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testimonianze cristiane, storia della chiesa cattolica, teologia, esegesi, aborto, famiglia, battaglia per la vita

Movimenti religiosi del 1300

Assistiamo a una rivoluzione nel campo spirituale, nasce la Devotio Moderna in contrapposizione alla devotio monastica.


Il monastero non è più il luogo privilegiato per la santificazione, gli ordini mendicanti conoscono una crisi, sorgono nuove forme che insistono sul rapporto personale del rapporto con Dio, tendono a relativizzare la mediazione che può offrire la Chiesa, il grande tema di questa nuova spiritualità è quello dell'Imitazione di Cristo, della sequela di Cristo. Questa opera l'imitazione di Cristo è attribuita a un monaco agostiniano che si chiama Tommaso da Kempis (1380-1461). Questo libro è anonimo, ma viene attribuito a questo monaco. Un monaco angosciato in questo mondo ostile al cristianesimo, questo volume si compone di quattro trattati:

  1. esortazioni utili allo spirito;
  2. esortazioni che introducono alla interiorità;
  3. libro della consolazione interiore;
  4. consigli devoti per la santa comunione.

Opera che ebbe grande importanza nella vita della chiesa, dopo la Bibbia fu il libro più diffuso nella Chiesa, risale alla prima metà del 1400. Si tratta di una specie di metodo per entrare nella vita interiore, la porta per entrare in questa vita interiore è Cristo, è l’imitazione di Cristo. Diffidenza profonda nei grandi sistemi speculativi, della scolastica medievali, ma anche contrario a una certa mistica.

Nella fine del 1200 c'è lo sviluppo della teologia mistica, due nomi sono da ricordare per questa corrente, uno è quello del maestro Eckhart (1260-1327), maestro nel senso che era un professore, fu uno dei primi tedeschi che furono maestri in teologia all'università di Parigi, ma anche nel senso di maestro di vita, fu non solo un professore di università, fu anche un direttore spirituale che predicava anche alle monache e alle suore. La sua teologia viene definita come una teologia negativa, in reazione alla teologia scolastica, per lui Dio è ineffabile, non si può dire niente di Dio, Dio trascende ogni cosa che si possa dire di lui, è impossibile dare le prove razionali dell'esistenza di Dio, la verità non è un contenuto dogmatico, il primo passo che l'uomo deve fare è quello di riconoscere che non sa nulla di Dio, questo non vuol dire che Dio sia inconoscibile, l'uomo può accedere alla conoscenza di Dio, all'essenza di Dio, perché Dio ha lasciato nel fondo dell'anima dell'uomo un'impronta divina. Non c'è in lui molta distinzione tra l'uomo e Dio, quindi si rischia il panteismo. Questi scritti furono, dopo la sua morte, condannati in parte da papa Giovanni XXII. Non tutta la sua opera ma alcuni suoi scritti che andavano verso un certo panteismo, per lunghi secoli quindi la sua opera era scomparsa un po' e fu riscoperta la sua opera solo al XIX secolo, tuttavia è una figura fondamentale per vedere questo passaggio. Altra grande figura è quella di Jan van Ruysbroek che era fiammingo, nato nel 1293, è autore di un'opera spirituale ricca, scritta in fiammingo, L'ornamento delle nozze spirituali, in questa opera troviamo una confutazione abbastanza severa delle tesi di Eckhart, vedeva nelle sue tesi, una forma pericolosa di mistica naturale, che in qualche modo può essere accessibile ad ogni uomo credente e non credente, come se l'unione fosse possibile senza la grazia, ma lui in realtà può essere considerato nella linea dei discepoli di Eckhart. Ruysbroek ha sviluppato la via della mistica sponsale che insiste più sugli aspetti affettivi, quella di Eckhart è invece la mistica dell'essenza. Fu molto critico con la chiesa del suo tempo, soprattutto con il clero e scelse di ritirarsi ad eremitaggio, la sua fama già in vita si diffuse per tutta l'Europa.

All'interno delle due grandi famiglie francescane e domenicane c'è un ritorno al vangelo, a una vita più morale. Alla fine del 1200 i frati minori si trovavano divisi tra due esigenze, due doveri che entravano in contraddizione, la regola della povertà, dall'altra quella pastorale, come conciliare la povertà con il dovere pastorale, che implicava l'avere alcuni beni. Con l'aiuto dei papi venne ridefinita la povertà francescana a vantaggio della pastorale, si modificava quindi la regola della povertà che diviene individuale, collettivamente possono possedere, questo ad alcuni sembrava tradire l'interpretazione originale di San Francesco. Questi frati furono chiamati gli spirituali, e guardati con sospetto dalla Chiesa. Frate Paolo dei Trinci, uno di questi frati più moderati ottenne la benedizione del frate dell'ordine, che creò un centro di eremitaggio, e sulla via di questo primo centro altri centri si sono creati, sorgono piccole comunità di eremiti, che sono anche riconosciuti dalle autorità dell'ordine francescano. Vivono da eremiti, distacco dal mondo, vivono in piccole comunità, dall'Italia centrale, dopo la morte di Paolo Trinci, si sono moltiplicate un po' da per tutto in Italia e Francia, importante per l'Italia il ruolo di San Bernardino da Siena (1380-1444), il quale si rese famoso per la diffusione della sua devozione al santo nome di Gesù. Questa riforma interna nel movimento francescano portò a una spaccatura interna, i conventuali, che davano la precedenza all'aspetto pastorale e gli osservanti che invece erano incentrati sulla povertà.

Stessa cosa si trova nei domenicani, importante qui la figura di Santa Caterina da Siena, che si inserisce pienamente in questo contesto, stimolato da questo esempio, un movimento di riforma anche nel movimento Domenicano si sviluppò. Per i domenicani questa riforma sembrava entrare in contraddizione con uno degli esponenti principali, San Tommaso, questa riforma antirazionalistica non andava d'accordo con la teologia di San Tommaso. il successo di questa riforma quindi non è totale, sia nell'una che nell’altra famiglia si fanno sentire delle resistenze, proprio grazie a questa riforma però questi due movimenti che erano entrati in crisi alla fine del 1200 hanno potuto ritrovare forza proprio nel popolo.

La corrente visionaria, vede molte figure di donne, Santa Brigida (1303-1363), nata negli ambienti dell'aristocrazia svedese, prima che morisse suo marito ebbe delle visioni, nel 1349 ebbe una grande visione nella quale Cristo gli intimò di recarsi a Roma, e andando lì avrebbe avuto la gioia di vedere il Papa tornare nella città eterna. Per 20 anni dopo la morte del marito si adoperò per convincere il papa a tornare a Roma. I suoi scritti dopo la sua morte ebbero una grande diffusione dopo la sua morte.

L’altra grande figura è quella di Santa Caterina da Siena, possiamo collegare la sua figura a questa corrente che è della devotio moderna, diffidenza di una certa vita religiosa, tanto che è rimasta laica, diffidenza nella sottigliezza della via speculativa. Santa Caterina da Siena si è adoperata anche lei per far tornare il papa a Roma, il tema centrale del suo grande libro Il dialogo della divina provvidenza è la riforma della chiesa, la riforma del corpo mistico, nel 1376 si era recata ad Avignone per tentare di convincere il Papa di tornare a Roma. queste donne hanno cercato di stimolare un movimento di riforma della chiesa, il tema della riforma diviene la grande aspirazione della chiesa di questo tempo, l'idea di una reformatio, un ritorno alla forma originale della Chiesa, reformatio che vuole rispondere a una deformatio, ma per rispondere a questa aspirazione alla riforma, ci furono due vie, una via spirituale, quella proposta da queste donne, che hanno cercato di provocare un sussulto spirituale, chiamando i vertici, stimolando una conversione morale, il loro messaggio è incentrato sulla collera di Dio e sul bisogno di un cambiamento.