Lucio II (1144-1145)

 

STORIA DELLA CHIESA

I PONTEFICI

  

Il suo nome era Gherardo Caccianemici dall'Orso e nacque a Bologna in data non conosciuta. Fu canonico nella sua città natale, quindi nel 1124 fu fatto cardinale-prete del titolo di Santa Croce in Gerusalemme dal papa Onorio II. Dal 1125 al 1126 fu inviato come legato pontificio in Germania presso la corte dell'Imperatore Lotario III, per conto di papa Onorio II e Innocenzo II. Va ascritto principalmente alla sua mediazione, il fatto che l'Imperatore Lotario III decise di fare due spedizioni in Italia per proteggere il papa Innocenzo II contro l'antipapa Anacleto II. Innocenzo II lo nominò cancelliere e bibliotecario pontificio.

L'8 marzo 1144 moriva papa Celestino II e il cardinale Caccianemici venne eletto suo successore. Era in atto a Roma una rivoluzione repubblicana che tentava di togliere o comunque ridurre il potere temporale al papa. Lucio fu consacrato il 12 marzo 1144 ma il suo pontificato durò poco meno di un anno. Allo scopo di contrastare i rivoltosi repubblicani e nello stesso tempo definire i contrasti territoriali con il regno normanno, nell'ottobre 1144 si incontrò con il re normanno Ruggero II di Sicilia a Ceprano, cercando di delineare quali fossero i doveri del re normanno essendo questi un vassallo della Santa Sede. Lucio II non era inoltre intenzionato ad accettare le pretese territoriali di Ruggero, ma il re normanno consapevole della propria superiorità militare, costrinse il papa ad accettare le sue condizioni, mentre nello stesso tempo il monarca si dichiarava impossibilitato a venire in aiuto al papa.

Dopo tale incontro il senato romano, che già aveva acquisito molto del potere temporale durante il pontificato di Innocenzo II, ma che era stato sciolto da Lucio, venne ricostituito, in aperta rivolta alla debole contrapposizione del papa al re normanno. Fu emanata una costituzione municipale che tendeva a detronizzare definitivamente il pontefice da qualsiasi funzione di natura temporale. Fu abolita la carica di prefetto, che era appannaggio di un incaricato pontificio, fu istituita la carica di "patrizio" rappresentante della città e della repubblica che aveva il compito di dirigere il senato; il numero dei senatori fu aumentato a 56, mentre la città era suddivisa in 16 rioni, e ciascun rione poteva eleggere 10 elettori che avrebbero appunto eletto i senatori. Alla carica di patrizio fu eletto Giordano Pierleoni parente dell'antipapa Anacleto II e vero artefice di primo piano della rivoluzione repubblicana; infatti la nobile famiglia Pierleoni continuando la contesa con la potente famiglia Frangipane iniziata già da alcuni decenni, aveva preso la guida della rivolta republicana, dopo l'ennesima sconfitta nell'elezione del pontefice.

Lucio chiamò allora in aiuto contro il senato, l'imperatore Corrado III, ma senza successo; questi era troppo impegnato a fronteggiare i nemici in Germania. Anzi l'imperatore si mostrò cordiale anche con la legazione repubblicana che era andata a chiedere un riconoscimento ufficiale.

A questo punto Lucio tentò di fare da solo, e con le poche milizie rimaste fedeli, attaccò il Campidoglio sede del Senato. La reazione del popolo fu però massiccia e l'assalto fallì. Alcuni cardinali furono uccisi e lo stesso Lucio fu colpito alla testa da una pietra tirata dalla rocca. Ferito gravemente fu trasportato immediatamente al convento di S. Gregorio al Palatino, dove morì due giorni dopo, il 15 febbraio 1145.