Questo è il tuo spazio puoi scrivere ciò che vuoi e poi ritrovarlo al ritorno su questo sito

testimonianze cristiane, storia della chiesa cattolica, teologia, esegesi, aborto, famiglia, battaglia per la vita

Eusebio di Cesarea

Eusebio, vescovo di Cesarea di Palestina dal 313 circa al 340, fu conosciuto soprattutto come storico, ma si occupò molto di esegesi, di apologetica e di teologia, nel contesto della controversa ariana in cui si schierò con prudenza dalla parte di Ario.

La sua opera più importante è la Storia ecclesiastica, qui Eusebio:

  1. Presenta Cristo come un essere divino preesistente all'incarnazione, vero e unigenito Figlio di Dio, cui il Padre delega, come ad un ministro, la creazione e il governo delle cose del mondo "il Padre e Creatore come un capo supremo ordina con un cenno regale, e il Logos divino, ch'è secondo dopo di lui [...] ubbidisce agli ordini del Padre". E' Cristo il soggetto delle apparizioni di Dio ai patriarchi e a Mosè, così come sono raccontate in Genesi ed Esodo, per questo motivo ad Abramo appare una figura umana, non è Dio che ha preso figura umana, nè Dio che ha imbrogliato con una figura inesistente, ma era il suo Logos preesistente.
  2. Eusebio quindi si domanda come mai il Figlio di Dio abbia aspettato così tanto per incarnarsi, perchè non lo ha fatto subito dopo il peccato? Origene aveva risposto a questa domanda invocando la gradualità della pedagogia di Dio, che con pazienza si adatta a ciò che l'uomo può comprendere in quel momento. Secondo Eusebio, l'uomo imbestialito dal peccato non avrebbe potuto scorgere Dio, e così è servito un processo che ha fatto si che si manifestasse prima a poche persone degne, "anticamente il modo di vivere degli uomini non era in grado di comprendere l'insegnamento di Cristo che era sapiente e virtuoso al massimo grado". Così che l'incarnazione si è avuta solamente nel momento in cui era possibile accoglierla.
  3. Si sofferma sul termine Cristo, unto, termine che in ebraico corrisponde a Messia. E su come l'unzione di Cristo è unzione diversa dagli altri unti dell'Antico Testamento (sacerdoti, re, profeti).
  4. Nonostante il nome di cristiani è conosciuto da poco il cristianesimo c'è stato sin dalla creazione ed Eusebio lo dimostra operando una distinzione fra ebrei e giudei, i primi sono stati i patriarchi vissuti tra Adamo e Mosè, autentici depositari della rivelazione divina, ma con la Legge si è avuto il passaggio da ebrei a giudei, con una conseguente corruzione della primitiva rivelazione, che solo i cristiani hanno recuperato e valorizzato. Mosè e i profeti già hanno annunciato Gesù e il suo nome, così infatti Mosè chiama il suo successore Gesù (Num. 13,16), i consacrati ricevevano il nome di Cristo, anche se nessuno di coloro che furono unti in passato ricevettero una "potenza di divina virtù quanta ha dimostrato di possedere il salvatore e signore nostro Gesù, il solo e vero Cristo"


Per realizzare questa sezione è stato usato il libro di Manlio Simonetti, Il Cristo Volume II, Arnoldo Mondadori Editore: 1986