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Scongiuro

Lo scongiuro consiste nel tentativo di indurre una persona a fare o ad omettere qualcosa, interponendo il Nome di Dio. Si esprime così la sottomissione a Dio da parte di chi scongiura e il riconoscimento della sua divinità, nel senso che il Nome di Dio è tanto degno di venerazione che, uditolo, l’altro è spinto a compiere una cosa buona o a non farne una cattiva. Per la liceità dello scongiuro si richiedono : serietà di atteggiamento, un motivo proporzionato, un fine buono e lecito.

Lo scongiuro può essere fatto in forma semplice o solenne, deprecativa o imperativa. In quest’ultimo caso lo scongiuro può essere rivolto solo ad esseri inferiori, o al demonio, interponendo il Nome di Dio. Gli scongiuri, che il ministro ? a ciò deputato dalla Chiesa1 ? fa in Nome di Dio e con autorità contro il demonio, prendono il nome di esorcismi. Essi consistono nell'imposizione delle mani e in preghiere a Dio, o ingiunzioni, al demonio per scacciarlo (esorcismo solenne) o per reprimerne il potere (esorcismo semplice).


1) Cfr. CIC, can.1172.