Questo è il tuo spazio puoi scrivere ciò che vuoi e poi ritrovarlo al ritorno su questo sito

testimonianze cristiane, storia della chiesa cattolica, teologia, esegesi, aborto, famiglia, battaglia per la vita

Virtù

La virtù è una disposizione permanente, intelligente e dinamica della libertà al bene, è una disposizione, un habitus. La virtù è una stabilità nel bene, è habitus, non abitudine. L'habitus, infatti, a differenza dell'abitudine è una qualità spirituale, è strettamente legato alla volontà, al punto che la virtù non è affatto contraria alla libertà della volontà, ma al contrario ne è la punta più alta. La virtù è ciò che fissa la volontà al bene ed è quindi ciò che rende veramente liberi. Non si tratta di abitudine, consuetudine, ma di fedeltà al bene, di fedeltà a qualcosa che si è scelto con la volontà. Il bene non è fatto macchinariamente, abitudinariamente, ma con una volontà abituale, inclinata e sintonizzata al bene.

La virtù trasforma la libertà per il bene in un atteggiamento costante e permanente, per cui quel bene diventa un tutt'uno con la libertà. Il bene della verità ad esempio, io educo un bambino a non mentire, a dire la verità, la sua libertà è portata a dire la verità sempre. Cosa avviene attraverso questa educazione? Avviene che quel bambino sviluppa l'habitus, la virtù alla verità. Io così facilmente e spontaneamente dico la verità. La virtù facilita la scelta del bene, rende spontaneo il bene. Così che insistendo nella pratica di un bene, si può anche trasformare in virtù un vizio, ho il vizio di giudicare chi mi sta intorno? Bene con fatica e impegno piano piano provo a non giudicare sino a che tutto questo divenga spontaneo, una spontaneità di bene. Prima dovrò per compiere questo bene pensarci e ripensarci, riadattare il mio comportamento, constatare i miei fallimenti, sino a che il tutto diventerà abituale, così che mi venga naturale non giudicare nelle varie situazioni, senza dover prima rianalizzare la situazione per riuscirci. Oppure sperimentando e applicando la pazienza con il tempo si finisce per far si che diventi una nostra caratteristica, che viene spontanea, senza più quello sforzo di contrastare la pulsione interna, l'impulso, l'istinto.

Mentre la virtù stabilisce il primato del volere intelligente sulle passioni il vizio stabilisce il contrario il primato dello pscicofisico sul pneuma (intelligenza e volontà). Nel primato delle passioni sullo spirito c'è meno libertà o un niente di libertà, le passioni infatti sono passio, e il passio è un patire un subire, nella libertà c'è iniziativa invece. Il bene rende buona la vita allora io vivo bene e sento quanto buona e bella è la vita. La libertà cristiana non è prima di tutto resa moralmente buona dalla legge ma dalle virtù. La carità riassume tutti i beni nell'amore evangelico della carità di Cristo.

Nonostante la virtù fissa nel bene, nonostante le nostre azioni vengano a quel punto spontaneamente, le virtù sono frutto dello spirito. La spontaneità non è più quella non scelta delle passioni e degli impulsi che determinano la persona, ma la spontaneità dipende da un habitus scelto, che si forma con la fatica della propria libertà, intelligenza e volontà. La virtù è quindi il gradino più alto della libertà, si ha quando si ottiene una facilità nel bene, quindi ci sono meno forze contrarie che ci determinano. La scelta del bene e della libertà morale a questo punto è meno faticosa, è più scolpita e impressa nei nostri cuori, come deve essere la nuova legge che porta Gesù. La virtù porta una maggiore capacità di autodeterminarsi verso il bene e quindi una maggiore libertà.

La grazia abilita a mettere in pratica il vangelo, lo Spirito Santo ci rende conforme a Cristo, ci dà il pensiero di Cristo, l'agire di Cristo. La Grazia ha questo potenziale virtuoso. La libertà morale è costituita dalle virtù naturali e soprannaturali. Quelle soprannaturali sono le stesse di quelle naturali ma con la grazia.