Pio Aniceto (157-168)

 

STORIA DELLA CHIESA

I PONTEFICI

 

Aniceto proveniva da Emesa in Siria, non si sa per quale motivo si fosse ritrovato a Roma. Sembra, tuttavia, che fosse stato allontanato dalla Chiesa d'oriente, quale eretico mentre si opponeva al movimento gnostico.

In quegli anni a Roma era particolarmente in voga il pensiero di Marcione e nei primi anni del suo pontificato, Aniceto, appoggiato dalla scuola che aveva fondato san Giustino martire, concentrò i suoi sforzi per opporvisi. Durante il suo pontificato contrastò tali movimenti filosofici ergendosi a difensore della fede apostolica. Secondo il Liber Pontificalis, inoltre, Aniceto decretò che ai sacerdoti non fosse permesso portare i capelli lunghi.

Fu durante il suo regno che san Policarpo di Smirne, l'ultimo dei discepoli degli apostoli, all'età di 80 anni, decise di recarsi a Roma. La visita di Policarpo fu dovuta alla controversia sulla data in cui celebrare la Pasqua. Policarpo e la sua chiesa di Smirne celebravano la Pasqua nel quattordicesimo giorno del mese di Nisan, come gli ebrei, indipendentemente dal giorno della settimana, mentre secondo la Chiesa Romana bisognava celebrare la Pasqua di domenica. Policarpo ed Aniceto non si accordarono su una data comune, ma si lasciarono in buoni rapporti. Secondo Eusebio di Cesarea: «Policarpo non poteva persuadere il Papa, né il Papa, Policarpo. La controversia non fu risolta, ma le relazioni non furono interrotte». La questione, però, si sarebbe protratta nei secoli successivi.

Lo stesso Eusebio riportava che, durante il pontificato di Aniceto, anche lo storico cristiano Egesippo visitò Roma. Questa visita veniva spesso citata come segno dell'importanza della sede romana già dagli albori del cristianesimo.

Dopo il 161, sotto l'imperatore Marco Aurelio, prese vigore un nuovo movimento settario: il Montanismo. Questa eresia, portando ad una ascesi estrema, faceva tenere ai suoi appartenenti dei comportamenti antisociali. A causa di queste esagerazioni moltissimi vescovi furono condannati a morte e le persecuzioni ripresero a ritmi accelerati. Gli stessi san Policarpo e san Giustino patirono il martirio. Gli storici successivi sostenevano che anche Aniceto avesse patito il martirio, ma la data varia tra il 16, il 17 e il 20 aprile, e nessun dettaglio è conosciuto sul tipo di martirio. In ogni caso, ormai Aniceto non figura più nel Calendario Universale.

Secondo la tradizione fu il primo papa ad essere sepolto nelle catacombe di San Callisto. Nel 1604 il suo corpo fu traslato nella cappella di Palazzo Altemps, dopo che papa Clemente VIII ebbe autorizzato la richiesta del duca Giovanni Angelo Altemps di avere i resti di questo papa nella cappella di famiglia.