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Gesuiti, Compagnia di Gesù

La Compagnia di Gesù (in latino Societas Iesu), i cui appartenenti sono comunemente chiamati come Gesuiti, è, presa singolarmente, il più grande istituto religioso della Chiesa cattolica. I Gesuiti fanno di Gesù Cristo il centro e lo scopo della loro vita, essendo determinati ad essere "compagni di Gesù", essi infatti lo imitano in tutti gli aspetti della sua vita e della sua morte, collaborando con Lui nella vita apostolica e servendolo nella Chiesa Cattolica con la maggiore dedizione possibile, disposti ad ogni sacrificio, anche quello della vita.

La Compagnia di Gesù fu fondata nel 1534 da un gruppo di sei studenti dell'Università di Parigi che erano guidati da Ignazio di Loyola. Essa avendo la sua sede direttiva a Roma, continua ancora oggi a coinvolgere nelle sue variegate attività apostoliche, persone credenti e non credenti, in più di cento Paesi. L'attuale Superiore dei Gesuiti, storicamente chiamato il «Papa Nero», per via del colore della tonaca, per la durata a vita dell'incarico e per il peso dell'ordine nel mondo cattolico, è padre Adolfo Nicolás, eletto il 19 gennaio 2008, ex-moderatore della Conferenza Gesuita dell'Asia Orientale e Oceania.

Si distinguono dagli altri istituti sorti nello stesso periodo per:

  • L’approfondita formazione intellettuale e spirituale;
  • La rigida obbedienza nei confronti del superiore, uno spirito quasi militare, un'obbedienza totale al superiore, devi lasciarti condurre e dirigere dalla divina provvidenza che agisce tramite il superiore, in modo particolare l'obbedienza al papa;
  • La diversità dei carismi, non vivevano in comune, ma potevano avere una vasta gamma di impegni, tipo le missioni, l'insegnamento, i gesuiti insieme ai seminari hanno contribuito alla formazione del clero.

Il fondatore era un laico, un ufficiale, un giovane ufficiale basco, che non pensava nemmeno a una vocazione religiosa, nel 1520 ebbe una grave ferita alla gamba che lo portò a un grande periodo di convalescenza, in cui si mise a leggere opere di pietà, visto che i libri cavallereschi erano finiti, che avvenne la sua conversione spirituale e da quel momento decise di dedicarsi a Dio. Fu anche processato perché sospettato di eresia dall'inquisizione, processato per tendenze eterodosse, i riformatori all'interno della Chiesa erano visti con un certo dispetto, poteva diventare un nuovo Calvino. Tutti questi uomini sono uniti da una riforma al vangelo, e quindi erano sospettati di tendenza protestanti, protestante">protestanti, nel 1528 Sant'Ignazio andò a Parigi per compiere i suoi studi, non era ancora sacerdote.

Fu proprio a Parigi che si incontrò con i suoi primi compagni, un piccolo gruppo di giovani tutti stranieri, molto più giovani di lui che hanno riconosciuto in lui un maestro spirituale e si sono messi a praticare i suoi esercizi spirituali, e decisero di servire Dio nel mondo, e prima di lasciarsi a Parigi nel 1534 il 15 agosto, fecero il voto di povertà castità e obbedienza, al quale si aggiungeva il proposito di andare insieme in Terra Santa, nel 1537 ritrovò i suoi compagni a Venezia e fu ordinato sacerdote. Per vari problemi politici non riuscivano ad organizzare per andare in Terra Santa decisero di recarsi insieme a Roma per mettersi al servizio del Papa, e nacque questo quarto voto che è quella del servizio al Papa. Nel 1540 dopo lunghe trattative fu approvata la compagnia di Gesù, ci furono delle resistenze anche sul nome, anche per fare accettare il nome. Non fu una cosa semplice, Papa Paolo III la riconobbe nel 1540, e Sant'Ignazio fu ordinato Preposito generale a vita. Clemente XIV alla fine del 1700, una storia di successo, hanno avuto un ruolo determinante i gesuiti nell'applicazione del Concilio di Trento e nel rilancio dell'azione della Chiesa. Rinascerà poi la compagnia di Gesù dopo la bufera rivoluzionaria nel 1814 e ci sarà la seconda fase dei gesuiti.

Nel 1773 papa Clemente XIV decise di sopprimere la Compagnia di Gesù, sembrerebbe a causa di una decisione politica strappata a Roma dai sovrani cattolici dell’Europa dell’epoca, i quali vedevano la presenza dei gesuiti come una minaccia permanente per il loro potere. Infatti, i Gesuiti, erano sospettati di complottare contro i poteri dell’epoca soprattutto a causa della teoria tomista della seditio, cioè del riconoscimento del diritto di resistenza dei sudditi contro un potere ritenuto ingiusto e tirannico.

Anche il conclave con cui fu eletto papa Clemente XIV, sembrava pilotato dall’idea della soppressione, che lo stesso pontefice aveva fortemente caldeggiato prima della sua elezione, contro il parere del suo predecessore. Quindi il nuovo papa sotto pressioni di vari sovrani, soprattutto i Borboni, emanò la Dominus ac Redemptor del 1773 con la quale ordinava la soppressione dell’ordine dei gesuiti, invitati a ritirarsi nelle loro case e a mettersi a disposizione dei vescovi oppure ad entrare in altri ordini religiosi. La Russia di Caterina II fu l’unico paese in cui il decreto non venne pubblicato, provocando un massiccio esodo dei Gesuiti in quel paese, permettendo all’ordine di sopravvivere, fino al riconoscimento ufficioso di papa Pio VI e il riconoscimento ufficiale che arrivò nel 1814 ad opera di papa Pio VII.