Moschea

Luogo di preghiera per l'Islam. I mussulmani chiamano il loro luogo culto moschea, per sottolineare che in essa, pregando, si prostrano davanti ad Allah, poggiando le mani contro il suolo e toccando la terra con la fronte. Moschea, infatti deriva dall'arabo masgid, che vuol dire luogo di prostrazione.
La moschea è costituita da una parte centrale che termina a cupola e accanto alla moschea si trova una specie di campanile, il cosiddetto minareto, che deriva da faro. Sul minareto c'è una sezione in cui è possibile girare in modo che la voce raggiunga tutta la faccia della terra. Il muezzin si muove intorno a questa sezione annunciando la preghiera. La moschea si presenta come una struttura a sé, alcune parti sono fuori dal luogo di preghiera in quanto tale, anche qui a volte il battistero è collocato fuori dalla basilica.
La decorazione interna alla moschea è varia. Il suolo è ricoperto di tappeti o stuoie a significare che ci si avvia all'incontro con Allah separandosi dalla terra e camminando sul tappeto del re assoluto. Lungo le pareti sono solitamente disposti degli armadietti con le copie del Corano, il credente sa che la moschea è luogo di preghiera ma anche di lettura.
In ogni Moschea è importante che ci sia un luogo che indichi la direzione sulla Mecca la Qibla o Mihrab, ognuna di queste preghiere all'interno di queste moschee deve essere fatta con un orientamento, per questo c'è una nicchia, diversamente ornata, guardando verso la quale si è sicuri che si prega in direzione della Mecca. Prima del 622 si pregava rivolgendosi a Gerusalemme, quando il profeta si trasferì a Medina diede disposizione che la preghiera ora si rivolgesse alla Mecca. Accanto al Mihrab si trova il pulpito o il minbar, stiamo parlando di una preghiera rituale, ufficiale, svolta all'interno della moschea come consumazione di uno dei 5 momenti della preghiera stessa, dall'alto del pulpito si tiene il discorso ufficiale che parte sempre da qualche versetto del Corano, all'interno del quale si inserisce qualche problema di attualità.
L'imam è colui che poi dirige la preghiera, la dirige non parlando ma mettendo in atto quelli che sono i momenti o le modalità con cui pregare e i testi da recitare, è come se quelli che stanno dietro non fanno altro che recitare quello che l'imam recita, questo può essere qualsiasi buon mussulmano, sul minbar non sale l'imam, saliva Muhammad o gli amici di Muhammad, erano i califfi stessi in passato a salire sul pulpito. Gli uomini pregano separati dalle donne, perchè maggiore sia il decoro e la dignità dell'orare, senza creare inutili motivi di distrazione. I colonnati ma anche le navate interne della moschea, sono luoghi in cui il musulmano può sostare anche per riposare e trovare refrigerio dalla calura esterna. All'interno la moschea è assente di qualsiasi rappresentazione umana o animale, perché è fatto divieto di rappresentare Dio sotto forma umana.
Una parte che non si trova direttamente dentro la moschea è il cosiddetto luogo della purificazione. La purificazione avveniva con il ricorso all'acqua, prima di andare davanti a Dio il muslim deve riconquistare la sua purità rituale, deve presentarsi con anima e corpo pulito, si lavano le mani, i piedi, la fronte, le orecchie. Ci si lava una parte sola o alcune parti del corpo se la contaminazione è piccola, se invece si è consumato un atto di contaminazione piuttosto pesante, si procede alla cosiddetta pulizia totale del corpo attraverso il bagno vero e proprio, l'immersione totale dentro o sotto l'acqua. Le cause di contaminazione rituale possono essere di vario genere, c'è tutta una casistica a volte legata alla tradizione giudaica. Ogni volta che si va al bagno si è contaminati, bisogna necessariamente lavarsi, l'atto sessuale comporta una contaminazione grave, c'è bisogno di lavarsi in modo adeguato. Quest'acqua è messa quindi fuori dalla moschea in modo che il corpo possa riacquistare questa sua pulizia interiore.
Una volta purificato il mussulmano è nella condizione di presentarsi al cospetto di Dio. Questo ha radici veterotestamentarie, la presenza della divinità determina la sacralità del luogo, il mussulmano si trova all'interno dell'edificio, che può essere di grandezza diversa, a seconda anche dell'importanza,
Quando il mussulmano si trova in qualche ambiente pubblico e c'è il bisogno di pregare, e non ha una bussola, ci sono particolari frecce che indicano la direzione della mecca, oppure ci sono le moschee all'interno degli aeroporti.
Molte delle informazioni qui presenti sono prese dai seguenti testi:
Adel Theodor Khoury, I fondamneti dell'Islam, Editrice missionaria italiana, 1999 Bologna
Bartolomeo Pirone, La Moschea e l'Islam, Portalupi editore, 2004, Casale Monferrato