Giovanni XXIII (1958-1963)

 

Storia della Chiesa

I Pontefici

Piccolo vocabolario teologico

Cerca Termine

SPECIALE SU PAPA GIOVANNI XXIII

beatificato il 3 settembre 2000

viene festeggiato l' 11 ottobre

Giovanni XXIII (Angelo Giuseppe RONCALLI [Sotto il Monte, Bergamo, 1881 - Roma 1963], papa (1958-1963). Di famiglia contadina, terzo di tredici figli, studiò teologia a Roma e diventò prete nel 1904; fu segretario del vescovo di Bergamo, Radini Tedeschi, dal 1905 al 1914, acquistando esperienza in campo pastorale e dedicandosi ad attività culturali e sociali. Nel 1921 entrò come minutante nella congregazione di Propaganda Fide; dal 1925 al 1934 fu delegato apostolico in Bulgaria (nel 1925 era stato consacrato arcivescovo del titolo di Areopoli [Petra]), e dal 1935 al 1944 amministratore apostolico del vicariato di Costantinopoli con funzioni di rappresentante della Santa Sede presso i governi greco e turco. Nonostante le complesse situazioni di questi paesi, riuscì a stabilire buoni rapporti tra il Vaticano e quei governi. Quando nel 1944 De Gaulle pretese il richiamo del nunzio Valeri (che aveva avuto rapporti con il governo collaborazionista di Vichy), a sostituirlo fu inviato il Roncalli che restò a Parigi, guadagnandosi universale credito per esperienza ed equilibrio, fino al 1952. Passò quindi alla sede patriarcale di Venezia (1953-1958) dopo aver ricevuto la berretta cardinalizia da Pio XII. Eletto nell'ottobre del 1958, il suo fu considerato — anche per l'avanzata età del Roncalli — un pontificato interlocutorio, finché nell'allocuzione del 25 gennaio 1959 diede il primo annuncio del 21º Concilio ecumenico (Vaticano II [1962-1965]). Con questa iniziativa si propose di “aggiornare” l'insegnamento pastorale e il costume ecclesiastico, di affrontare la stessa evoluzione del pensiero religioso in campo teologico, infine di rivedere e modificare la posizione della Chiesa romana in rapporto al mondo contemporaneo e alle altre denominazioni cristiane. Parallelamente Giovanni XXIII affrontò i temi essenziali della società attuale con una serie importante di encicliche: Ad Petri cathedram (29 giugno 1959), sull'unità dei cristiani; Sacerdotii nostri primordia (31 luglio 1959), indirizzata al clero; Princeps Pastorum (28 novembre 1959), sulle missioni; Mater et Magistra (14 luglio 1961), sulla questione sociale; Aeterna Dei Sapientia (11 novembre 1961), ancora sull'unità dei cristiani; Paenintentiam agere (1º luglio 1962), sulla preparazione del concilio; Pacem in terris (11 aprile 1963), indirizzata non solo ai credenti, ma a tutti gli uomini che il papa invitò a promuovere una pace fondata sulla ragione, la giustizia, la carità e la libertà. Queste encicliche trovarono udienza in larghissimi ambienti, suscitando al papato consensi eccezionali nella storia moderna delle Chiese. Fu così possibile per il pontefice inserirsi — senza destare sospetti di temporalismo — nei tentativi di dialogo tra Est ed Ovest con un discorso politico che propugnava il superamento della semplice coesistenza nella equa e pacifica convivenza dei popoli. Quando morì, dopo una lunga e penosa malattia, il "Times" commentò che pochi pontefici avevano entusiasmato così tanto il mondo intero. Egli passò alla storia con il segno della semplicità e della più spontanea bontà, che gli attirarono simpatia universale anche al di fuori delle popolazioni cristiane.

 

Pensieri di papa Giovanni XXIII