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Kulturkampf, Lotta per la civiltà

Espressione polemica che significa “lotta per la civiltà” utilizzata per la prima volta nel 1873 da un parlamentare di Berlino. Dopo la sconfitta della Francia e la proclamazione del Nuovo Reich, fatta a Parigi, dal governo tedesco, fu avviata una politica anticattolica il cui scopo era quella di sottoporre tutta la vita ecclesiastica al controllo dello Stato e ciò veniva fatto a nome della difesa della civiltà moderna dall’oppressione della Chiesa. La ragione di questa politica non era dottrinale, ma nazionalista: il cancelliere Bismarck voleva richiamare all’ordine la Chiesa Romana, in quanto a seguito della fondazione del partito cattolico del “Centro”, temeva che i cattolici potessero fondare uno Stato nello Stato. La motivazione ufficiale di questa politica anticattolica, che si è concretizzata con vari leggi discriminatorie, fu il rifiuto del Vaticano di esigere dai cattolici tedeschi il silenzio sulla Questione Romana, a seguito del quale Bismarck ruppe le relazioni con la Chiesa Romana e affidò al ministro dei culti Falk il compito di preparare delle misure restrittive contro i cattolici tedeschi. Questa misure regaliste, che avevano lo scopo di sottoporre la Chiesa al controllo dello Stato, portarono ad un ritorno alla tradizione luterana, autorità sovrana dello Stato sulla Chiesa. Esse approvate nel maggio del 1873 e rifiutate dall’episcopato tedesco prevedevano:

  • l’obbligo per i seminaristi di fare un esame di cultura generale presso un’Università statale;
  • l’obbligo del consenso dello Stato nelle nomine ecclesiastiche;
  • il divieto delle scomuniche pubbliche e la deposizione dei parroci;
  • il controllo dei tribunali statali su tutta la vita interna della Chiesa;

Contro tali leggi, i vescovi locali adottarono un atteggiamento di resistenza passiva che portò all’arresto di molti prelati, sicché mole sedi rimasero vacanti. La Santa Sede reagì:

  • con l’enciclica Etsi multa luttuosa, che condannava l’atteggiamento repressivo tedesco;
  • l’enciclica Quod numquam del 1875, che pronunciava la scomunica contro coloro che avevano fatto queste leggi e, inoltre esonerare i cattolici dal dovere di obbedire allo Stato Germanico perché ritenuto iniquo;

Fra le conseguenze del Kulturkampf, e della fermezza della Chiesa, paradossalmente ci furono:

  • il ravvicinamento dei vescovi a Roma;
  • la distrazione dalla tentazione, di una gran parte dei cattolici tedeschi di aderire allo scisma;

Il Kulturkampf, si estese anche in Svizzera, ma si differenzia da quello tedesco perché:

  • fu limitato a poche diocesi, dove i cattolici erano in minoranza (Basilea e Ginevra);
  • si è originato da un conflitto interno alla Chiesa che portò alla separazione e alla formazione della Chiesa Cattolica nazionale;

La nuova costituzione svizzera conteneva disposizioni discriminatorie nei confronti della Chiesa cattolica, cancellate solo nel 1973, fra cui:

  • il divieto di permanenza in Svizzera dei vescovi gesuiti;
  • l’obbligo di richiedere l’autorizzazione allo Stato per fondare una nuova diocesi;