I PONTEFICI

STORIA DELLA CHIESA

LA STORIA ANNO PER ANNO

I CONCILI ECUMENICI

 

CONOSCIAMO E CREDIAMO

STORIA ANNO PER ANNO

PRIMO MILLENNIO

SECONDO MILLENNIO

  1000-1500 1500-Oggi
Data Anno Evento
 
  1001 Per l'opposizione dei Romani, Ottone III dovette fuggire da Roma con Silvestro II, morendo nel castello di Paterno, presso il Soratte, il 23 gennaio 1002. Un anno dopo (12/1/1003) morì pure papa Silvestro II.
  1014 Alla morte di Ottone III, il governo della Germania passò a suo cugino Enrico II, che fu incoronato imperatore a S. Pietro
  1015 Scandinavi di stirpe germanica, i Normanni, sbarcati in Puglia nel 1015, avevano fatto rapidamente fortuna ai danni degli statarelli locali e delle proprietà della stessa Santa Sede. Per queste ‘rapine’ i Normanni erano divenuti anche rivali di Bisanzio, che esercitava il dominio su quelle terre e persino dell’imperatore tedesco, che aspirava  all’egemonia  sull’Italia meridionale.
  1043 Michele Cerulario divenne Patriarca di Costantinopoli, fu parte importante dello scisma orientale.
  1050 Michele Cerulario accusa i latini di eresia
  1051 Fra Bizantini  e Tedeschi v’erano stati contrasti a motivo dell’Italia meridionale, ma questi stavano ora per mutarsi in alleanza, grazie ad Argyros, il nuovo governatore d’Italia (catapano),  giunto a Bari nel 1051. Questa alleanza era però sfavorevole al patriarca Michele Cerulario: l’unione politica fra il Basileus e l’Occidente avrebbe significato la fine della sua autocefalia.
  1052 Il patriarca Michele Cerulario, nel 1052, iniziò l’offensiva contro i latini stabiliti a Costantinopoli e contro le chiese in cui celebravano i loro riti. Fu dato ordine di farle chiudere, di confiscare i monasteri latini e furono persino profanate le ostie dei latini e calpestate poiché -dicevano-  il pane azzimo (non lievi­tato), non può essere valdiamente consacrato. Quest’uso del pane azzimo per la comunione era stato però introdotto in Occidente sin dal sec. VIII, cioè da circa tre secoli.
  1053 Quindi,  nella primavera del 1053, seguì una dichiarazione  di guerra inviata a Roma dalla chiesa greca e pervenuta proprio nel momento il cui il papa stava allestendo una spedizione  contro i Normanni.
  1053 Il card. Umberto rispose con due lettere fatte proprie dal papa e indirizzate all'imperatore e al patriarca. Umberto è brillante nella parte difensiva, dove respinge con genialità le accuse dei Greci; meno felice nella parte aggressiva, dove combatte, come adul­terio e eresia nicolaita, il matrimonio degli ecclesiastici che in Oriente era invece in uso sin dall'antichità. Altrettanto infelice l'ac­cusa di macedonianismo, perché i greci avevano levato dal Credo il Filioque, la formula introdotta in Occidente nel Credo nel sec. VI (III concilio di Toledo, del 589) per indicare la processione dello Spirito Santo dal Padre e dal Figlio.
15

Giugno

1053 Sconfitta di Leone IX contro i Normanni, venne imprigionato anche se trattato con tutti gli onori. Nel frattempo la difficile situazione nell’Italia merdionale aveva spinto Michele  Cerulario  a fare un passo indietro. Subito dopo il disastro di Civita, dove papa Leone IX fu fatto prigioniero,  ci fu un appello di Argyros per cui da Costantinopoli  partirono due lettere per l’Italia meridionale: l’una  del Basileus, l’altra del patriarca. I testi sono andati perduti, sono note però le due risposte della curia. Il patriarca aveva inviato al papa una lettera moderata dove non venivano discusse nessuna delle accuse mosse da Umberto in risposta alla lettera di Leone di Ocrida; si duoleva invece dei lunghi dissensi che separavano le due chiese, di fatto divise dal tempo del patriarca Sergio II (999-1019)  che aveva fatto togliere il nome del papa dai dittici, dove figurano le persone da ricordare nei Santi Misteri. Michele Cerulario si dichiarava pronto a rimettere nei dittici il nome del papa, magari in cambio di una menzione del patriarca durante i Santi Misteri dei latini. Stessi i sentimenti che dominavano la lettera dell'imperatore Costantino IX Monomaco (1042-54) il quale si era interposto, per un ten­tativo di pacificazione;  e sinceri erano i suoi desideri di pace fra le due chiese, promettendo di fare tutto il necessario per cavare Leone IX dalla sua penosa situazione di prigioniero.
  1054 Papa Leone IX in risposta alle due lettere di riappacificazione mandò dei legati, avrebbero dovuto controllare l'operato di Ceruliano e nel caso in cui non avesse ritrattato avrebbero dovuto passare alla condanna. La delegazione passò per la Puglia e si incontrò con Argyros. Sbarcati a Costantinopoli i tre trovarono difficoltà nell’incontrarsi con il patriarca Cerulario, che considerò quella missione una manovra del proprio avversario Argyros. Fece di tutto per non essere giudicato, non accettò neanche la lettera di Leone IX dicendo che era un falso preparato da Argyros
19

Aprile

1054 Morto Leone IX poco dopo esser tornato a Roma
16

Luglio

1054 Il rifiuto da parte di Michele Cerulario di trattare con giudici che avevano au­torità apostolica fu in­terpretato come pertinacia nell'errore. E sicuri del pieno consenso del papa, che non sapevano morto, deposero sull'altare maggiore della chiesa di S. Sofia, dinanzi al clero e al popolo riu­niti, mentre si re­citava l'Ora di Terza, la bolla di scomunica contro il patriarca e i suoi seguaci. La scomunica, pronunciata dai tre legati, era circoscritta al Cerulario, a Leone di Ocrida e a Costantino il sacellario (tesoriere, qui latinorum sacrificium pofanis conculcavit pedibus: giunto a di­chiarare non consacrata la santa ostia degli "azzimisti" l'aveva cal­pestata con i piedi). Mentre dalla scomunica si esclu­deva l'impera­tore e la città di Costantinopoli, dichiarata "cristianissima e orto­dossa".
20

Luglio

1054 Convocato il si­nodo permanente di Costantinopoli,  presenti 21 metropoliti, fece pronunciare una prima scomunica contro "l'empio li­bello", cioè la bolla di scomunica.
  1057

Fu eletto Stefano IX (1057-58), designato non più dall'imperatore germanico, ma dal clero e dal popolo romano. Fu una reazione assai significativa contro il cesa­ropapismo imperiale che, se aveva  ri­dato dignità al papato ro­mano, lo aveva an­che reso fun­zio­nale alla propria politica.

  1059 Michele Cerulario cadde in disgrazia e morì nel 1059,  Questi fatti ebbero, per circa un secolo, un carattere episodico e accidentale, tanto che la sentenza di scomunica, pronunciata dai tre le­gati a Costantinopoli, non ricevette conferma, né fu mai ri­cordata in al­cun documento papale poste­riore. E d'altronde, dalla scomunica la bolla escludeva, esplicitamente, la città cri­stianissima  ed ortodossa di Costantinopoli con le sue autorità, il suo clero e il suo popolo. A sua volta il Cerulario non volle coin­volgere il papa nella scomunica del sinodo perma­nente, diretta unicamente contro i tre legati. Perciò nel 1054 non si ebbe né la condanna della Chiesa bizantina, né la condanna della Chiesa la­tina.
  1059 Elezione di Niccolò II e fine della soggezione del papato all'impero
13

Aprile

1059 Decreto con il quale si rimetteva l'elezione del papa nelle mani dei cardinali, rovesciando così il regime preceden­temente stabi­lito che sottoponeva la Santa Sede alla tutela imperiale.
  1059 Sinodo Lateranense, al clero con­cubinario fu comminata la sco­munica e ai laici fu proibito di assi­stere alla loro messa, biasimata la simonia (can. 9): "nessun ecclesiastico o prete può ricevere gratis o pagando, in nessun modo, una chiesa dalle mani di un laico". Con questo ca­none Niccolò II interdiceva l'investitura laica sedici anni prima di Gregorio VII.
  1059 Sinodo di Melfi, nelle Puglie. Nicolò II si in­con­trò coi principi normanni Roberto il Guiscardo e Riccardo di Aversa. Roberto si proclamò suddito del papa e questi gli riconobbe il titolo di duca e il possesso delle Puglie, della Calabria, di Capua e di alcuni territori del Lazio. I principi normanni, rivali sia di Bisanzio, come dell'imperatore  te­desco, aspiravano all'egemonia  sull'Italia meridionale e nell'investi­tuta papale avevano in­travisto gli enormi vantaggi che potevano loro derivare per cui prestarono al pon­tefice il giuramento di vas­salli e si obbligarono a pagare una tassa an­nua e a di­fendere la Chiesa romana, specie la libertà delle  elezioni pa­pali. Questa rela­zione del papato con i Normanni sollevò nuova indi­gnazione in Germania per cui si giunse a una rottura dei rapporti con Roma.
  1061 Quando, nel luglio 1061, morì Niccolò II, mentre la nobiltà romana inviò una delegazione in Germania per ottenere dal re la nomina di un nuovo papa, Ildebrando, capo del partito della ri­forma e, dal 1059, ar­cidiacono della Chiesa Romana, con la prote­zione delle truppe nor­manne, procurò l'elezione  di Anselmo da Baggio, vescovo di Lucca, il quale era stato confondatore della pataria milanese. Questi prese il nome di Alessandro II
Ottobre 1061 L'elezione di Alessandro II non venne riconosciuta in Germania, anzi nella dieta di Basilea il giovane re Enrico IV, in qualità di patricius, proclamò papa Cadalo, vescovo di Parma, che prese il nome di Onorio II.
1065 Enrico IV dichiarato maggiorenne, si mostrò favorevole inizialmente alle riforme della Chiesa, forse anche perchè impegnato sul fronte sassone
  1073 Morto Alessandro II, fu eletto papa l'arcidiacono Ildebrando (di Soana, oggi Sovana, nella Tuscia romana) che prese il nome di Gregorio VII. Fu una elezione popolare secondo la forma antica e non fu seguita la proce­dura richiesta dal decreto del 1059: mancò la tractatio dei cardinali ve­scovi, per la quale venivano loro riservati tre giorni di tempo. A elezione avvenuta nessuno tuttavia ne mise in dubbio la legittimità.
  1075 Sinodo, del 1075, fu ema­nato anche un decreto che, oltre alla simonia e al matrimonio degli ec­clesiastici,  proibiva l'investi­tura laica,  sviluppando la for­mula già pre­sente nel sinodo latera­nense del 1059: il decreto riguardava il conferi­mento dei vescovadi e delle abbazie da parte del sovrano e rigettava lo stesso "consen­sus regis".
  1075 Sottomessi però i Sassoni, Enrico IV non volle più saperne delle precedenti con­cessioni e, senza piegarsi al di­vieto delle investiture, provvide a nominare i titolari di parecchi vesco­vadi italiani, fra cui quello di Milano, la cui sede, per di più, non era va­cante. Vi nominò il dia­cono Tebaldo, facendolo subito consacrare.
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Gennaio

1076 Enrico IV decise allora di scate­nare la guerra contro Gregorio, convo­cando a Worms un concilio di vescovi e di prin­cipi tedeschi. Sotto l'influenza di Enrico il sinodo dichiarò che Gregorio VII non era papa legittimo e gli ri­fiutò l'obbedienza. Fu inviata una lettera del concilio al papa, dove lo si accusava di essere un invasor, un usurpatore della Sede Apostolica
  1076 Il Papa in risposta a Enrico IV, lanciò una scomunica nei suoi confronti
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Gennaio

1077 Enrico IV  con una piccola scorta si diresse a Canossa dove si era rifugiato il papa sapendo del suo arrivo, andò ad implorare dal papa l'asso­luzione nelle forme ca­noniche. Il papa, dimostrando la sua gran­dezza morale e re­ligiosa dopo che Enrico, per tre volte in altrettanti giorni, aveva bussato alla porta del castello, come un penitente, scalzo e vestito di saio (Reg. IV, 12), lo assolse dalla scomunica, rimandando la questione del regno alla dieta tedesca.
13

Marzo

1077 I principi tedeschi, scontenti dell'assoluzione dalla scomunica, si radunarono a Forchheim (13 marzo 1077), dove ri­gettarono Enrico ed elessero re il suo cognato Rodolfo di Rheinfelden, duca di Svevia. Questi, promise subito ob­bedienza al papa e la con­ces­sione delle elezioni canoniche, ma Gregorio non prese posizione a fa­vore del nuovo re.
7

Marzo

1080 Enrico, riacquistata potenza po­litica, chiese a Gregorio, con la minaccia di eleggere un antipapa, il riconoscimento per sé e la scomunica per Rodolfo. Gregorio, uscì allora dalla neutralità, sino allora mantenuta e nel concilio romano, dopo aver ripetuta la proibi­zione della investi­tura laica, compresi i benefici minori e fissata la pro­cedura per le elezioni episcopali, solennemente scomunicò Enrico IV, lo depose dal regno e ri­conobbe, come re di Germania, Rodolfo.
25

Giugno

1080 Enrico IV convocò così un'assem­blea di vescovi tede­schi e italiani  a Bressanone dove, il 25 giugno 1080, fece di nuovo dichiarare de­posto Gregorio e fece eleggere antipapa, col nome di Clemente III, l'arcivescovo Guiberto di Ravenna.
  1080 Dalla parte del papa si schierarono la mar­chesa Matilde di Toscana, il movimento dei patari di Milano e i Normanni dell'Italia meridio­nale. Mentre in Germania i principi laici ostili al dispotismo di Enrico IV e i vescovi, presenti a Worms, si resero ben presto conto della gravità dell'atto da loro compiuto.
5

Ottobre

1080 La situazione si sviluppò a favore di Enrico IV, poiché nella battaglia di Hohenmölsen sull'Elster, da lui vinta, morì l'anti-re  Rodolfo.
  1081 Enrico IV allora scese in Italia e assediò Roma
  1083 Enrico IV riuscì a entrare a Roma portando con se il suo antipapa che lo incoronò con la corona imperiale. Gregorio VII tuttavia continuava a resistere in Castel S. Angelo, da dove invocò l'aiuto dei Normanni. Questi vennero a Roma, guidati da Roberto il Guiscardo e costrinsero Enrico e l'anti­papa a ritirarsi verso Nord. La città fu al­lora liberata e Gregorio, ri­portato in Laterano
  1086 Vittore III - Solo dopo undici mesi i cardinali gregoriani, grazie all'aiuto e alla protezione dei Normanni, riuscirono ad eleggere il successore di Gregorio nella persona di Desiderio,  abate di Montecassino, che prese il nome di Vittore III
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Agosto

1087 Vittore III tenne un concilio a Benevento dove scomunicò Clemente III e i suoi fautori e rin­novò i de­creti gregoriani, contro l'investi­tura. Durante quel concilio Vittore si ammalò e, portato a Montecassino, morì il 16 settembre 1087.
  1088 Eletto papa Urbano II, i cardinali gregoriani avevano scelto come sede del conclave Terracina, perché a Roma re­gnava gran confusione. Urbano II, appena eletto, cercò subito di en­trare in Roma, ma riuscì solo a pren­dere possesso dell'isola Tiberina,  dove tenne un sinodo nell'aprile del 1089.
  1095 Urbano II, mentre stava presiedendo il concilio di Piacenza, fu chiamato in aiuto dall'imperatore  Alessio I Comneno (1081-1118) di Costantinopoli,  poiché i Greci erano minacciati dai Saraceni stanziati nell'Asia Minore. Il papa aderì all'invito  e pre­dicò la crociata, toccando la sensibilità  delle folle con l’immagine  delle torture subite dai poveri, ai quali  i “barbari” vogliono strappare quel denaro che non possiedono.
27

Novembre

1095

Urbano II passò in Francia dove indisse un nuovo concilio  a Clermont, aperto il 27 novembre 1095. Quivi rinnovò la proibizione dell'investitura laica, aggiungendo il divieto del giuramento feu­dale, che gli ecclesiastici fino ad allora avevano prestato ai laici (can. 17). Ciò toccò il vertice della tensione tra gregoriani e partito imperiale

  1096 La prima crociata fu  fatta da contadini e di nobili di scarse fortune: una massa innumerevole, un esercito senza un comandante. Giunsero a Costantinopoli, dove furono sfamati dall’imperatore Alessio; oltrepassarono quindi il Bosforo e si avviarono verso Nicomedia. Sconsigliati di proseguire, rimasero fermi due mesi e, in breve, furono sterminati dai Turchi.
  1097 I veri cro­ciati si diedero convegno a Costantinopoli, Erano "milites" di tutte le parti d'Europa, attrezzati per la guerra. l'imperatore Alessio Comneno mirava a trarre vantaggio personale dal­l'impresa, voleva sconfiggere i Turchi che lo minaccia­vano; i crociati intendevano combattere per il Santo Sepolcro e non per Bisanzio. Scopo della crociata era in­fatti la liberazione della cristianità occidentale dai Turchi: nessuna promessa di re­stituzione dei territori ai Greci, an­tichi possessori.
19

Maggio

1097 I Crociati espugnano Nicea
15

Luglio

1099 I Crociati entrano a Gerusalemme. La gerarchia greca nei paesi conqui­stati  era quasi estinta; da qui l'istituzione di una gerarchia latina, di monasteri latini e persino del patriarcato latino di Gerusalemme: il che contribuì ad ap­profondire la divisione in atto con il patriarcato di Costantinopoli. 
13

Agosto

1099 Eletto Papa Pasquale II
  1104 Ugo di Champagne fa il suo primo pellegrinaggio a Gerusalemme, con un importante accompagnatore: Ugo di Payns, il futuro fondatore dell'ordine dei Templari
  1104 Enrico V, figlio di Enrico IV, si ribellò al padre con l'aiuto del partito gregoriano, nel 1106 sconfisse suo padre Enrico IV, costrin­gendolo ad abdicare. Enrico si ritirò allora a Liegi dove, di lì a poco, ancora gravato dalla scomunica, morì. Scomparsi sia l'antipapa che Enrico IV lo scisma imperiale volse al termine
  1106 Pasquale II pensò allora di risolvere l'annosa questione delle inve­stiture e si accordò per un incon­tro con Enrico V. La concezione grego­riana del­l'in­vestitura, di nuovo si scontrò con la tesi già sostenuta da Enrico IV e ora fatta propria dal Enrico V: così il contrasto fra le due po­sizioni si rivelò irri­ducibile.
  1110 Enrico V scese in Italia, con un esercito di 30.000 uomini, per restaurare l'auto­rità germanica in questa terra e ot­tenere la corona imperiale.
  1111 Concordato di Sutri - A nome del papa, un esponente dei Romani -il laico Pierleone, ebreo convertito- pose come condizione per l'inco­ronazione imperiale che Enrico V ri­nunciasse alle investiture. La ri­chiesta non venne accolta perchè per Enrico i re­galia erano annessi agli uffici ecclesiastici e rap­presentavano essenziali  diritti  della co­rona sui quali si basa l'ordina­mento del regno di Germania. Di fronte a questa decisa opposizione i rappresentanti del papa avan­zarono un'idea nuova e radicale, cioè la rinuncia da parte dei ve­scovi tedeschi a tutti i re­galia. Su questa base, di reciproca rinun­cia, fu raggiunto un accordo di massima stipulato il 4 febbraio 1111 a S. Maria di Turri. E' il primo concordato della storia della Chiesa: è infatti un patto bilaterale, con con­cessioni reciproche sancite nei documenti delle parti.
12

Febbraio

1111

Enrico V proseguì la marcia su Roma e si pre­sentò a S. Pietro per la ce­rimonia dell'incoronazione, fissata per il 12 febbraio. Ma durante la funzione, alla richiesta del papa di presentargli il suo decretum con la rinuncia all'investiture, Enrico V si rifiutò, appel­landosi al rifiuto oppo­sto dai ve­scovi e dai principi tede­schi. Pasquale II, sospese allora la ce­rimonia dell'incoronazione e, incu­rante delle minacce, proseguì la ce­lebrazione della s. messa. Il papa fu fatto allora prigioniero in S. Pietro. Enrico, non sentendosi però sicuro, si ritirò con il suo esercito fuori Roma, portando prigio­niero Pasquale II e i suoi cardinali.

11

Aprile

1111 Il privilegio, Enrico V costrinse il Papa a firmarlo, con­cedeva al re l'investitura laica. Pasquale II concedeva due cose a Enrico V: l'assensus regio prece­dente l'elezione canonica e l'in­vestitura con l'a­nello e il pastorale. Così l'elezione  del clero e del po­polo e la stessa consacrazione del metropolita si riducevano ad una mera formalità.
13

Aprile

1111 Enrico V si fece incoronare in S. Pietro, rice­vendo, dopo la comunione, il privilegium papale e, al termine della ceri­monia, si fece dare dai Romani il titolo e la corona di pa­tricius: che si­gnificava i diritti dell'impero  sul papato, così come aveva fatto Enrico III, nel 1046.
12

Marzo

1112 Il privilegio si chiamò subito pravi­le­gium. Pasquale II però, a lungo, tenne fermo alla promessa fatta ad Enrico V, finché cedette alle insistenze che gli venivano da ogni parte e annunciò il proposito di ritirare il privilegium. A tal fine con­vo­cò un conci­lio al Laterano
1112 L'imperatore, che nel frattempo era stato sco­municato da numerosi concili [i primi quelli di Vienna (1112) e di Gerusalemme], proprio mentre si apriva il concilio, era sceso in Italia per rivendicare i possessi che la contessa Matilde (+ 24 luglio 1115) aveva  lasciato alla Chiesa ro­mana, e se ne impossessò.
  1113 Papa Pasquale II fece una bolla per con cui eresse l'Ospedale di San Giovanni di Gerusalemme, un ordine creato con finalità assistenziali.
1117 Pasquale II si ritirò a Benevento vista la discesa di Enrico V a Roma.
1118 Con l'aiuto dei normanni rientrò a Roma ma vi morì pochi giorni dopo. Gli successe il card. Giovanni di Gaeta, cancelliere della Chiesa romana, che prese il nome di Gelasio II. Enrico V nominò l'antipapa Gregorio VIII
29

Giugno

1118 Gelasio riuscì così ad entrare a Roma per la festa del 29 giugno, ma senza potersi insediare  al Laterano tenuto dall'antipapa. Non sentendosi sicuro, nel settembre, Gelasio lasciò Roma, diretto in Francia. Giunse fino a Cluny, dove decedette (1119).
  1119

La situazione di stati federati di Terra Santa era precaria: erano delle isole cristiane in un mare musulmano. Lungo le strade del Santo Sepolcro venne istituito un servizio di guardia per la sicurezza dell’accesso; finché alcuni francesi diedero vita a un corpo di polizia permanente per controllare strade, cisterne, intorno ai Luoghi Santi e difendere i pellegrini dai saraceni e dai banditi. Baldovino II, re di Gerusalemme,  apprezzò molto questo servizio e assegnò loro una sede, nei pressi del Tempio di Salomone: i Templari ebbero così il loro nome. Si può tuttavia parlare di un ordine di templari dopo il 1119, quando 8 cavalieri francesi, cui Balduino  II aveva messo a dispo­sizione  un'abi­tazione  nel palazzo reale, alla presenza del patriarca di Gerusalemme, si legarono, con voto solenne, nel combattere i nemici di Dio “nell’obbedienza, nella castità e nella povertà”.

  1119 Venne eletto Papa Callisto II, Callisto, di sangue reale, poteva ora contare sull'appog­gio dell'alto clero tedesco e anche sull'impe­ratore  che, sin dalla prima­vera del 1119, aveva mostrato per la prima volta il de­siderio di pace. Il papa inviò allora a Strasburgo, presso Enrico V, una legazione  di fran­cesi che riuscirono a convincere l'imperatore come la fedeltà feu­dale fosse indipendente dall'investitura.
20

Ottobre

1119 Concilio a Reims, Callisto II annunciò l'intenzione di estirpare la simonia. Si giunse a un concordato ma alla fine l'imperatore non si presentò. Callisto II attese inultilmente fino al 26 otto­bre, poi se ne tornò a Reims, dove procedette alla solenne scomunica del­l'impera­tore.
  1120 Ugo di Payns fonda l'ordine dei Templari
  1121 Ebbe termine lo scisma di Gregorio VIII che, dopo un severo processo, fu re­lagato in un monastero 
23

Settembre

1122 Concordato di Worms: Enrico V, ora assolto dalla scomunica, rinuncia alle in­vesti­ture dei prelati, con l'anello e il pa­storale e riconosce le elezioni canoniche e la conferma dell'e­letto per opera del metropolita. Da parte sua, papa Callisto II riconosceva all'im­peratore e ai suoi successori il diritto di praesentia, cioè di assistere alle elezioni dei prelati di Germania, purché fosse esclusa la simonia e l'impiego della forza; inol­tre, nelle elezioni dubbie, il diritto di appoggiare il partito migliore
  1123 Concilio ecumenico Laterano I. Callisto II, con questo concilio, in primo luogo re­staurò la pace in un mondo che l'aveva pressoché perduta: lo fece ratificando il patto di Worms sulla questione delle investiture, un patto che però non era piaciuto ai gregoriani intransigenti.
  1124 Onorio II divenne Papa
13

Gennaio

1129 Composta la regola dell'Ordine dei Templari composta al Concilio di Troyes
  1130 Alla morte di Onorio II, di nuovo tornò la divisione  tra le due famiglie ro­mane e anche all'interno del collegio cardinalizio:16 cardi­nali, fra cui la maggio­ranza dei cardinali vescovi, d'accordo con i Frangipani, elessero il card. Gregorio, cioè Innocenzo II (1130-43); mentre gli altri elettori -una ventina- elessero alcune ore dopo il card. Pietro Pierleoni, cioé Anacleto II (1130-38). La maggior parte dei cardinali-vescovi, cui spettava la tractatio,  aveva eletto Innocenzo II. Anacleto II, da parte sua, ebbe però un nu­mero maggiore di cardinali e il consenso del popolo. Fu lo scisma di Anacleto, in quanto questi, con la potenza del denaro -proveniva da una famiglia di ricchi banchiere ebrei di Roma- era riuscito ad avere il pre­dominio sulla città.
  1132 Lotario III, scendendo in Italia nell'autunno 1132, ricondusse  Innocenzo II a Roma dove si fece incoronare imperatore il 4 giugno 1133, ma a S. Giovanni, poiché S. Pietro insieme alla città leonina era ancora in mano ad Anacleto.
  1135 I Templari fanno prestiti ai pellegrini per i propri pellegrinaggio, in cambio ottengono spesso le eredità di coloro che ricevono i prestiti.
  1136 Su sollecitazione di Innocenzo II e di s. Bernardo, l'Imperatore Lotario compì una spedizione contro i Normanni, sosteni­tori dell'antipapa,  ma solo dopo la morte del­l'antipapa Vittore (25/I/1138), Innocenzo II poté divenire padrone della situazione, im­pedendo che il successore Vittore IV avesse un se­guito. E così lo scisma ebbe termine.
  1136 Muore il primo Maestro dei Templari Ugo di Payns, e succede Roberto di Craon
  1138 Lotario, di ritorno verso la Germania, morì e gli fu dato come successore Corrado III, della famiglia degli Hohenstaufen
  1139 Concilio Lateranense II: fu il secondo lateranense, il decimo della serie dei concili ecumenici. Come il concilio del 1123, anche quello del 1139,  fu celebrato al termine di uno scisma, quello di Analceto (1130): con la differenza che questo scisma fu prettamente romano e italiano, senza la partecipa­zione  imperiale. Fu inoltre scomunicato Ruggero, re di Sicilia. Ma, dopo una falli­mentare impresa militare  contro i Normanni, dove lo stesso Innocenzo II fu vinto e fatto prigioniero  (22 luglio 1139), il papa fu costretto a ri­conoscere il regno normanno. L'accordo non piacque ai Romani. Così come gli stessi Romani non approvarono il papa quando si rifiutò di concedere loro il permesso di radere al suolo la città di Tivoli,  colpevole di una ribel­lione.
29

Marzo

1139 Papa Innocenzo II emette la bolla Omne datum optimum, dove sono fondati i privilegi dei Templari, a cominciare dall’esenzione dalla giurisdizione episcopale.
  1144 Caduta di Edessa, ciò originò una seconda Crociata, annunciata dal papa con una bolla e la cui predicazione fu affidata a s. Bernardo. L'impresa fu disastrosa per i cristiani,  anche per colpa dei Bizantini che tennero un atteggiamento molto ambiguo.
  1145 Muore Lucio II, sia lui che Celestino II non riuscirono a risolvere il conflitto con i Romani, anche Eugenio III fu costretto a fuggire.
7

Aprile

1145 Eugenio III promulgava la bolla Militia Dei, che permetteva ai Templari di costruire loro proprie cappelle, al fine di non mescolarsi durante le funzioni religiose ai peccatori. In questo modo tra l’altro i Templari venivano esentati dall’interdetto e dalla scomunica ei vescovi.
1

Dicembre

1145 Eugenio III emanò le bolle che bandiscono la seconda crociata. La Crociata deve avere un solo capo il re di Francia Luigi VII.
27

Aprile

1147 Centotrenta cavalieri del Tempio si riuniscono in un capitolo a Parigi, intorno al Maestro di Francia, Everardo des Barres e al papa Eugenio III, qui organizzarono la loro partenza per la crociata e fu qui che ebbero il consenso di portare in permanenza la croce.
  1148 Eugenio proibì ogni rapporto con Arnaldo, eretico che si scagliava contro la potenza della Chiesa. Quindi, grazie alla mediazione di Ruggero re di Sicilia, fece pace con i Romani i quali rico­nobbero il papa 'pater et dominus' e gli giurarono fe­deltà, promettendo di restituirgli i regalia
  1148 Goffredo di Rancogne avanza più rapidamente degli altri ostacolati dai bagagli e dai non combattenti e si separa dal grosso della truppa lasciandoli vittime dei Turchi, il comando viene preso dai Templari a questo punto e tutto l'esercito giura ubbidienza al Maestro Everardo des Barres. Luigi VII rimarrà impressionato dai Templari.
  1149 Everardo des Barres, eroe della crociata disastrosa divenne Maestro del Tempio
  1149 Affidata ai Templari la città di Gaza,
  1152 Everardo des Barres torna alla vita contemplativa e lascia il suo mandato che sarà preso da Bernardo di Tremelay.
  1153 Dieta di Costanza, concordato di Federico I Barbarossa e Eugenio III. Federico I promise di ridurre Roma al riconoscimento dell'autorità papale e di garantire tale autorità con­tro la minaccia normanna. In cambio chiese la corona imperiale e l'aiuto della Santa Sede contro i nemici dell'impero, sino alla scomunica contro i disobbedienti.
  1153 Dopo un lungo assedio viene conquistata dai crociati Ascalona, e qui i Templari iniziarono a mettersi in cattiva luce grazie al loro Maestro Berardo di Tremelay, almeno secondo Guglielmo di Tiro, che fa entrare nella breccia delle mura solo i Templari per fargli prendere la maggior parte del bottino, conducendoli invece così alla morte.
8

Luglio

1153 Morte di Eugenio III
12

Luglio

1153 Ad Eugenio III successe Anastasio IV, d'età ormai avanzata e incapace di af­frontare la nuova e rigorosa poli­tica di Federico I
  1154 Fu eletto l'energico Nicola Breskspear, cardinale di Albano, il primo papa di origine inglese che prese il nome di Adriano IV
  1155 Con il beneplacito del Barbarossa, Arnaldo fu preso e consegnato al Papa: condannato al rogo come eretico, le sue ceneri furono disperse nel Tevere, per evitare che, intorno al suo corpo, nascesse un culto popolare.
18

Giugno

1155 Fattosi incoronare dal papa (18.VI.1155), il Barbarossa tornò in Germania senza prestare l'aiuto contro i Normanni, promesso nel trattato di Costanza. Fu allora che Adriano IV, accogliendo l'invito di alcuni signori meridionali,  pensò di muovere guerra a Guglielmo I, figlio di Ruggero II, re di Napoli e di Sicilia.
  1156 Adriano IV sconfitto, fu costretto alla pace stipulando a Benevento un Concordato (1156)  con il quale riconobbe la so­vranità normanna su tutti i territori dell'Italia meridio­nale, sotto l'alto dominio della Santa Sede. Federico I ne fu irritato perché interpretò quel concordato come un ri­torno alla politica dei tempi di Gregorio VII, il quale si era servito dei Normanni contro l'imperatore. Del resto, quest'ac­cordo non favo­riva il piano di restaura­zione dell'impero perseguito dal Barbarossa.
  1157 Scoppiò la crisi tra Adriano IV e Federico I. Motivo del contra­sto: la cattura del vescovo danese Eschilo che, tornando da una visita ad limina, mentre attraversava la Borgogna, fu fatto prigioniero da alcuni predoni e l'imperatore non si era dato da fare per liberalo. Il papa scrisse allora una lettera di rimprovero portata da due legati alla dieta di Besançon, dove si trovava Federico I.
  1158 L'imperatore, dopo aver sconfitto Milano, nella dieta di Roncaglia (11/11/ 1158), appog­giandosi sui giu­risti bolognesi, nell'enunciare il programma di pre­dominio politico nella penisola, fece una proclamazione dei di­ritti sovrani dell'impera­tore da non lasciare spazio né all'autonomia comunale delle città lom­barde, né ad una libertà politica del mo­vimento papale. Una delle con­seguenze fu l'obbligo dei vescovi italiani, in possesso di rega­lìe, di pre­stare il giuramento di fedeltà, come i vescovi germanici. E persino lo Stato Pontificio fu trattato alla stregua degli altri, per cui si tornarono ad esigere tasse cadute in di­suso nel tempo, come il Fodrum, la tassa dovuta al­l'imperatore quando scendeva in Italia per l'incoronazione.
-

Settembre

1159 Adriano IV mori ad Anagni, fu sul punto di scomuni­care l'imperatore poco prima di morire
  1159

Una minoranza, di tendenza impe­riale, elesse il card. Ottaviano Monticelli dei conti di Tuscolo, che prese il nome di Vittore IV (1159-64); mentre la maggioranza dei cardinali elesse il card. Rolando Bandinelli, che prese il nome di Alessandro III (1159-81). In fa­vore di Alressandro III scrissero all'imperatore ventidue cardi­nali, men­tre al card. Ottaviano rimasero solo quattro cardinali. Il diritto era dalla parte di quest'ultimo; ma Vittore si proclamò papa le­gittimo e, grazie all'appoggio dei rap­presentanti dell'imperatore, co­strinse Alessandro III ad abbandonare Roma.

5

Febbraio

1160 Concilio  convocato da Federico I a Pavia. Vi parteciparono ap­pena 50 vescovi tedeschi e dell'Italia settentrio­nale i quali riconobbero Vittore IV, presente di persona e dichia­rano invalida l'elezione di Alessandro III
24

Marzo

1160 Alessandro III ri­spose scomunicando da Anagni Federico I e rinno­vando la sanzione contro l'antipapa.
  1161 Dalla parte di Vittore, oltre il partito imperiale, si schierarono ini­zialmente i cister­censi e i cluniacensi. Alessandro III, da parte sua, seppe giovarsi della crescente opposizione a Federico I dei Comuni lombardi, capeggiati da Milano che, da un anno, resisteva all'asse­dio imposto dall'imperatore
  1162 Alessandro III si rifugò in Francia, Luigi VII, re di Francia, per le pressioni esercitate su di lui dall'imperatore, ini­zialmente non prese posizione, poi si mise dalla parte di Alessandro; lo seguì il re d'Inghilterra Enrico II.
  1163 Concilio a Tours di Alessandro III, furono emanati canoni di­scipli­nari per il clero e i religiosi e furono prese misure disciplinari con­tro il diffondersi dell'ere­sia nella regione di Tolosa. Inoltre vennero condannate le ordinazioni fatte dal­l'antipapa e dai suoi seguaci. Questa grande assise giovò alla causa di Alessandro III, che appariva come il vero papa.
  1164 L'antipapa Vittore IV muore), il cancelliere imperiale, Rainaldo di Dassel, membro del clero e abile statista, fece eleggere un nuovo antipapa nella persona del card. Guido di Crema, che prese il nome di Pasquale III (1164-68). Quindi, nella dieta tenuta a Wübzburg, nella Pentecoste del 1165, l'imperatore si impegnò, insieme ai presenti, a ripudiare per sempre lo scismatico Rolando e mantenersi fedele a Pasquale III.
  1164 La si­tuazione era sfavorevole per Alesandro III, poichè gli era venuto meno l'ap­poggio di Enrico II, che era entrato in conflitto con l'arcive­scovo Tommaso Becket di Cantebury, già suo cancelliere. Questi, da arci­ve­scovo, si era compor­tato come fervido sostenitore dei diritti della Chiesa e aveva rifiutato un docu­mento, stilato dall'assemblea dei ve­scovi del regno, tenuta a Clarendon nel gennaio 1164: erano delle costi­tuzioni che facevano del sovrano l'arbitro delle elezioni epi­scopali e re­stringevano notevolmente l'autorità della Santa Sede in Inghilterra. Tommaso Becket, dopo essersi appellato al papa, fuggì in Francia dove si trovava Alessandro III, il quale con­dannò le costituzioni di Clarendon
-

Dicembre

1165 Barbarossa pensò di vincere la re­sistenza di Germania ricorrendo all'espe­diente di riesumare i resti mortali di Carlo Magno in Aquisgrana, facendolo proclamare santo dall'arcivescovo Rinaldo di Colonia, con il consenso di Pasquale III (dicembre 1165); ma non riuscì a suscitare nell'opinione pubblica il consenso che desi­de­rava. Quindi  il sovrano tedesco si preparò ad una nuova spedizione in Italia per installare a Roma l'antipapa e debel­lare gli avversari.
  1165 Alessandro III entrò a Roma accolto con tutti gli onori, ma incalzato da Barbarossa, Alessandro III dovette fuggire a Benevento.
1166 Federico Barbarossa  venne in Italia, per la quarta volta, all'indomani della morte di Guglielmo di Sicilia (+1166) il quale, fino ad allora, era stato il principale appog­gio del papa.
  1167 Il re Almarico I riuscì a procurarsi una posizione di sicuro vantaggio sul Saladino per l’Egitto. In Egitto si instaurò una sorta di protettorato franco, più tardi il re non rispettando l'accordo ottenuto vuole attaccare l'Egitto, il Maestro Templare Bertrando di Balnquefort si oppone, vuole rispettare l'accordo e per la prima volta non segue la guerra contro gli infedeli.
1

Agosto

1167 Giunto a Roma l'impera­tore fece intronizzare in S. Pietro il suo papa e si fece di nuovo in­coronare da lui, insieme alla consorte Beatrice di Borgogna. Improvvisamente però scoppiò una epidemia malarica che falciò più di 2.000 cavalieri e costrinse Barbarossa a ritirarsi a Pavia e da lì a tornare in Germania, per la rivolta delle città lombarde, che avevano costi­tuito la Lega Lombarda, cui avevano aderito 22 città.
  1168 Morto l'antipapa Pasquale III, Federico riconobbe il nuovo anti­papa Callisto  III
1168 In onore del papa fu co­struita la nuova città di Alessandria da una lega di Comuni della Lombardia e del Veneto, comprendente 16 città, lega favorita dallo stesso Alesandro III.
  1170 Tommaso si riconci­liò con Enrico II e nel 1170 pote' tor­nare a Canterbury, ma fu vit­tima di quattro cavalieri del re che lo uccisero in cat­tedrale, il 29 dicembre di quell'anno.
  1174 Muore Almarico, re di Gerusalemme. L’autorità regale perse potere a causa delle reggenze, vista l’età minore dei re, e crescono le profonde divisioni con le classi dirigenti dello Stato. Balduino IV ha la lebbra e a tratti affida il regno in reggenza ad altri, così come fa con Raimondo di Tripoli fino al 1176.
  1175 Nasce San Domenico di Guzman
  1176 Balduino IV, divenuto maggiorenne assume il potere e si appoggia a una figura non ben voluta dai baroni che è Guido di Lusignano
29

Maggio

1176 Barbarossa cercò di marciare contro Milano, centro dell'opposizione, ma nella battaglia  di Legnano l'imperatore subì una grave sconfitta da parte dei Milanesi, stretti attorno al loro "Carroccio", per cui Federico I cercò la via dell'accordo con la Curia.
  1177 Pace di Venezia. L'accordo fu raggiunto sulla base del ri­conoscimento di Alessandro III, come papa legittimo e della restituzione dei regalia beati Petri, compresa la pre­fettura di Roma e i beni di Matilde di Toscana. L'accordo impegnava poi l'impe­ratore a una pace di quindici anni con il re di Sicilia e alla tregua con i Lombardi per sei anni. La pace si concluse a Venezia nel luglio 1177 dove papa e im­pera­tore si incontrarono. Barbarossa, ormai assolto dalla scomu­nica, ce­dette sull'anti­papa e riconobbe Alessandro III, al quale pre­stò l'ossequio del bacio del piede.
22

Novembre

1177 I crociati riportano un'importante vittoria contro 30.000 mammelucchi del sultano Saladino, la vittoria di Mont Gisard. Fu una delle più umilianti sconfitte del Saladino: i suoi uomini si trovarono privi di cibo e di risorse d’acqua sotto gli attacchi ripetuti delle truppe franche mentre si ritiravano in fuga verso l’Egitto, la storia gli darà modo di porre gli avversari nella stessa condizione ad Hattin
-

Marzo

1178 Alessandro III, tornato a Roma, si mostrò indul­gente verso l’antipapa Callisto III, il quale fece atto di sottomissione
  1179 Concilio Laterano III, ancora una volta il concilio era chiamato a ricomporre l'unità interna della Chiesa e a dare forma ad un assetto costituzionale e politico della respublica Christiana, ponendo nuovi e più sicuri termini fra potere secolare e sacerdotium.
  1179 Il Saladino che fece distruggere il castello templare al Guado di Giacobbe
  1180 Dopo le rovinose sconfitte dell’anno precedente, vennero concluse delle tregue con il Saladino in Terra Santa. Il Regno non era sicuramente al massimo splendore, la paura era tanta, e anche gli stessi Ordini militari a quanto dice Guglielmo di Tiro si erano chiusi nei propri castelli, aspettando di essere assediati.
  1180 I Templari iniziano a essere banchieri di grandi regni come il regno di Francia, ormai erano ricchissimi
  1181 Terminato il Concilio, Alessandro III dovette di nuovo fuggire da Roma e la morte lo colse a Civita Castellana.
  1182 Nasce San Francesco d'Assisi
  1183 I fallimenti di Lusignano e l’ostilità dei nobili nei suoi confronti portano il re a rivolgersi nuovamente a Raimondo III, Lusignano aveva sposato la sorella di Balduino IV, madre dell’erede al trono Balduino V
  1184 Sinodo di Verona. Lucio III e Federico Barbarossa decretarono contro gli eretici e i loro protettori e difen­sori, la scomunica e il bando dall'impero e disposero che gli ordinari diocesani, nei luo­ghi sospetti, dovessero una o più volte l'anno, personalmente o tamite loro commissari, far ricerca degli ere­tici.
  1185 Diviene Maestro dell'Ordine dei templari, Gerardo di Riderfort, forse il Maestro che macchiò di più la figura dei Templari
16

Maggio

1185 Balduino IV figlio di Almarico muore. Lusignano manovra in modo che non siano rispettate le disposizioni di Baldovino IV . Raimondo III era nemico giurato di Gerardo di Ridefort, Maestro del Tempio che aiutò in tutti i modi Lusignano.
  1185 Il Tempio di Londra dei Templari era usato come deposito del tesoro reale, l'importanza dei Templari cresce
  1186 Federico I, sotto il quale l'Im­pero go­deva in Europa potenza e autorità, nel 1184 fece fidanzare e, due anni dopo, sposare il proprio figlio Enrico VI, re di Germania dal 1169 e dal 1186 re d'Italia, con Costanza, figlia di Ruggero II, erede di Guglielmo II re di Napoli e di Sicilia.
20

Luglio

1186 Sibilla, sorella di Baldovino IV, e Guido vengono incoronati al Santo Sepolcro dal patriarca, che è del loro partito. Baldovino V era morto ancora bambino, e non era affatto convinto Raimondo III di questa morte.
  1187 Assedio a Tiberiade, causata da un avventuriero che rompe la tregua attaccando una ricca carovana egiziana, Raimondo III riuscì a mantenere la tregua concedendo ai mamelucchi di poter passare per un solo giorno per prendere con le proprie mani l'avventuriero, il Maestro Templare Gerardo di Ridefort, in contrasto con Raimondo III fa sterminare i propri cavalieri attaccando un esercito immenso e per tutta risposta la tregua finisce.
3

Luglio

1187 Raimondo raccolse le forze e le unì a quelle di Guido di Lusignano, Raimondo aspettava la ritirata del Saladino, nonostante la propria moglie ne era ostaggio, ma non voleva mettere per questo in pericolo l’intero esercito, era un suicidio cercare di avanzare, sotto il caldo del sole cocente: senza punti ove vi fosse acqua la missione non era semplice. Il Maestro Templare lo accusò di debolezza e convinse Guido ad avanzare il quel triste venerdì 3 Luglio. Le truppe furono sterminate dal Saladino
2

Ottobre

1187 La situazione è critica cade anche Gerusalemme solo Tiro resiste
  1187 La caduta del regno di Gerusalemme fa nascere la terza crociata. I risul­tati furono nulli: l'im­pe­ratore  affogò nel fiume Salef, in Anatolia (10 giugno 1190) e il re francese ab­bandonò l'impresa, mentre Riccardo riuscì ad occu­pare Cipro e S. Giovanni d'A­cri, ma ciò non modificò la situazione.
4

Ottobre

1189 I templari rimasti senza maestro, tardarono 18 mesi per eleggere il nuovo maestro. Muorì nel tentativo di riconquistare Acri
  1191 Roberto di Sablè, vassallo del re d’inghilterra Riccardo Cuor di Leone divenne Maestro dei Templari
14

Aprile

1191 Celestino III incoronò Enrico IV. Ma temendo per l'indipendenza della Santa Sede -in quanto il so­vrano si accingeva a prendere possesso del regno nor­manno- intavolò  trattative con gli avversari, concludendo, nel luglio 1192, a Gravina, un concordato con Tancredi di Lecce, fratellastro del­l'imperatrice.
-

Giugno

1191 Muore Federico Barbarossa attraversando l'Asia Minore
-

Giugno

1191 Sbarcano in Oriente per la Terza Crociata Riccardo I, d'Inghilterra e Filippo II di Francia.
12

Luglio

1191 I crociati con Riccardo I e Filippo II conquistarono Acri. Filippo II ripartì per la Francia, Riccardo rimase nella speranza di riconquistare Gerusalemme
Ottobre 1192 Riccardo iniziò il viaggio di ritorno in Occidente, e fu scelto un gruppo di Templari per accompagnarlo nel pericoloso viaggio di ritorno, forse vestito proprio da crociato.
  1192 Riccardo I d'Inghilterra viene catturato nei pressi di Vienna da Leopoldo d'Austria per essere poi venduto all'imperatore Enrico IV e rilasciato solo nel febbraio del 1194
28

Settembre

1193 Roberto di Sablè morì il  al suo posto fu eletto Gilbero Erail
  1193 Muore il Saladino colui che aveva unificato i mussulmani
  1194 La morte di Tancredi di Lecce e la peste sopraggiunta, impedirono il tentativo di conquista del regno normanno, permettendo a Enrico IV di prendere possesso della regione e, nel natale 1194, si fece incoronare re di Sicilia.
  1197 Il re Pietro II d'Aragona emanò, per il suo regno, severi editti con­tro gli eretici, comminando la pena del rogo.
28

Settembre

1197 Muore Enrico IV, la morte lo colse ad appena 32 anni a Messina.
8

Marzo

1198 I fautori della casa degli Staufen, l'8 marzo 1198, elessero im­peratore Filippo, fratello del de­funto Enrico VI
9

Giugno

1198 Altri principi, tra cui l'arcivescovo di Colonia che doveva consacrare il re di Germania, elessero il 9 giugno Ottone IV, figlio di Enrico duca di Baviera. Quest’ultimo ebbe l'appoggio dello zio Ricccardo cuor di Leone, re d'Inghilterra; Filippo di Svevia quello di Filippo Augusto, re di Francia.
27

Novembre

1198 Venne a morire l'imperatrice Costanza, vedova di Enrico VI, il papa divenne tutore dell'infante  Federico II  e su­premo signore del re­gno di Sicilia. Era allora papa Innocenzo III (1198-1216),  succeduto a Celestino  III.
31

Dicembre

1199 Innocenzo III, sin dall'inizio  del suo pontificato aveva anche ripreso l'i­dea della crociata per la quale, con bolla 'Graves orientalis' del 31 di­cembre 1199, elaborò un piano di finanziamento sulla base di una tassa imposta a tutti gli ecclesiastici
  1200 Dopo essere rimasto imparziale nella lotta per il potere tra gli imperatori tedeschi il Papa decide di schierarsi con Ottone IV. Il che suscitò la reazione dei principi tedeschi che accusarono il papa di aver usur­pato il loro diritto di elettori.
  1202

La quarta crociata, detta dei Baroni, uffi­ciale in­trapresa per liberare il Santo Sepolcro, trattò con i Veneziani e terminò nel saccheggio di Costantinopoli. I Crociati si raccolsero a Venezia nel 1202 e per pa­gare il nolo, al­l'insaputa del pontefice, si accordarono promettendo ai Veneziani l'aiuto nella conquista di Zara che apparte­neva al re d'Ungheria

17

Luglio

1203 Su con­siglio di Enrico Dandolo, doge di Venezia, di nuovo si unirono ai Veneziani per cacciare da Costantinopoli Alessio III, che aveva usurpato il trono di Isacco l'An­gelo e, il 17 luglio 1203, rimisero sul trono Isacco. Questi si era impegnato a dare una somma di denaro, a riconciliare  la Chiesa greca con la Chiesa ro­mana, non­ché a partire egli stesso per la crociata. Ma le promesse non potevano essere mantenute, anzi la popolazione si rivoltò con­tro lo stesso imperatore. A questo punto i crociati di nuovo asse­diarono la città e, dopo averla saccheggiata, nomina­rono impera­tore Baldovino, conte di Fiandra. Bonifacio di Monferrato, capo della crociata, divenne re di Tessalonica occupando la Macedonia e la Tessaglia, mentre i Veneziani si presero molte isole  e tutto il versante greco del mare Jonio.
  1204 I partecipanti alla quarta crociata contrattarono con Venezia il trasporto via mare, senza essere i condizione di pagarlo, acconsentirono a venir dirottati verso Costantinopoli nel 1204, non ebbe grande esito questa Crociata
  1204 Sorse così l'Impero latino d'Oriente, con un patriarcato latino. Finì in questa maniera la IV Crociata che Innocenzo III aveva approvato, convinto che produ­cesse l'unione della Chiesa e fosse valido aiuto per la conquista della Terra Santa. Continuò l'oc­cupazione politica dell'Oriente da parte dei Latini  -dal 1204 al 1261- e lo stesso Bisanzio finì sotto la sovranità di un impero la­tino d'Oriente con la conseguenza che questa latinizzazione, impo­sta dagli Occidentali, finì per approfondire l'ostilità dei Greci verso gli Occidentali.
13

Settembre

1207 Papa Innocenzo III, in una lettera del 13 Settembre 1207, condannò formalmente l’orgoglio dei Templari
  1208 Dopo l'uccisione di Filippo II, il papa insistette presso i principi te­deschi e tutti si misero dalla parte di Ottone IV, il quale sposò la figlia del suo avver­sario Filippo.
  1208 Pietro di Castelnau, cistercense, legato papale, fu as­sassinato il pontefice indisse allora, con­tro i catari, una crociata.
22

Marzo

1209 Ottone IV, prima di partire per Roma, per l'incoronazione im­pe­riale, sotto­scrisse un documento -dichiarazione di Spira, in cui riconosceva piena libertà alla Chiesa, nonché i suoi pos­sessi territoriali.
4

Ottobre

1209 Ottone IV fu incoronato.
  1210 Il nuovo impe­ratore cominciò ad occupare alcuni territori, tradizionalmente appartenuti al papa: nel 1210 invase il Patrimonio, quindi passò la frontiera del Regno di Sicilia ed avanzò verso il Sud, prendendo Capua, Napoli, Salerno.
18

Novembre

1210 Innocenzo III reagì, scomunicando Ottone IV;  quindi appoggiò la candidatura all'impero di Federico II, il figlio di Enrico VI e di Costanza, di cui il pontefice era tutore e che si trovava in Sicilia.
-

Settembre

1211 Federico II fu proclamato re dei Romani nella dieta di Norimberga
5

Dicembre

1212 Con l'aiuto del papa, si recò in Germania dove fu eletto imperatore.
27

Luglio

1214 Nella battaglia di Bouvines, presso Lilla, Federico II sconfisse il partito di Ottone IV
  1215 Approvati i predicatori di San Domenico di Guzman da Folco, vescovo di Tolosa e successiva­mente da Onorio III nel 1216
-

Luglio

1215 Federico II fu di nuovo incoronato ad Aquisgrana
  1215 Laterano IV, confermò le precedenti disposizioni si­nodali che inculcavano ai vescovi il dovere di procedere in tutte le parrocchie alla denuncia degli eretici e alla loro punizione per mano dell'autorità civile.
  1216 Morì Innocenzo III, non poté vedere la V cro­ciata, al suo posto venne eletto Onorio III, il papa continuò la pre­parazione della crociata pro­mossa da Innocenzo III, ma la corrispondenza dei pa­esi cristiani fu scarsa. 
  1217 Il re di Germania Federico II,  avrebbe do­vuto partecipare alla crociata, ma la prima spedizione, che partì nel 1217, fu guidata dal re Andrea II d'Ungheria e dal duca Leopoldo d'Austria, mentre Federico II era rimasto in Germania, assorbito dagli impegni di assicurare il trono di Germania a suo figlio Enrico VII.
-

Novembre

1219 Nella quinta crociata le forze crociate  espugnarono Damietta, situata sul delta del Nilo
  1220 Federico II fece eleggere re dei Romani suo figlio Enrico, di nove anni e già re di Sicilia e lo affidò al valido arci­vescovo Enghelberto di Colonia, reggente di Germania e tutore di Enrico.
22

Novembre

1220 Federico II, dopo la sua incoronazione,  stabilì molti decreti contro gli eretici condannandoli  al rogo, quale punizione loro adeguata. In quell'occa­sione, d'accordo con il papa, l'im­peratore rinnovò la sua ade­sione alla crociata e fissò come data di partenza l'agosto 1221
  1221 I crociati aspettarono invano le forze di Federico II e alla fine perdettero Damietta.
25

Luglio

1225 Trat­tato di S. Germano. Federico II accettò come termine improrogabile della partenza per la crociata l'agosto 1227, pena la scomu­nica. Ma prima che scadesse il termine del rinvio -era già il nono- Onorio morì.
  1225 Federico II continuava a non arrivare, nel 1225 il patriarca e i maestri degli Ordini militari scrivono una lettera al Papa lamentando il prolungato ritardo.
  1225 Onorio III approva definitivamente i frati minori, fondati da s. Francesco d'Assisi
  1226 Muore San Francesco d'Assisi
19

Marzo

1227 Eletto Gregorio IX, Il nuovo papa insistette  subito con l'imperatore perché man­tenesse l'impe­gno di partire per la Crociata, pena la scomunica
8

Settembre

1227 Federico II partì da Brindisi ma dopo due giorni tornò indietro, ad­du­cendo il mo­tivo delle febbri scoppiate a bordo
29

Settembre

1227 Gregorio IX non accettò queste scuse, ritenendole un pretesto, così come i precedenti rinvii, e da Anagni, gli lanciò la scomunica, rin­novata a Roma il giovedì santo dell'anno seguente e sottopose a interdetto i luoghi dove l'imperatore dimorasse.
  1227 Federico favorì una sommossa dei Romani capeggiata da Frangipane e il papa fu costretto a re­carsi a Rieti, da dove passò in Umbria, fissando la dimora a Perugia, mentre le truppe imperiali fecero irruzione nello Stato Pontificio e quelle papali a fianco dei Lombardi, a loro volta, invasero le Puglie.
28

Giugno

1228 Federico partì per la Crociata, sbar­cando ad Acri il 7 settembre successivo. La spedizione di que­sto impe­ratore scomunicato non aveva carattere religioso: egli pensava di rea­lizzare il piano di suo padre Enrico VI, cioè di egemonia nel Mediterraneo.
4

Febbraio

1229 Intavolate trattative con il sultano di Egitto Malek-el-Khamil, padrone della Palestina, si giunse al trattato di Giaffa, con il quale Federico II ottenne il dominio della città di Gerusalemme, Betlemme e Nazaret, con le strade che le collegavano a S. Giovanni d'A­cri, promet­tendo in cambio che per dieci anni non ci sarebbero stati at­tacchi degli Occidentali contro l'Egitto.
7

Marzo

1229 Federico II entrò in Gerusalmeme e cinse la corona regale nella ba­silica del Santo Sepolcro.
20

Marzo

1229 Un legato papale mise sotto interdetto la città di Gerusalemme e scomunicò il re.
  1229 Da parte sua Gregorio IX aveva predicato e organizzato una cro­ciata con­tro Federico II, mentre una spedizione di soldati papali, deno­minati clavigeri (clave-signati), guidata da Giovanni di Brienne, aveva invaso la Sicilia.
10

Giugno

1229 Federico II sbar­cato a Brindisi, riconquistò in quattro mesi quasi tutto il regno.
  1229 Sinodo di Tolosa, dopo la guerra al­bigese, allo scopo di estirpare completamente l'eresia  fu stabilita, in maniera definitiva, la procedura da seguire nella ricerca e nella puni­zione degli eretici.
  1230  Federico II tornato in Francia non solo si impossessò delle magioni templari ma imprigionò i frati.
  1230 Grazie alla mediazione di Ermanno di Salza, maestro supremo dell'Ordine Teutonico, si giunse alla pace di S. Germano-Ceprano. L'imperatore ottenne l'as­soluzione  dalla scomunica, ma dovette resti­tuire i terri­tori occu­pati, riconoscere il dominio papale nella Marca e a Spoleto, pro­mettere alla Curia il risarcimento integrale dei danni e fare diverse concessioni  in materia ecclesiastica in Sicilia.
  1231 Con un'ap­posita costituzione mantenne la pena del rogo e le altre punizioni, e si giunse alla completa or­ga­nizzazione  di un apposito tribunale, isti­tuito per le cose di fede, il tribunale dell'Inquisizione, così detto perché aveva per compito la ricerca (inquirere) e la puni­zione degli eretici.
  1232 Gregorio IX affidò l'inquisi­zione quasi esclusiva­mente ai frati mendi­canti, in prevalenza ai domenicani di cui da quel momento divenne il compito specifico, ma anche ai francescani.
  1235 Federico II in Germania soffocò  la ribellione del figlio Enrico VII
  1237 Federico II sconfisse la lega lombarda a Cortenuova, presso Bergamo
24

Marzo

1239 Intimorito dai successi imperiali e dalla spregiudicatezza della po­litica di Federico, che aspirava a fare di Roma la capitale del suo impero, Gregorio IX gli lanciò di nuovo la sco­munica che Federico II interpretò come dichiarazione di guerra.
-

Aprile

1239 L'impe­ratore dif­fuse let­tere-manife­sti in cui sollecitava i cardi­nali a porsi contro il papa, insinuando un loro diritto  al governo della Chiesa. Veniva propo­sto un concilio convocato non già dal papa, bollato  come il gran drago e l'anticristo della fine del mondo, ma dai cardinali e con la parte­cipa­zione dei principi cristiani.
20

Giugno

1239 Gregorio IX rispose con il manife­sto in cui presentava l'imperatore come bestia dell'Apocalisse, precursore dell'anticristo, miscredente che osava parlare di Mosé di Cristo e di Maometto, come di tre im­postori. Quindi, dalle parole, Federico II passò ai fatti e occupò regioni dello Stato pontificio,  Marca, Ravenna e Ducato di Spoleto, cer­cando anche di guadagnarsi i Romani.
  1240 I Templari ricevettero la Vera Croce in pegno per un prestito dato a Baldovino II di Costantinopoli
  1240

Papa Gregorio IX, da parte sua, bandì una crociata contro l'imperatore, convocò un concilio a Roma, in­dusse quindi i Veneziani  a sferrare un attacco in Puglie e, mediante il suo legato in Germania Alberto di Behaim, provocò l'ele­zione di un nuovo re di Germania. Quest'ultima operazione non ebbe però successo poi­ché i principi laici ed ecclesia­stici, nonostante la scomunica, si mantennero fedeli all'im­peratore.

3

Maggio

1241 Il concilio fu ostacolato da Federico II che fece assalire alla Meloria -all'altezza di Livorno- la flotta genovese che trasportava prelati per il concilio ro­mano, facendo prigionieri tre cardinali legati e più di cento prelati
22

Agosto

1241 Gregorio IX, il vecchio papa, vinto dalla febbre, morì. Alla morte del pontefice fece seguito una sospensione della lotta. Federico II si ritirò in Sicilia, portando con sé prigionieri due cardinali.
-

Novembre

1241 I cardinali -dieci in tutto, essendo gli altri due prigionieri di Federico II-  furono co­stretti ad eleggere -su pressione dei Romani, mentre era sena­tore Matteo Rosso Orsini- il vec­chio Celestino IV, milanese, il quale però morì dopo 17 giorni di ponti­ficato (novembre 1241). Per la sua elezione i cardinali si erano per la prima volta isolati totalmente dal mondo circostante  (il cosidetto con­clave).
  1243 Dopo la morte di Celestino IV la cattedra pontificia rimase va­cante quasi 20 mesi finché fu eletto il card. Sinibaldo Fieschi di Genova, col nome di Innocenzo IV (1243-54),  eminente canonista e abile diplo­matico. Egli chiese subito all'impe­ratore che si tenesse il concilio con­vocato da Gregorio IX per giudicarlo e si mo­strò de­ciso nel rivendicare la restituzione dei territori della Chiesa occu­pati e l'amnistia per i Lombardi.
31

Marzo

1244 I legati di Federico sottoscrissero il 31 marzo 1244 una con­venzione con Innocenzo IV, promettendo, da parte dell'imperatore, che avrebbe riconosciuta la scomunica e si sarebbe sottomesso alla Chiesa. Ma non ci fu accordo sulla que­stione più scottante, quella della Lega lombarda. Si era fissato un incontro tra papa e imperatore a Narni, ma Innocenzo IV, temendo un ag­guato, giunto a Sutri, fuggì a Civitavecchia da cui andò a Genova e da lì a Lione dove fissò stabilmente la sua di­mora.
24

Giugno

1245 Concilio di Lione I. Il concilio si doveva occupare del giudizio su Federico; dei mezzi come aiutare la Terra Santa, dove il sultano aveva occupato Gerusalemme nel 1244; del pericolo tartaro, rap­presentato dalle orde di Gengis Kan che, conquistata Russia e Persia, stavano penentrando nella Polonia e nel­l'Ungheria.
6

Giugno

1249 Luigi IX re di Francia, prende la croce, conquisto Damietta il 6 Giugno 1249.
5

Aprile

1250 Il re di Francia Luigi IX fu fatto prigioniero
13

Dicembre

1250 Federico abbandonò al­lora l'alta Italia, la­sciandovi il figlio Enzo, fatto prigioniero l'anno successivo dai Bolognesi  a Fossalta  e si ritirò in Puglia dove, vittima di un attacco di dissente­ria, morì il 13 dicembre 1250 nel Castello di Fiorentino, presso Lucera, pentito e assolto dalla scomunica da parte dell'arcivescovo di Palermo.
  1252 Innocenzo IV mise a di­sposi­zione degli  inquisitori papali  [da di­stinguere da quelli vescovili, i cui tri­bunali ormai in ombra non erano però stati annullati] la tortura: un passo deplorevole, in quanto andava contro ogni legge umana e divina.
1252 Corrado IV, al­l'inizio del 1252, chiamato dai Ghibellini,  scese in Italia per unirsi a Manfredi, suo fratellastro e principe di Taranto,  il papa gli tagliò la strada e offrì la corona di Sicilia al principe inglese Edmondo (1253).
25

Aprile

1254 Il re di Francia riparte per tornare in patria
  1258 Manfredi, nonostante la scomunica papale, ricevette la corona di Sicilia  offertale dai grandi di quella terra e, dimentico dei suoi obblighi verso il nipote  Corradino, si fece incoronare a Palermo
  1260 Nasce Maestro Eckhart che sarà un importante esponente della devotio moderna, uno dei primi maestri dell'università di Parigi, afferma che si può parlare solo in negativo di Dio, e non in modo affermativo.
29

Agosto

1261 Urbano IV (1261-64), francese di nascita, già patriarca di Gerusalemme, il quale bandì una crociata contro Manfredi
  1263 Urbano IV offrì il regno a Carlo d'Angiò, fratello del re di Francia s. Luigi IX, il quale sceso con un esercito in Italia (1265) rice­vette l'investitura feudale
-

Gennaio

1266 Da cinque cardinali, Carlo d'Angiò fu inco­ronato re dell'Italia meridionale
25

Febbraio

1266 Con la battaglia di Benevento, Urbano IV riportò vittoria su Manfredi che morì in combattimento. Così Carlo d'Angiò divenne pa­drone del regno e condusse nell'Italia cen­trale e settentrionale una po­litica guelfa in favore del papa.
  1267 Ultimo tentativo di ri­conquista  del regno da parte del quindicenne  Corradino, duca di Svevia e re di Gerusalemme e di Sicilia, chiamato dai Ghibellini d'Italia.
23

Agosto

1268 Corradino dopo qualche successo ini­ziale fu però sconfitto a Scurcola-Tagliacozzo  da Carlo. Con Corradino si estingueva la casa degli Hohenstaufen, la cui ambizione e insieme utopia fu quella di piantare una propria potenza familiare nel­l'Ita­lia mer­dionale, in contrasto con i diritti feudali del papa e la vo­lontà di congiungere la co­rona siciliana con quella germanica, co­stringendo la Curia romana a cercare un appoggio nella Francia, la nuova grande po­tenza nascente in Europa.
  1270 Sfortunata crociata in­trapresa da s. Luigi re di Francia, morto di peste nei pressi di Cartagine, i cri­stiani perderanno di li a breve i resti dei loro possedimenti in Palestina.
  1271 Venne eletto Gregorio X, assunse a programma del suo pontificato l'aiuto  dell'Oriente cristiano dove, nel 1261, era caduto l'impero latino di Costantinopoli e dopo l'assedio di S. Giovanni d'Acri si stavano avviando alla fine gli ultimi possessi della Siria. Abbandonati i piani di ri­conquista, si preoccupò in­vece dell'u­nione religiosa con i Greci.
  1272

Gregorio X con­vocò, nel 1272, un concilio ge­nerale al fine di sancire l'u­nione  e insieme provve­dere alla riforma della Chiesa e alla Crociata. Per la riuscita del Concilio ini­ziò trattative con l'imperatore greco Michele VIII Paleologo, fa­vore­vole all'unione religiosa e al riconoscimento del primato pa­pale, ma suoi veri in­tenti erano quello di avere un aiuto contro la minaccia musul­mana e quello di scongiurare una riconquista da parte della Francia. Contrari all'idea dell'unione religiosa erano però la Chiesa greca con il patriarca di Costantinopoli Giuseppe e tutto il clero, fana­tico contro i latini e contro il papa.

  1273 Il Papa giunge a Lione, dove si terrà il concilio per sottrarlo al controllo di Carlo d'Angio che aveva una grande influenza in Italia
  1273 Divenne maestro Gugliemo di Beaujeu, il regno di Gerusalemme si riduceva alla città di San Giovanni d’Acri, Tripoli, Tortosa e Beirut. I templari erano gli unici a tenere a bada i mussulmani, cosicché in pratica il maestro templare era il re senza corona del regno.
  1274 Concilio di Lione II, Vi furono invitati i più grandi teologi del tempo da san Tommaso -che però morì a Fossanova, mentre si muoveva verso Lione- a san Bonaventura, che dominò il concilio con la sua scienza, la sua parola e morì durante il concilio stesso. Gli obiettivi del conci­lio: la riforma della Chiesa (disciplina del clero, abusi e così via), la preparazione della Crociata e l'unione con la Chiesa ortodossa. L'ambasciata bizantina fu accolta il 24 giugno con tutti gli onori. Alla fine del concilio aderirono in pieno alla Chiesa di Roma, accettando anche il Filioque che venne quando venne cantato il credo, venne cantato per ben due volte la parte con il Filioque.
  1275 Prima ambasciata papale, diretta dall'abate di Montecassino Bernardo, partì per Bisanzio cercando di conciliare l'accordo con i greci rotto poco dopo del concilio dal figlio dell'imperatore, che cambiò politica.
  1276 Morte di Gregorio X, eletto Innocenzo V al suo posto
22

Giugno

1276 Muore Innocenzo V al suo posto Adriano VI
18

Agosto

1276 Muore Adriano VI al suo posto viene eletto Giovanni XXI
  1277 Una seconda ambasciata, compo­sta da quattro frati Minori e capeggiata dal generale dell'Ordine Girolamo d'Ascoli (il futuro Niccolò IV), prese parte nell'aprile 1277 ad un importante sinodo, che riconobbe il primato romano e pronunciò la professione di fede conciliare che il grande logoteta aveva fatto a nome dell'imperatore tre anni prima. L'imperatore e suo figlio Andronico avevano si­glato l'atto ufficiale, suggellandolo con la bolla d'oro. Il patriarca Becco chiese di poter conservare immutati gli antichi riti, pur ricono­scendo il primato romano e pronunciando la professione di fede. Il clero però rifiutò il giuramento e l'inserto Filioque perché contrari alla tradizione
20

Maggio

1277 Muore Giovanni XXI al posto venne eletto Niccolò III
  1277 L'ambasciata bizantina che doveva recare al papa le deci­sioni del sinodo giunse a Roma dopo la morte di Giovanni XXI, Niccolò III adottò subito un atteggiamento più rigido nei confronti di Bisanzio.
-

Ottobre

1278 Il papa incaricò una nuova ambasciata di portare a Costantinopoli la risposta papale ai documenti dell'aprile  1277. Le istruzioni date al vescovo di Grosseto Bartolomeo d'Ascoli, capo della missione, erano categoriche. I legati dove­vano chiedere all'imperatore non soltanto una conferma scritta della sua sottomis­sione, ma ottenere anche la promessa del patriarca e degli altri prelati di prestare giuramento secondo la forma prescritta da Roma. Ciò fu chiesto anche al clero di tutte le città. Niccolò III esigeva quindi una to­tale sottomissione canonica alle tradizioni romane.
  1280 Non avendo il basileus accettato  la proposta alleanza con Carlo d'Angiò, il papa decise di permettere la formazione di una coalizione occidentale contro Bisanzio.
22

Agosto

1280 Muore Niccolò III,  non ottenne nulla di più di quanto aveva ottenuto Giovanni XXI. Per di più era riuscito ad irritare la su­scettibilità e la fierezza del clero greco. Al suo posto venne eletto Martino IV,  in politica, subì l'influenza di Carlo d'Angiò, re di Francia, che costò alla Chiesa romana la rottura definitiva con l'Oriente  e la perdita della Sicilia.
3

Luglio

1281 L'approvazione della coalizione contro l'imperatore bizan­tino fu confermata
8

Novembre

1281 Michele VIII Paleologo fu scomunicato da Martino IV
  1282 I cosiddetti vespri sici­liani con cui  ebbe inizio la sollevazione degli isolani contro la tirannia francese. I ribelli si scelsero come loro signore Pietro III d'Aragona e, nono­stante i vari interventi di Martino IV, la Sicilia  non fu più recuperata alla Chiesa.
  1285 Sale al trono di Francia Filippo il Bello, sarà una figura che influenzerà moltissimo la storia della Chiesa
2

Aprile

1285 Eletto Papa Onorio IV
15

Febbraio

1288 Eletto Papa Niccolò IV
  1289 Tripoli cadde in mano ai mussulmani
  1290 Il movimento francescano si trova diviso tra la regola della povertà e la pastorale che richiede invece un minimo di strutture. La Chiesa spinge verso una povertà individuale e non collettiva, ma alcuni francescani vogliono rimanere totalmente fedeli alla regola, e questa nuova impostazione sembra andare contro a questa regola. Il movimento francescano quindi si divide.
18

Maggio

1291 Cade il regno latino di Gerusalemme con la presa di Acri
  1291 Filippo IV ha bisogno di soldi e compie delle confisce ai banchieri italiani
  1293 Muore il Maestro Templare Tibaldo Gaudin, sostituito da Giocomo di Molay
5

Luglio

1294 Eletto Papa Celestino V. Dopo una lunga sede va­cante, a motivo della divi­sione delle due famiglie ro­mane, alla fine, dopo due anni e tre mesi, si ebbe un'e­lezione una­nime nella persona di Pietro, eremita di Morrone negli Abruzzi
13

Dicembre

1294 Preoccupato dal fatto che molti stavano profittando della sua inesperienza per ottenere indebiti favori dalla curia, Celestino V lesse un documento in cui espose i motivi della sua rinuncia, comandando ai cardinali di fare una nuova elezione;  quindi si ritirò nella sua cella di Castel Nuovo, tornando a vivere l’austera vita eremitica, insieme ad alcuni compagni, sul monte Maiella.
24

Dicembre

1294 I cardinali entrarono in conclave eleggendo papa Benedetto Caetani, già consigliere di Celestino V, che prese il nome di Bonifacio VIII
25

Gennaio

1295 Fa da apertura lo sfarzoso corteo per l'incoronazione: il neo eletto pontefice procedette su cavallo bianco, con alle staffe i due vassalli pontifici, Carlo II d'Agiò e Carlo d'Ungheria.
  1296 Morte di Celestino V, tenuto chiuso da Bonifacio VIII temendo potesse realizzarsi uno scisma. Tra i primi atti di Bonifacio VIII, le revoche dei favori e privilegi estorti al suo predecessore da persone prive di scrupoli, ma anche di grazie liberamente concesse, come la Perdonanza dell'Aquila
  1296

Risoluto ad estirpare, e con mano energica, i molti abusi allora presenti nella Chiesa, il pontefice suscitò vivaci opposizioni. Il primo grande scontro Bonifacio lo ebbe con Filippo il Bello, re di Francia, lo Stato più potente e più compatto di allora. Filippo IV, per far fronte alle spese di guerra, aveva imposto delle tasse sui beni del clero, contrariamente alle vecchie prescrizioni del diritto canonico. Nel 1296 il papa, di tutta risposta, emanò la bolla Clericos laicos proibendo, sotto pena di scomunica, che gli ecclesiastici dessero doni o contributi di qualsiasi genere, senza il permesso della Sede Apostolica e inibendo ai sovrani e ai loro ufficiali di riscuotere tasse e tributi dai beni ecclesiastici. Fu guerra. 

10

Maggio

1297 Sottoscritto il proclama di Lunghezza, in cui la famiglia Colonna fu molto presente, proclama dove veniva contestata la legittimità dell'elezione di Bonifacio VIII e comunque la validità dell'abdicazione di Celestino V, per cui si appellavano a un concilio generale, reclamando l'elezione di un nuovo papa.
13

Luglio

1297 Bonifacio VIII e Filippo il Bello raggiunsero un sofferto accordo in realtà fu la prima sconfitta di Bonifacio VIII che ritirò la Clericos laicos e emanò Etsi de States e, come segno della pace conclusa, Bonifacio, nel 1297, canonizzò Luigi IX, avo di Filippo IV.
  1298 Fu guerra quando Stefano Colonna, conte di Romagna rapinò il tesoro papale. Bonifacio VIII convocò i due cardinali Colonna davanti al suo giudizio e chiese ai colonnesi la consegna dei loro castelli. Costoro invece di obbedire, mossero guerra al pontefice. Di tutta risposta, nel maggio, Bonifacio VIII indisse una crociata contro i Colonna, fece radere al suolo il castello di Palestrina, loro principale fortezza; quindi, con bolla In excelso throno, depose Iacopo e Pietro dalla dignità Cardinalizia, li scomunicò, ne confiscò i beni e distrusse Palestrina Castel S. Pietro e altri paesi colonnesi, disperdendo i membri della famiglia Colonna; alcuni si rifugiarono in Francia presso Filippo il Bello.
  1299 Federico strinse un alleanza con il nuovo re di Germania Alberto I d'Asburgo, accusato dal Papa di aver fatto assassinare il suo predecessore Adolfo di Nassau. Questa alleanza contrastava con l'aspirazione del Papa che intendeva sottrarre la Chiesa francese dal controllo del Re. Bonifacio VIII invitò allora il nuovo Re di Germania a comparire alla sua presenza in Roma per discolparsi dall'accusa di assassinio. Questa comparizione non avvenne mai. Anzi il Re di Francia, interpretando l'ingiunzione del Papa verso Alberto d'Asburgo come un affronto verso la sua persona, accentuò ancor più la sua posizione anticlericale mediante la confisca di tutti i beni della Chiesa, provocando un nuovo conflitto con il Papa.
22

Febbraio

1300 Proclamazione del giubileo. I fedeli spontaneamente andarono a Roma alla tomba di Pietro  fiduciosi in un'indulgenza. Bonifacio VIII allora il 22 Febbraio proclamò il giubileo e la remissione dei peccati. Bonifacio elargì l’indulgenza a tutti coloro che, durante l'anno (a cominciare dal Natale precedente, dando così alla bolla anche un valore retroattivo) avessero pregato alle tombe degli apostoli Pietro e Paolo per trenta giorni, se erano romani, per quindici,  se erano forestieri, purchè confessi e pentiti delle loro colpe.
  1300 I Templari possedevano almeno 870 castelli, precettorati e magioni ausiliare dislocati in quasi tutti i paesi della cristianità occidentale
24

Dicembre

1300

L'anno giubilare terminò il 24 dicembre del 1300, ultimo giorno dell'anno,  secondo l'usanza della curia romana (stile della natività). Il giorno dopo, inizio del nuovo anno, il pontefice con una "gratia non bullata" concesse ai pellegrini  ancora presenti in Roma, o impediti durante il viaggio, o morti prima di aver completato le visite alle basiliche, un'ampia indulgenza (concessione "Ad Honorem Dei”). Fu veramente un anno di grazia. Uno dei frutti del giubileo fu la pace che regnò in Italia in quell'anno, un'eccezione per quei tempi travagliati da lotte fratricide.

4

Dicembre

1301 Bonifacio VIII emanò la bolla Salvator Mundi, mediante la quale abolì tutti i privilegi che Egli aveva concesso a re Filippo allorquando lo aveva autorizzato a riscuotere le imposte agli ecclesiastici anche senza il consenso papale. Filippo IV fece divulgare in Francia una sintesi delle due bolle, alquanto manipolata e non perfettamente conforme alla linea espressa dal pontefice, nel senso che ne peggiorava il contenuto.
Aprile 1302 Stesura di una lettera indirizzata al Papa, approvata all'unanimità, nella quale veniva stigmatizzata e respinta la posizione altamente ingiuriosa del Pontefice verso il Re. Contemporaneamente vi fu la proibizione da parte del Re ai vescovi francesi di recarsi a Roma per il concilio.
18 Novembre 1302 Concilio, Bonifacio VIII emanò la ben nota bolla Unam Sanctam: «…nella potestà della Chiesa sono distinte due spade, quella spirituale e quella temporale; la prima viene condotta dalla Chiesa, la seconda per la Chiesa, quella per mano del sacerdote, questa per mano del re ma dietro indicazione del sacerdote……». Ciò stava a significare la supremazia del potere spirituale su quello temporale
12

Marzo

1303 Consiglio di Stato convocato al Louvre da Filippo IV, fu presa la decisione di processare papa Bonifacio VIII. Occorreva però la presenza del Pontefice al processo. A tal fine Egli incaricò il Consigliere di Stato Guglielmo di Nogaret di catturare il Papa e condurlo a Parigi.
30

Aprile

1303 Concistoro convocato da Bonifacio VIII: riconobbe ufficialmente re di Germania Alberto I d'Asburgo, nonché Sovrano di tutti i Sovrani, con la promessa della incoronazione imperiale in un futuro alquanto prossimo. Tutto ciò in cambio della difesa della persona del Papa contro tutti i suoi avversari. Promessa che non sarebbe mai stata mantenuta.
-

Settembre

1303 Nogaret e Sciarra Colonna riuscirono a catturare il Papa dopo un assalto al palazzo pontificio di Anagni e per tre giorni il Papa restò nelle mani dei due congiurati che non risparmiarono ingiurie alla persona del Pontefice. La città di Anagni liberò poi il papa.
25

Settembre

1303 Bonifacio VIII rientrò a Roma sotto la protezione degli Orsini
11

Ottobre

1303 Muore Bonifacio VIII
22

Ottobre

1303 Al posto di Bonifacio VIII viene eletto Benedetto XI
7

Luglio

1304 Muore Benedetto XI, morì dopo una vita dedicata a comporre i dissidi che laceravano il suo secolo. Il giorno prima il Papa si stava preparando a scomunicare Nogaret che stava facendo di tutto per accusare Bonifacio VIII e che era stato protagonista del sequestro di Anagni
5

Giugno

1305 Venne eletto Papa Clemente V, un papa malato e di indole non molto forte, forse anche a causa di questo i Templari finirono.
  1306 Nogaret intanto indagava sui Templari. Interroga persone che sono state cacciate dall’ordine per vari motivi, e inoltre fa infiltrare delle spie nell’ordine stesso
  1306 I Templari protessero il Re di Francia in una delle loro case mentre era assediato da alcuni rivoltosi, alcuni accusarono anche i Templari visto che si impegnarono solo a proteggere senza disperdere i rivoltosi, ma certo la regola proibiva loro di usare la spada contro un cristiano, anche se in questo caso la vita del re era minacciata.
  1306 Filippo IV caccia per "sempre" gli ebrei e confisca i loro beni, in realtà poi gli concederà di tornare nel regno qualche tempo dopo
6

Giugno

1306 Vennero convocati a comparire davanti Papa Clemente V i Maestri del Tempio e dell’Ospitale, con la proposta dell'unione tra i due Ordini, il Maestro Molay non era d'accordo con l'unione.
21

Aprile

1307 Filippo IV si incontro con Clemente e comunicò al papa precise informazioni sui Templari, estratte dal dossier di Nogaret. Clemente protestò, non voleva credere alla colpevolezza dei Templari, e dubitava delle prove di Nogaret. Clemente V promise che si sarebbe informato e disse al re di proseguire le sue indagini e tenerlo informato.
-

Giugno

1307 il Maestro dell’Ordine presiede un capitolo dell’ordine a Parigi, probabile che si sia parlato delle voci sgradevoli che circolavano sull’ordine almeno a partire dal 1305. Sicuramente sarà arrivata a Molay qualche voce dall'entourage del Papa. Chiede al pontefice di aprire un’inchiesta per dimostrare l’insensatezza delle accuse vergognose rivolte contro l’ordine
24

Agosto

1307 Clemente V fa sapere tramite una lettera a Filippo IV che avrebbe aperto un'inchiesta. L’inchiesta papale si sarebbe trascinata per anni, il re lo sapeva, e addirittura i Templari potevano uscirne con una piena assoluzione. Filippo IV decise di fare da sè.
14

Settembre

1307 Il re di Francia, Filippo IV il Bello, desideroso di azzerare i propri debiti e impossessarsi del patrimonio templare inviò messaggi sigillati a tutti i balivi e siniscalchi del regno ordinando l'arresto dei templari e la confisca dei beni da loro detenuti
13

Ottobre

1307 La mossa organizzata il 14 Settembre riuscì in quanto viene astutamente avviata in contemporanea contro tutte le sedi templari; i Cavalieri, convocati con la scusa di accertamenti fiscali, vennero arrestati e selvaggiamente torturati in carcere finché non confessarono tutte le accuse che il Re aveva spiccato sul loro conto (tra cui eresia, sodomia e idolatria)
16

Ottobre

1307 Filippo il Bello indirizzò ai principi e ai prelati della cristianità delle lettere, invitandoli ad imitarlo e far arrestare i templari che si trovavano nei loro stati. Le risposte furono per lo più tutte negative, soprattutto il re d'Inghilterra e quello di Aragona che dissero di non credere a queste accuse.
27

Ottobre

1307 Il Papa risponde con una lettera stizzita. Questo arresto di Filippo senza nessuna autorizzazione da parte del Papa era un nuovo colpo al papato. La reazione per quanto contraria non fu affatto forte, un altro Papa qui avrebbe già minacciato la scomunica se non li avesse subito liberati, ma Clemente V ammalato, non era sicuramente pieno di coraggio.
22

Novembre

1307 Papa Clemente V emise la bolla Pastoralis præminentiæ con la quale ordinò a sua volta l'arresto dei templari in tutta la cristianità, dopo che Filippo IV fece arrivare a lui le loro confessioni, che però erano state estirpate con la violenza di una tortura che deve essere stata violentissima. L’intenzione di Clemente era comunque quella di proteggerli dai tribunali dei vari stati e di difendere le loro proprietà.
-

Dicembre

1307 Clemente V inoltre mandò a Parigi due cardinali, Berengario di Fredol e Stefano di Suisy, al fine che ottenesse dal re che rinunciasse ai Templari e ai loro beni. Filippo il Bello acconsentì a tutto, sapendo che tanto il Papa non aveva le forze per sorvegliare i Templari. Anche se in questo modo Filippo non potè impedire ai due cardinali di interrogare a porte chiuse Giacomo di  Molay, Ugo di Pairaud e alcuni altri dignitari. Questi sicuri di una protezione del Papa raccontarono tutto, raccontarono dell’arresto e delle torture e le promesse di Nogaret, quindi ritrattarono le confessioni e dichiararono che trentasei tra loro erano morti per le torture
Febbraio 1308 Clemente V appena saputo delle ritrattazione dei dignitari Templari, revocò i poteri degli inquisitori e sospese il procedimento. Questo annullava in pratica tutte le confessioni, in questa situazione molto probabilmente i templari sarebbero stati prosciolti. Filippo il Bello ora si trovava in una posizione assai scomoda
1

Luglio

1308 Finì una serie di confessioni davanti al Papa. D'altronde Clemente V con una mossa per niente astuta volle sentire lui stesso i prigionieri templari, Filippo IV nel portarglieli scelse accuratamente, molti tra quelli che scelse avevano offerto testimonianza prima dell'arresto.
12

Agosto

1308 Papa Clemente V con la bolla Faciens misericordam furono definite le accuse portate contro l'Ordine dei Templari
  1309 Molay compare per più volte davanti ai commissari, pretende di parlare solo con il Papa, non fu una grande mossa per l'Ordine, non riuscirà mai a parlare direttamente con il Papa
  1309 Clemente V spostò la sua residenza da Roma ad Avignone, acconsentendo a una richiesta del re. Ma in questo modo egli e i suoi successori cadranno sotto l'influenza completa del re francese e iniziò il periodo della cosidetta cattività babilonese della Chiesa che andrà dal 1309 al 1377
  1311 Nuove confische da parte del re di Francia a danno dei banchieri italiani
3

Aprile

1312 Papa Clemente V con la bolla Vox in excelso sciolse l'ordine dei Templari
2

Maggio

1312 Bolla di Papa Clemente V, la Ad providam attribuisce all’Ordine dell’Ospedale i beni Templari, questi in realtà rimasero a Filippo sino alla sua morte.
18

Marzo

1314 Molay e Charney maestro di Normandia, salirono al rogo a Parigi, chiedendo di essere girati verso Notre-Dame, gridarono ancora la loro innocenza.
20

Aprile

1314 Muore Papa Clemente V
  1314 Muore Filippo il Bello
7

Agosto

1316 A Papa Clemente V succede Giovanni XXII
  1313 Morte di Enrico VII, il trono imperiale rimane vacante
  1314 Doppia elezione dei principi tedeschi  Federico della casa d'Asburgo o Ludovico IV il Bavaro
  1322 Giovanni XXII approfittando della sede vacante dell'imperatore, rivendica il proprio diritto all'Italia, e dunque nomina un vicario per l’Italia, Roberto di Napoli senatore di Roma
  1322 Ludovico il Bavaro vinse contro Federico d'Asburgo e divenne imperatore, rifiuta di chiedere l'approvazione del Papa
  1323 Dalla metà del XIII secolo nell'ordine francescano cova la questione delle povertà. Si scontra il voto di povertà con il bisogno pastorale che ha bisogno di qualche struttura. Si divide quindi nei moderati che seguono la riforma che anche la Chiesa conferisce al movimento, una linea orientata sulla pastorale. Gli spirituale un po' malvisti dalla Chiesa invece erano orientati per una linea totalmente dedica alla povertà, senza alcuna concezione, c'era bisogno quindi non solo di una povertà singola ma anche in comune non dovevano possedere niente, così come affermavano fosse per Gesù e gli apostoli.
  1324 Giovanni XXII scomunica Ludovico il Bavaro
  1324 Ludovico risponde con il manifesto di Sachsenhausen e accusa di eresia Giovanni XXII e indice un concilio per condannare e deporre il papa.
  1324 Nasce Wycliff, professore e parroco che voleva riformulare l'essenza della Chiesa, come invisibile e spirituale, criticherà anche la transustanziazione, secondo Wycliff il pane e il vino divengono solo sacri, ma rimangono pane e vino.
  1328 A Roma in assenza del Papa si fa proclamare imperatore dal popolo, accusa di eresia Giovanni XXII e ottiene l'elezione di Niccolò V, ultimo antipapa della storia
  1328 Muore Maestro Eckhart, padre della spiritualità mistica e importante per quel movimento che è la Devotio moderna. Alcune sue proposizioni verranno condannate da Giovanni XXII, la sua divinizzazione dell'uomo divenne sospetta di eresia.
4

Dicembre

1334 A Papa Giovanni XXII succede Benedetto XII
  1338

Contro la rivendicazione del papa, i principi elettori proclamano come diritto imperiale che il re eletto dalla totalità o dalla maggioranza dei principi elettori, non ha bisogno di conferma papale. Nello stesso anno Ludovico in una dieta a Francoforte, dichiara che l’elezione del re conferisce anche i diritti e il titolo di imperatore.

  1339 Oltre a Filippo VI, re di Francia, anche Edoardo VI rivendica il diritto al trono francese e scoppia tra Francia e Inghilterra la cosiddetta guerra dei cent'anni
  1349 Muore Guglielmo d'Occam, il dotto francescano, doctor invincibilis, separa rigorosamente il pensare della ragione, la filosofia, dalla teologia.
7

Maggio

1342 A Papa Benedetto XII succede Clemente VI
  1346 Con l'appoggio del papato e della corte di Francia, Carlo IV venne eletto anti-imperatore. i principi tedeschi detronizzarono Ludovico e elessero imperatore Carlo di Boemia, Carlo IV, che fu riconosciuto anche dal papa Clemente VI
  1348 Clemente VI, durante la peste nera del 1348 diede esempio di coraggio e di lucidità: rimase ad Avignone in piena epidemia, condannò il fanatismo dei flagellanti, e protesse efficacemente gli Ebrei.
  1350 Lo studio della letteratura antica inaugura in Italia l'epoca dell'Umanesimo, cioè la parte scientifico-spirituale del Rinascimento, riferito di più all'arte.
18

Dicembre

1352 A Papa Clemente VI succede Innocenzo VI
18

Settembre

1362 A Papa Innocenzo VI succede Urbano V
  1366 Petrarca che nel 1366 scrive al papa per convincerlo a tornare a Roma e lo supplica in nome della Vedova di Roma
3

Giugno

1367 Urbano V sbarca sulle coste laziali, pronto per tornare a Roma, si fermerà a Viterbo dove rimarrà non poco
16

Ottobre

1367 Urbano V entrò a Roma, subito si impegnò per riportare Roma agli antichi splendori
  1369 Urbano V lasciò Roma per rifugiarsi a  Montefiascone e manifestò l'intenzione di tornare ad Avignone, tutto ciò a causa del clima avverso che si respirava ormai a Roma e dintorni
5

Settembre

1370 Urbano V partì per tornare ad Avignone, dopo neanche due mesi, cadde malato e morì poco dopo
30

Dicembre

1370 A Papa Urbano V succede Gregorio XI
  1371 Nasce Jan Hus, teologo e un riformatore religioso boemo. Promosse un movimento religioso basato sulle idee di John Wyclif e i suoi seguaci divennero noti come Hussiti.
  1376 S. Brigida di Svezia e Santa Caterina da Siena, sollecitano il ritorno del papa a Roma, Caterina si reca proprio ad Avignone per convincerlo
-

Settembre

1376 Gregorio XI lascia Avignone per recarsi a Roma
17

Gennaio

1377 Gregorio XI arrivò a Roma ed ivi si stabilì in Vaticano e non in Laterano come i suoi predecessori
8

Aprile

1378

A Papa Gregorio XI succede Urbano VI, l’elezione di Urbano VI fu subito contestata infatti dai cardinali francesi, e ci addentriamo nel periodo del grande scisma d’Occidente, il conclave si tenne per la prima volta a Roma e il popolo sollecitava un papa italiano, fu accontentato dai cardinali, che dopo però tornarono sui loro passi

20

Settembre

1378 I cardinali annullarono l'elezione di Urbano VI secondo loro era stata in qualche modo forzata e il conclave non si era tenuto in un clima tranquillo, al suo posto venne eletto l'antipapa Clemente VII. Inizia lo scisma la cristianità si divise.
  1380 Wycliff scrisse il De Eucarestia, qui nega la dottrina della transustanziazione, che era stata elevata a dogma. Wycliff era un realista secondo lui non si poteva andare contro le leggi della natura, per lui non cambiava la sostanza del pane e del vino, ma rendeva solamente sacri il pane e il vino. Questa tesi gli avvale subito la scomunica immediata.
-

Maggio

1382 Un sinodo condannò 24 tesi di Wycliff, ritenendone 10 eretiche e 14 erronee.
  1384 Nel 1384 muore Wycliff, il suo movimento continuò ad andare avanti fino a che il parlamento inglese decide di fare una legge contro gli eretici, una repressione sistematica del movimento.
2

Novembre

1389 Alla morte di Urbano VI gli succede Bonifacio IX
  1389 Cresce il pericolo turco: vittoria dei Turchi capitanati dal sultano Murat I sui Serbi ad Amselfeld
  1393 I turchi conquistano la Bulgaria
  1396 Vittoria turca su Sigismondo d'Ungheria a Nicopoli sul Danubio
  1407 Incontro a Savona tra i due pontefici per cercare di risolvere questa divisione, non avvenne ogni pontefice pretendeva che l'altro abdicasse
  1408 Concilio di Pisa, 24 cardinali di entrambe le obbedienze deposero i due papi come eretici e scismatici e fecero un nuovo papa Alessandro V. La situazione non si risolse, ci furono a questo punto tre papi e tre obbedienze papali
  1411 Jan Hus viene scomunicato e poi condannato dal Concilio di Costanza, fu bruciato sul rogo. L'esecuzione scatenò una reazione in Boemia, fu vissuta come uno schiaffo alla nazione Boemia, Hus divenne quasi un martire, un eroe nazionale per tutta la popolazione.
  1414-1418 Giovanni XXIII, successore di Alessandro V venne convinto a convocare un concilio, il concilio di Costanza, pensava in questo modo che sarebbe stato riconosciuto come papa legittimo, invece fu destituito insieme agli altri due, Gregorio XII fece conoscere la sua abdicazione, Benedetto XIII di Avignone si rifiutò invece e fu deposto come scismatico ed eretico.
  1415 Benedetto XIII con la bolla Etsi doctoris gentium condanna il Talmud e incoraggia le persecuzioni contro gli ebrei, documento significativo dell'odio verso gli ebrei
6

Luglio

1415 Il Concilio di Costanza condanna Jan Hus come eretico e lo fa bruciare nello stesso giorno
11

Novembre

1417 Il concilio di Costanza elesse il nuovo Papa: Martino V. Fu un conclave particolare perché si tenne durante un concilio e perché fu allargato, non solo ai cardinali ma anche agli esponenti delle varie nazioni.
  1420 L'indignazione in Boemia per l'esecuzione di Jan Hus porta a controversie e scontri armati. Richiedono quindi che il pane e il vino siano distribuiti sotto le due specie, esigono la povertà del clero e la libertà di predicazione
  1422 I turchi assediano per la prima volta Costantinopoli
  1423 Papa Martino V concoca un concilio a Pavia, come era stato previsto dal Concilio di Costanza bisognava che il Papa periodicamente ne convocasse uno. Dopo il concilio di Costanza le tesi conciliariste ebbero la meglio, ma arrivarono a degli estremi, non più solo in casi eccezionali infatti un concilio può decidere sul Papa, ma in ogni momento. Il Concilio viene terminato quindi e rinviato. Martino V convocherà controvoglia il concilio di Basilea ma muorirà prima della sua apertura.
  1429 Giovanna d'Arco, la vergine (pulzella) di Orlèans, dopo parecchie vittorie riportate sugli inglesi, conduce Carlo VII all'incoronazione a Reims.
  1431 Eugenio IV apre il concilio di Basilea
  1431 Nel corso della guerra Giovanna d'Arco cade nelle mani degli inglesi, e a Rouen viene condannata come eretica e bruciata.
  1436 Si giunge a un accordo con gli hussiti seguaci di Hus, che la Chiesa non era riuscita a dominare. Alla fine gli hussiti della Boemia e la Chiesa arrivarono ad un accordo con la Compactata. Permette la libera predicazione e il calice ai laici. Per la prima volta un paese si è un po' separato da Roma senza che tale movimento possa essere represso, c'è una prima frattura nel tessuto cristiano.
  1438 Il papa spostò il concilio da Basilea a Ferrara e poi a Firenze, gran parte dell'assemblea di Basilea rimase lì affermando che il Papa non aveva un potere superiore a quello del concilio e quindi non poteva spostarlo. Questo concilio di Basilea quindi continuò, depose Eugenio IV ed elesse un nuovo Papa Felice V che dopo 5 anni abdicò. I conciliaristi allenteranno poi le loro pretese estreme per non dividere la Chiesa ancora una volta. Il concilio di Ferrara Firenze fu importante per un'unità con gli ortodossi che durò molto poco.
  1438 Il Concilio di Basilea fece un decreto, questo aveva l'intenzione di difendere gli ebrei, ponendo però dei limiti , era una discriminazione, c'era una separazione, cioè quello del ghetto, in quanto gli ebrei erano esclusi dalle funzioni sociali e pubbliche. Il primo ghetto sarà quello di Venezia, si entra in una nuova fase di oggettiva discriminazione per il popolo ebraico
  1438 Carlo VIII di Francia pubblica la Pragmatica Sanzione di Bourges, basata sulla dichiarazione di un convegno del clero francese, la quale fondandosi sui decreti di Basilea, limita i diritti del Papa, diventando così il primo manifesto del gallicanesimo (chiesa nazionale francese): ampia influenza del re nelle nomine episcopali, limitazione del foro clericale, tassazione della Chiesa da parte dello stato.
6

Luglio

1439 Dopo il riconoscimento del Filioque viene letto il decreto di riunificazione Laetentur coeli in latino e in greco: con ciò l'unità della Chiesa è ripristinata
  1441 Tommaso da Kempis scrive L'imitazione di Cristo
  1447 Con Nicolò V inizia l'epoca dei papi del Rinascimento: cura dell'arte, della letteratura, dell'architettura, stile di vita tipico dei principi del Rinascimento e scetticismo religioso crescente.
  1450 Giovanni Gutenberg inventa la stampa
21

Settembre

1452 Nasce a Ferrara Girolamo Savonarola, lasciò presto la casa paterna in seguito a una crisi spirituale.
  1453 Costantinopoli, cui l'Occidente non dà nessun aiuto efficace, viene conquistata dai Turchi. Mosca assume l'eredità ortodossa in qualità di Terza Roma.
  1453 Con la caduta di Costantinopoli finisce anche l'unione con la chiesa greca.
  1460 Con la bolla Execrabilis Pio II vieta, sotto minaccia di scomunica, qualsiasi appello a un concilio generale. Questo segna la fine del conciliarismo che tornerà a vivere con il gallicanesimo e nel giansenismo, ma non più con la stessa forza.
  1456 Callisto III esige una revisione del processo a Giovanna d'Arco, e la condanna viene ritenuta invalida.
  1466 Nasce Erasmo da Rotterdam, fu segnato dalla spiritualità della devotio moderna, fu la principale figura del Rinascimento europeo, chiamato il principe degli umanisti.
  1469 L'unione di Castiglia e Aragona, grazie al matrimonio tra Isabella di Castiglia e Ferdinando di Aragona, introduce la Spagna tra le grandi potenze europee.
  1478 Papa Sisto IV approva il piano di riorganizzazione dell'inquisizione in Spagna. L'inquisizione con l'influenza forte del re che nomina il grande inquisitore (confermato dal papa) sarà un efficace strumento di controllo della società. L'obiettivo dei sovrani è di controllare i marranos (ebrei convertiti) e i mussulmani.
  1483 Nasce Martin Lutero, il fondatore della Riforma protestante
  1484 Innocenzo VIII diventa Papa favorito dal cardinale Giuliano della Rovere, tramite simonia e intrighi.
  1484 Bolla Summis desiderantes affectibus di Innocenzo VIII autorizza a procedere contro la stregoneria
  1484 Gli inquisitori di Colonia coperti dalla bolla di Innocenzo VIII Summis desiderantes affectibus organizzano i processi alle streghe in Germania
  1485 Pedro Arbués, inquisitore di Aragona viene ucciso da ebrei convertiti, ciò costituisce una conferma della necessità dell'inquisizione.
  1491 Con l'appoggio di Lorenzo dei Medici, Girolamo Savonarola fu eletto priore di San Marco. Fu un evento eccezionale visto che lui non era originario di Firenze. Ben presto l'intesa tra i Medici e il Savonarola cessò perché questo iniziò a denunciare la connessione esistente tra il potere polito e quello ecclesiastico (simonia) e cominciò a predicare la riforma della Chiesa.
  1492 Cacciata degli ebrei dalla Spagna, a questa decisione ha contribuito il domenicano Tommaso Torquemada, inquistitore generale e confessore di Isabella e Ferdinando
  1492 Conquista di Granada si conclude così la reconquista
12

Ottobre

1492 Cristoforo Colombo, a servizio della corona spagnola scopre l'America
  1492 La scoperta del nuovo Mondo, rappresenterà per la Chiesa una sorta di compensazione per la perdita che causerà la riforma protestante, con la riforma protestante la Chiesa aveva perso quasi un terzo della sua influenza territoriale. Ora con il Nuovo Mondo recupera se consideriamo che solo nel primo mezzo secolo ricevettero il battesimo 10 milioni di indios consideriamo inoltre che la popolazione cattolica totale era di 50 milioni di persone.
11

Agosto

1492 Alessandro VI succede a Innocenzio VIII, la sua elezione venne ritenuta simoniaca.
  1493 Bolla Inter caetera, papa Alessandro VI riconosceva l’opera missionaria dei re cattolici e concedeva loro il privilegio del Patronato Regio, cioè un monopolio su tutte le missioni e sulle diocesi di nuova formazione. Quest’istituzione faceva dei re cattolici i capi responsabili delle missioni e ciò significava avere il dominio assoluto, anche in campo ecclesiastico sugli abitanti del Nuovo Mondo
  1494 Papa Alessandro VI riguardo alla spartizione dei territori tra Spagna e Portogallo detta le parti spettando a ognuno che vengono riconosciute dalle due parti nel trattato di Tordesillas
  1495 A Girolamo Savonarola fu proibito di predicare, dopo l'elezione di Alessandro VI aveva iniziato a predicare contro il Papa e contro Roma. Savonarola si rifiutò ad obbedire al papa, rifiutandosi, si richiamava alla sua coscienza, tutto questo portò il papa a pronunciare una sentenza di scomunica nei suoi confronti.
  1497 Cacciata degli ebrei dal Portogallo
8

Aprele

1498 Girolamo Savonarola venne arrestato, processato, tre processi, torturato e condannato a morte in piazza signoria a Firenze, insieme con due fratelli che gli erano rimasti fedeli fino alla morte.
23

Maggio

1498 Girolamo Savonarola, fu condannato al rogo e la condanna fu eseguita in piazza della signoria a Firenze
  1500 Il portoghese Pedro Alvarez Cabral scopre il Brasile

PRIMO MILLENNIO

SECONDO MILLENNIO

  1000-1500 1500-Oggi
 
CONOSCIAMO E CREDIAMO