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Codex Iuris Canonici

Il testo del Codice di Diritto Canonino

Il codice di diritto canonico del 1917 e il codice di diritto canonino del 1983, hanno lo stesso nome, anche se il secondo per rispetto alla parte orientale si era suggerito di chiamarlo Codex Iuris Canonici Ecclesiae Latinae, visto che poi nel 1990 venne approvato il Codex Canonum Ecclesiarum Orientalium. Codex Iuris Canonici abbreviato diventa CIC.

Il codice del 1917

Il codice del 1917 ordinò tutte le collezioni di leggi sino allora presenti facendo si di creare un codice simile a quello degli altri Stati. Il Codice sarà poi sostituito dai due nuovi codici il Codex Iuris Canonici del 1983 per la Chiesa latina e il Codex Canonum Ecclesiarum Orientalium del 1990 per le Chiese cattoliche orientali.

Agli inizi del 1900 il diritto della Chiesa era ormai un'insieme di leggi complicate e arrovigliate, non era affatto semplice conoscere tutte le leggi e se esisteva una prescrizione per un caso particolare, e se questa prescrizione perdurasse ancora. Nel 1904 si diede così inizio ai lavori per la stesura di un codice, un codice simile a quelli degli altri Stati. Il codice doveva essere latino, e contenere esclusivamente le prescrizioni, senza le motivazioni di queste.

L'unico codice era ora questo, erano abolite tutte le precedenti collezioni, il Codex Iuris Canonici venne promulgato il 27 Maggio 1917 da Benedetto XV ed entrò in vigore la domenica di Pentecoste del 19 Maggio 1918. 2414 canoni distribuiti in 5 libri:

  1. Il primo libro intitolato norme generali trattava delle fonti del diritto
  2. Il secondo libro intitolato delle persone trattava di chierici religiosi e laici
  3. Il terzo libro intitolato delle cose disciplinava i sacramenti e il culto, il magistero, il patrimonio
  4. Il quarto libro si occupava dei processi
  5. Il quinto libro si occupava dei delitti e delle pene

Il Codice riguardava la sola Chiesa latina e non comprendeva il diritto liturgico e gli accordi con i vari Stati. Erano salvaguardate anche le consuetudini e i diritti acquisiti e i privilegi. L'intento del codice non era di cambiare e modificare ma di organizzare e dare ordine.

La pubblicazione del codice diede vita a una notevole fioritura di studi e pubblicazioni. Il Codice venne accettato con favore da tutta la Chiesa, era proprio quello che si richiedeva per dare ordine.

Codice del 1983

Il codice del 1983 era anch'esso scritto in latino, seppur tradotto in altre lingue che richiedevano l'autorizzazione della Conferenza episcopale nazionale, il latino è la sola lingua ufficiale e valida giuridicamente, la tradizione ha lo scopo solamente di aiutare la comprensione del testo. Il Codice si compone di 1752 canoni divisi in sette libri:

  1. Norme generali
  2. Il popolo di Dio
  3. La funzione di insegnare della Chiesa
  4. La funzione di santificare della Chiesa
  5. I beni temporali della Chiesa
  6. Le sanzioni della Chiesa
  7. I processi

Lo schema in realtà è molto simile a quello del 1983 si inizia in entrambi con un libro sulle norme generali, poi in entrambi segue una trattazione sulla struttura organica della Chiesa, del popolo di Dio (come intitola il libro il codice del 1983) o delle persone (come intitola il libro il codice del 1917), anche i libri III, IV e V del codice del 1983 corrispondono in realtà con il libro III del codice del 1917 intitolato le cose, mentre i due libri finali corrispondono in entrambi i codici.

Le novità del Codice del 1983 sono nei contenuti, lo sforzo è stato quello di immettere nel diritto canonico l'ecclesia conciliare, per quanto sia difficile tradurre l'ecclesiologia in linguaggio canonico tuttavia è l'ispirazione di questo codice. Nel codice troviamo infatti i grandi temi del Concilio: Chiesa popolo di Dio, l'ecclesiologia di comunione, la Chiesa particolare e il suo rapporto con la Chiesa universale e il principio di uguaglianza tra tutti i fedeli, e la partecipazione di tutti anche dei laici agli uffici di Cristo sacerdote, profeta e re.

LIBRO I -NORME GENERALI

Il primo libro del codice si intitola "norme generali". Sono disposizioni che riguardano tutto il codice. dopo i primi 6 canoni preliminari il libro è diviso in 11 titoli:

  1. Le leggi ecclesiastiche (cc. 7-22);
  2. La consuetudine (cc. 23-28);
  3. I decreti generali e le istruzioni (cc.29-34);
  4. Gli atti amministrativi singolari (cc.35-93);
  5. Gli statuti e i regolamenti (cc. 94-95);
  6. Le persone fisiche e giuridiche (cc. 96-123):
  7. Gli atti giuridici (cc 124-128):
  8. La potestà di governo (cc.129-144);
  9. Gli uffici ecclesiastici (cc.145-194);
  10. Prescrizione (cc.197-199);
  11. Computo del Tempo (cc. 200-203);

LIBRO II - IL POPOLO DI DIO

  1. I fedeli cristiani (cc.204-329);
  2. La costituzione gerarchica della Chiesa (cc.330-572)
  3. Gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica (cc. 573-746)

LIBRO III - LA FUNZIONE DI INSEGNARE DELLA CHIESA

  1. Il ministero della Parola Divina (cc.756-833);
  2. L'azione missionaria della Chiesa (cc. 781-792);
  3. L'educazione cattolica (cc. 793-821);
  4. Gli strumenti di comunicazione sociale e in specie I libri (cc- 822-832);
  5. La professione di fede (c.833)

LIBRO IV - LA FUNZIONE DI SANTIFICARE DELLA CHIESA

  1. I sacramenti (cc. 840-1165);
  2. Gli altri atti del culto divino (cc. 1166-1204);
  3. I luoghi e i tempi sacri (cc. 1205-1253);

LIBRO V - I BENI TEMPORALI DELLA CHIESA

  1. L'acquisto dei beni (cc. 1259-1272);
  2. L'amministrazione dei beni (cc.1273-1289);
  3. I contratti e specialmente l'alienazione (cc. 1290-1298):
  4. Pie volontà in genere e pie fondazioni (cc.1299-1310);

LIBRO VI - LE SANZIONI NELLA CHIESA

  1. Delitti e pene in genere (cc. 1311-1399);
  2. Le pene per i singoli delitti (cc. 1364-1399);

LIBRO VII - I PROCESSI

  1. I giudizi in generale (cc. 1400-1500);
  2. Il giudizio contenzioso (cc. 1501-1670);
  3. Alcuni processi speciali (cc. 1671-1716);
  4. Il processo penale (cc. 1717-1731);
  5. Il modo di procedere nei ricorsi amministrativi e nella rimozione o nel trasferimento dei paccoci (cc.1732-1752);