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Matrimonio rato e consumato

Speciale sul Sacramento del Matrimonio

Il matrimonio valido tra battezzati si dice solamente rato, se non è stato consumato; rato e consumato se i coniugi hanno compiuto tra loro, in modo umano, l'atto per sé idoneo alla generazione della prole, al quale il matrimonio è ordinato per sua natura, e per il quale i coniugi divengono una sola carne. Celebrato il matrimonio, se i coniugi hanno coabitato, se ne presume la consumazione, fino a che non sia provato il contrario. Il matrimonio invalido si dice putativo, se fu celebrato in buona fede da almeno una delle parti, fino a tanto che entrambe le parti non divengano consapevoli della sua nullità (CIC c.1061).

Il matrimonio rato e consumato è assolutamente indissolubile, la Chiesa non ha a questo punto nessun diritto di sciogliere il matrimonio, non si può applicare qui il cosiddetto privilegio paolino. Si ha un matrimonio rato e consumato quindi soltanto dopo l'atto sessuale posto dopo il sacramento del matrimonio, ciò vuol dire che i rapporti sessuali avuti prima del matrimonio non valgono. Nel can 1061 c'è un requisito importante dell'atto sessuale "humano modo" deve essere posto in modo umano, questo introduce un criterio di valutazione morale, deve essere un atto posto da entrambi i coniugi in maniera volontaria infatti deve essere manifestazione ed attuazione sul piano fisico della donazione-accettazione mutua degli stessi coniugi. Non si ha consumazione in senso canonico se l'atto sessuale è estorto con violenza o sotto l'effetto di una droga o di ubriachezza o ipnosi. Allo stesso modo se l'atto sessuale è estorto con l'inganno, ad esempio essendo convinti di non essere marito e moglie. Il modo umano è quello che non esclude la libertà almeno implicita. Si ha consumazione quindi quando:

  1. Quando l'unione è avvenuta tra i due coniugi;
  2. L'atto sessuale avviene in modo umano;
  3. L'atto è di per sè idoneo alla generazione della prole.

Il Codice non descrive gli elementi necessari per la copula "la scienza canonica e la giurisprudenza hanno determinato gli elementi essenziali del concetto di copula coniugale. Sono richiesti elementi di natura anatomica e fisiologica: erezione, penetrazione, eiaculazione o inseminazione in vagina. Non si richiede il seme elaborato nei testicoli essendo sufficiente il liquido prodotto da altre ghiandole. Pertanto l'eiaculazione degli sterili e dei vasectomizzati è consumativa"1. Per quanto riguarda l'utilizzo di anticoncezionali se influenzano di per sè il coito non si ga una piena unione e quindi non c'è consumazione, se invece questi mezzi non influenzano il coito si ha consumazione.


1 Agostino Montan, Il matrimonio, pp. 28-29

Fonti:

Agostino Montan, Il matrimonio