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Ecumenico

Ecumenico è ciò che è accettato dalla Chiesa tutta.

Un concilio è ecumenico quando c'è una rappresentanza del Papa e quando questo sottoscrive le sottoscrizioni del concilio, altro motivo di ecumenicità è la ricezione di ciò che è stato detto precedentemente, il Concilio di Calcedonia, recepisce e sottoscrive i concili precedenti ad esempio. Quando si radunava in questi concili si iniziava con il simbolo di fede dei Concili precedenti. Anche nei periodi in cui non avvengono concili ecumenici, si fanno sinodi locali che sono comunque molto importanti, il simbolo di Nicea si rifà molto probabilmente a un sinodo di una Chiesa locale ad esempio.

Il Collegio dei Vescovi esercita in modo solenne la potestà sulla Chiesa universale nel Concilio Ecumenico. (c.337). Spetta unicamente al Romano Pontefice convocare il Concilio Ecumenico, presiedendolo personalmente o mediante altri, come pure trasferire il Concilio stesso, sospenderlo o scioglierlo e approvarne i decreti. Spetta al Romano Pontefice determinare le questioni da trattare nel Concilio e stabilire l'ordinamento da osservare in esso; i Padri del Concilio, alle questioni proposte dal Romano Pontefice, possono aggiungerne altre, che devono essere approvate dallo stesso Romano Pontefice (c.338). Tutti e soli i Vescovi che sono membri del Collegio dei Vescovi hanno il diritto e il dovere di partecipare al Concilio Ecumenico con voto deliberativo. Alcuni altri inoltre, che non sono insigniti della dignità episcopale, possono essere chiamati al Concilio Ecumenico dall'autorità suprema della Chiesa, alla quale spetta determinare il loro ruolo nel Concilio (c.339). Nel caso che la Sede Apostolica divenga vacante durante la celebrazione del Concilio, questo viene interrotto per il diritto stesso, finché il nuovo Sommo Pontefice non abbia ordinato di proseguirlo o non l'abbia sciolto (c.340). Non hanno forza obbligante se non quei decreti del Concilio Ecumenico che, insieme con i Padri del Concilio, siano stati approvati dal Romano Pontefice, da lui confermati e per suo comando promulgati (c.341).