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Michea (740-687 a.C.)

Profeta. Operò quasi nello stesso periodo di Isaia, anche lui un duro avversario della politica di Acaz. Leggiamo che sarebbe stato maltrattato e incarcerato a Gerusalemme. Il destino dei profeti critici dovette essere molto rischioso. Era di umile estrazione (non viene citato il patronimico), non certo fra i nebi’im perché non compie fatti straordinari; forse un contadino come Amos, uomo semplice e austero, animato da un forte senso della giustizia e compassione per i poveri. Il suo nome significa "chi come El (Dio)", vive intorno al 740-687 a.C. Contemporaneo di Osea e Isaia, il suo messaggio è simile a quello di Amos.

Il libro

È composto da oracoli minacciosi nei primi 3 capitoli (giudizio contro Samaria), promesse di restaurazione nei cap. 4 e 5 (annuncio del futuro regno di Jahvè) con qualche eccezione rassicurante, nuove minacce nei cap. 6 e 7 (processo ad Israele) conclude con altri oracoli di speranza in 7 e 8.

Struttura tripartita Tipicamente Deuteronomistica con:

  • Processo contro Samaria e Giuda, rimproveri e sventura. Oracolo di speranza
  • Accuse contro i responsabili della sventura del degrado religioso, Oracoli di speranza con l'annuncio del Messia Processo di Jhwh contro il popolo, rimproveri e lamentazioni, oracolo profetico di speranza.

Composizione

Alcuni autori sostengono che l’opera sia solo in piccola parte originale, con aggiunte di discepoli, mentre altri gliene attribuiscono la completa paternità. Alcune somiglianze fra Isaia e Michea fanno supporre che un gruppo abbia lavorato su ambedue.

  • Ci Sono tratti comuni con Isaia, a volte è citato alla lettera, altre volte ne è chiara l’ispirazione.
  • Alcuni brani sono a-storici rispetto all’ambiente dei sec. VIII e VII nel quale operò l’autore, mentre sarebbero ben inseriti in epoche posteriori il che fa pensare ad interventi redazionali postumi che ne hanno modificato la struttura, mentre altre parti sono sicuramente micheane. Probabilmente il libro che ci è pervenuto non è stato raccolto da Michea ma da un altro dopo l’esilio per la presenza di formule comuni a Isaia e Michea: in eterno e per sempre, casa di Giacobbe ecc. forse gli scribi che curarono le raccolte, ignorando di chi fossero gli oracoli, li conservarono per ambedue. Forse Geremia conosce solo i cap. 1-3 di Michea.

Confronti

  • Non ha la semplicità di Amos, né la visione religiosa di Osea, non mitiga mai il rimprovero come fa ad un certo punto Isaia che chiede che Gerusalemme sia risparmiata.
  • Come Isaia però ha interesse per un contenuto culturale, distinguendosi per questo da Amos e Osea e seguendoli però nella loro visione piuttosto tradizionalista. Nelle sue minacce è talmente incisivo che doveva aver fatto grande impressione sui contemporanei se anche Geremia, 100 anni dopo lo ricorda ancora; Tratta i grandi come malfattori e cannibali, mentre accusa Gerusalemme delle angherie contro i poveri. Anche se immerso nel passato, Michea è in comunione col presente. La veemenza delle minacce è stemperata dall’incoraggiamento a Samaria nonostante lui sia del sud. Michea è sicuramente, per noi cristiani il fondamento di Mt. 2, 5-6.

Teologia

Si accusa chi ha traviato il popolo perché:

  • Hanno traviato il popolo, hanno commesso ingiustizie
  • Hanno deformato l’Alleanza perché chi ha più responsabilità è più impegnato Hanno assolutizzato il dono, la Terra Promessa, ma non hanno cambiato vita convertendosi, allora (Dtr) saranno preda di stranieri. I sacrifici non bastano, bisogna interiorizzare…

Ma la fine di Gerusalemme non è la fine di Israele, c’è il piccolo resto da cui a Betlemme nascerà il Messia