la verità per intero se non Dio stesso quindi i miei ragionamenti potrebbero non essere veri o forse devono essere completati. Per le obiezioni al mio ragionamento e per le domande da integrare potete inviare e-mail a imafa@libero.it

"Chiunque legge quest’opera, dunque, prosegua con me se avrà la mia stessa certezza, ricerchi con me se condividerà i miei dubbi; ritorni a me se riconoscerà il suo errore, mi richiami se si avvedrà del mio. Insieme ci metteremo così sui sentieri della carità, in cerca di Colui del quale è detto: Cercate sempre il suo volto. In questa disposizione d’animo pia e serena vorrei trovarmi unito, davanti al Signore Dio nostro, con tutti i miei lettori di tutti i miei libri" Sant'Agostino, De Trinitate

 

Dove arriva la ragione?