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Unam Sanctam Ecclesiam

Unam Sanctam Ecclesiam è una bolla pontificia di papa Bonifacio VIII promulgata il 18 novembre 1302 nella quale veniva ribadito dogmaticamente il seguente concetto: «…nella potestà della Chiesa sono distinte due spade, quella spirituale e quella temporale; la prima viene condotta dalla Chiesa, la seconda per la Chiesa, quella per mano del sacerdote, questa per mano del re ma dietro indicazione del sacerdote……». Ciò stava a significare la supremazia del potere spirituale su quello temporale (pena la scomunica in caso di ribellione).

La bolla papale di Bonifacio VIII costituisce l'ultimo episodio del conflitto medievale tra potere spirituale e potere temporale, e riprende e riafferma gli ideali teocratici espressi in precedenza soprattutto da papa Gregorio VII nel 1075 con il Dictatus Papae. Si tratta in realtà di un conflitto antico, che si può far risalire alla fine del V secolo, a papa Gelasio I e alla sua dottrina delle "due spade", quella spirituale e quella temporale, con l'affermazione della loro distinzione ma in ultima istanza del primato della prima sulla seconda, e di conseguenza del papa sull'imperatore. Bonifacio VIII con questa bolla riprende l'ideale teocratico di Gregorio VII e Innocenzo III; la novità di questa fase del conflitto consiste nel fatto che la figura dell'imperatore come rappresentante del potere temporale è sostituita da quella del re di Francia. Ciò è significativo perché dimostra come all'inizio del XIV secolo il potere dei re fosse aumentato notevolmente a scapito di quello imperiale. La giustificazione scritturale dell'interpretazione teocratica della dottrina delle due spade è data da un passo del Vangelo di Luca che narra come Gesù prima di recarsi nell'orto dei Getsemani accettasse due spade per la difesa della propria persona.

In sintesi la bolla:

  1. afferma l'unità e l'unicità della Chiesa, al di fuori della quale non c'è salvezza; la Chiesa è un corpo mistico con un solo capo, Gesù Cristo;
  2. nella Chiesa esistono le due spade: quella spirituale è usata dalla Chiesa, quella temporale è concessa al regno;
  3. il potere temporale è subordinato a quello spirituale, così che il potere temporale è giudicato da quello spirituale; così pure, nella Chiesa, lo spirituale inferiore è giudicato dallo spirituale superiore (vescovi dal papa); il papa può essere giudicato solo da Dio;
  4. è necessario alla salvezza che ogni creatura sia sottomessa al papa.