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Il Sommo Sacerdote Caifa

Giuseppe figlio di Caifa (ebraico: יוסף בַּר קַיָּפָא, Yosef Bar Kayafa), meglio noto come Caifa, fu Sommo Sacerdote, uno dei capi dei sadducei e capo del sinedrio ebraico dal 18 al 36. Ricoprì tale carica ai tempi di Gesù che, secondo il Vangelo di Luca e il Vangelo di Giovanni, fece arrestare e di cui chiese la crocefissione.

Nei Vangeli Caifa viene nominato all'inizio della vita pubblica di Gesù e soprattutto durante la passione di Gesù. Nel Vangelo secondo Luca, iniziando a presentare la vita pubblica di Gesù e cercando di inquadrare storicamente gli avvenimenti, si dice:

Nell'anno decimoquinto dell'impero di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea, Erode tetrarca della Galilea, e Filippo, suo fratello, tetrarca dell'Iturèa e della Traconìtide, e Lisània tetrarca dell'Abilène, sotto i sommi sacerdoti Anna e Caifa, la parola di Dio scese su Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto (Luca 3,1-2).

Sono dunque menzionati i sommi sacerdoti Anna e Caifa, come se avessero detenuto contemporaneamente questa carica, mentre in effetti Caifa era succeduto al suocero Anna nella carica di sommo sacerdote. Durante la passione di Gesù i Vangeli raccontano che Gesù fu arrestato per iniziativa dei Sommi Sacerdoti e del sinedrio i quali pagarono Giuda perché lo tradisse. Dopo l'arresto Gesù fu condotto prima da Anna e poi da Caifa. Non potendo il sommo sacerdote ed il sinedrio comminare la pena di morte, essi chiesero quindi al governatore romano Ponzio Pilato di condannare a morte il prigioniero. Nel Vangelo secondo Giovanni si attribuisce a Caifa la preferenza per la morte di un singolo uomo alla rovina di un intero popolo:

"È meglio che un uomo solo muoia per il popolo" (Giovanni 18,14)

Ancora all'inizio degli Atti degli Apostoli, Caifa viene ricordato come Sommo Sacerdote insieme ad Anna e ad altri due personaggi di nome Giovanni ed Alessandro:

"Il giorno dopo si radunarono in Gerusalemme i capi, gli anziani e gli scribi, il sommo sacerdote Anna, Caifa, Giovanni, Alessandro e quanti appartenevano a famiglie di sommi sacerdoti."

Nel 1990 presso Gerusalemme è stata rinvenuta una tomba di famiglia al cui interno si trovava un'urna sepolcrale con l'iscrizione "Jehosef figlio di Caifa"; nell'ossario sono conservate le ossa di Caifa.