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Medjugorje
Preliminari
QUESTA RAGAZZA HA DUEMILA ANNI
"La Gospa ci appare", dicono, ormai da
sei anni, sei giovani di Medjugorje. In croato, Gospa significa Madonna,
come a Lourdes, nel 1858, si diceva Notre-Dame.
Che alcuni 'veggenti' affermino di vedere una persona invisibile è una
sfida al buon senso. E una follia che suscita la derisione dei saggi e
le calunnie degli oppositori. Spesso i mezzi di comunicazione sociale
cattolici di destra e di sinistra si sono coalizzati contro queste
apparizioni, a dispetto delle opposte ideologie. Il limpido messaggio
che invita alla preghiera e al digiuno, alla pace e alla
riconciliazione, sorprende e disturba. Tuttavia esso convince e converte
ogni giorno numerosi non credenti sinceri, felici di ritrovare la Vita.
Che la Madonna visiti il nostro mondo, come dicono 'i veggenti', è una
buona notizia. Ma è una notizia che urta contro la ragione dei saggi. Se
siete tali, non leggete questo libro che rispecchia tutta la semplicità
degli attori dell'evento.
Questi giovani, simili a tanti altri, "né migliori né peggiori di
altri", come essi stessi dicono, convalidano le loro affermazioni con
tutta la loro vita, perché le loro doti umane e spirituali non hanno
cessato di crescere; vertiginosamente in alcuni di loro, proprio quelli
più semplici e più spontanei, meglio adattati a una difficile
comunicazione sociale. Senza perdere la loro calma e il loro realismo di
prima, questi giovani contadini non cessano di stupire.
- Ora, non avrei più paura di morire - diceva il piccolo Jakov (10 anni)
fin dal primo giorno.
Si sentono colmi più che dalla bellezza, dall'amore diretto, semplice e
familiare dell'apparizione.
- Dopo oltre 1.000 apparizioni mi sentirei stanco - diceva un giovane
teologo di Zagabria ai veggenti.
- Anch'io - rispose Vicka - se non ci fosse l'amore. Non ci si stanca di
amare.
Anche la giovane Jelena, che ha ricevuto la grazia di vedere la Madonna
'con il cuore', le chiedeva:
- Perché sei così bella?
- Perché amo. Ama e sarai bella.
La sua familiarità è, nello stesso tempo,
familiarità di sorella e di madre, perché il suo vertiginoso rapporto
con il Figlio di Dio, creatore del mondo l'ha trasfigurata senza
sfigurarla né complicarla. Così, questa ragazza di venti secoli fa si
trova benissimo con questi giovani paesani: più vicina alla loro
spontaneità che alle nostre speculazioni su un Dio che non sarebbe altro
che un 'significato' o il prodotto del nostro linguaggio. Mentre, 'il
significato', per loro, si iscrive con evidenza in questo rapporto.
Alcune teologie asfissiano la fede. Con i veggenti di Medjugorje essa
respira.
Secondo i nostri calcoli, l'eterna ragazza che questi giovani dicono di
vedere, ha 2.000 anni.
Nel 1984, Jelena credette di capire che "il 6 agosto era l'anniversario
della sua nascita" e quel bimillenario fu celebrato con fervore con una
giornata di preghiera, preceduta da tre giorni di digiuno, senza con
questo attentare alla festa liturgica della Natività, che fu
regolarmente celebrata l'8 settembre.
La Madonna, però, va oltre il tempo. L'oggi della sua gloria non soffoca
l'ieri della sua umile vita terrena con Gesù Cristo. Nell'eterna
giovinezza di Dio, essa rimane la giovane ragazza ebrea di allora, che
visse un'esistenza dura e avventurosa nel disprezzato paesino di Nazaret,
in Galilea. Essa provò la dura fatica delle donne del suo tempo.
Mancando l'acqua corrente, bisognava attingerla dai pozzi e portarla
fino a casa. Non c'erano cucine elettriche e bisognava andare a far
legna. Non c'erano fiammiferi ed era necessario aver molta cura del
fuoco. Non c'era fornaio e occorreva macinare il grano, impastare la
farina e cuocere il pane. Non c'erano abiti confezionati e le donne
dovevano filare, tessere e cucire i vestiti.
Essa diede alla luce il Figlio di Dio, Salvatore del mondo, con il
miracolo inaudito di una nascita verginale. Perché questa follia? Non
per disprezzo del matrimonio, ma perché si tratta di una nascita fuori
serie. Secondo il mirabile piano di Dio, ogni nuova persona umana, nasce
dall'amore di due persone e questo mistero è grande. Ma l'uomo al quale
Maria ha dato umile nascita sulla terra esisteva già. Era una persona
divina preesistente. Da sempre, egli era il Figlio di Dio, prima di
diventare il figlio di Maria e della specie umana. Non si tratta quindi
della nascita di un nuovo essere, ma della manifestazione di Colui che
E'.
Come osava dire il teologo protestante Karl Barth: Per significare
questo mistero era necessario un segno ben diverso dalla sessualità
(dall'orgoglio del maschio, precisava lui da intenditore). Ecco perché
Maria, totalmente presa da Dio, data interamente a Dio, fin dal primo
istante della sua esistenza aveva concepito nel suo cuore il proposito
di appartenere solo a Dio, di "non conoscere uomo" (Lc 1,34). Un
proposito che la preparava alla sua missione.
Essa generò quindi il più divino dei
figli, ma nella povertà di una stalla e per la più vergognosa e dolorosa
delle morti. La missione di Maria consistette nel dare a Dio ciò che non
aveva: quella piccolezza, quell'umiltà e quella capacità di soffrire e
di morire che egli condivise con lei. Ci voleva quell'umile donna per
dare a Dio la solidarietà vulnerabile, necessaria per la salvezza degli
uomini.
Questo mistero di amore si è compiuto attraverso un cammino di gioia e
di dolore, al termine del quale né Lui né Lei si disinteressano del
nostro destino.
Per questo essa non resiste più. Vedendo che gli uomini scivolano verso
la loro auto distruzione lungo il pendio comodo del peccato, essa viene
a visitare il suo popolo in pericolo di morte. Essa viene per fermare lo
sfacelo al quale si abbandonano tranquillamente i suoi figli per loro
rovina. E l'ultima immagine che la Bibbia ci lascia di lei: nel cielo,
una donna vestita di sole, coronata di dodici stelle (a Medjugorje ne ha
proprio dodici); ma essa ritorna a visitare la terra, come appare da
questa descrizione: la luce del sole di giustizia precede, avvolge e
segue la sua apparizione.
- Nel 1531, a Guadalupe, in Messico, essa apparve non nella colonia dei
conquistatori, ma presso gli indigeni oppressi. Nacque così la Chiesa
autoctona del Nuovo Mondo.
- Nel 1830, essa venne in Rue du Bac, per rimettere in piedi la Chiesa
ferita dopo la Rivoluzione. Nel 1858, a Lourdes, per far rifiorire il
vangelo in mezzo ai poveri, di fronte alla legge ferrea del XIX sec.:
"Arricchitevi!".
- Nel 1917, a Fatima, è venuta d'urgenza per soccorrere un mondo che
correva verso la rovina: questo mondo moderno aveva creduto di trovare
la sua libertà proclamando la morte di Dio e il miracolo del progresso e
invece partoriva la Prima Guerra mondiale e la morte dell'uomo.
- Dopo la Seconda Guerra mondiale, in un mondo che ne prepara
irresistibilmente un'altra, più apocalittica, con un arsenale di armi
senza precedenti, Medjugorje riprende il messaggio di Fatima, in tutta
la sua purezza, al di là di politicizzazioni contro le quali il papa e i
pastori hanno instancabilmente messo in guardia. Entrambi i messaggi
prevedono la conversione della Russia.
Alla storia che Dio sta scrivendo nei cuori semplici a Medjugorje
potremmo applicare questa affermazione del poeta: "Ho scritto questa
storia semplice, semplice, semplice per far arrabbiare le persone sagge,
sagge, sagge e per interessare i bambini piccoli, piccoli, piccoli".
"Se non diventerete come uno di questi piccoli, non entrerete nel regno
dei cieli", diceva Gesù.
BREVE STORIA DELLE APPARIZIONI
1. Prima fase: sulla collina
Mercoledì 24 giugno 1981: I giorno
Ai piedi della collina
Le apparizioni di Medjugorje iniziarono
nel pomeriggio del 24 giugno 1981, nella frazione di Biakovici, una
delle quattro che formano il villaggio di Medjugorje.
Due giovani ragazze, la bruna Ivanka (15 anni) e la bionda Mirjana (16
anni), venute dalla città per passare le vacanze nella frazione dove le
loro famiglie possiedono una casa, passeggiano ai piedi della collina,
sotto un cielo carico di nubi. Ivanka è rimasta orfana di madre, due
mesi prima. Ha già un fidanzato serio, che sogna di sposare presto. Gli
studi non la interessano più.
Di ritorno, poco prima di arrivare al villaggio, all'incrocio con una
stradina, essa vede, lassù sulla collina, a circa 200 metri, una
silhouette luminosa, su una piccola nube. Mormora:
- E la Gospa! (la Madonna).
Mirjana, più positiva, decisa a intraprendere gli studi di agraria a
Sarajevo, non volge nemmeno lo sguardo e dice:
- Non può essere la Gospa!
Poi entrambe sono prese dalla paura e rientrano di corsa al villaggio.
Le prendono in giro. Ma qualcosa le attira. E così quello stesso
pomeriggio, verso le diciotto e trenta, ritornano da quelle parti, con
Milka, la pastorella di 14 anni, la figlia minore dei Pavlovic:
- Venite ad aiutarmi a far rientrare i montoni - chiede loro.
Si trovano in uno spiazzo aperto a 500 metri dal villaggio, sulla strada
dell'apparizione, Podbrdo, cosiddetta perché corre ai piedi della
collina. All'andata, le tre ragazze non vedono nulla; ma, al ritorno,
vicino a un alberello, a 100 metri dall'incrocio, Ivanka vede, di nuovo,
e poi anche le altre vedono come lei, mentre i montoni tornano da soli
all'ovile.
A questo punto arriva Vicka (16 anni), vicina e inseparabile compagna di
Ivanka e di Mirjana durante le vacanze. Le tre ragazze si erano date
appuntamento per la passeggiata di poco prima ma, quella mattina, Vicka
era stata convocata a Mostar per un esame di ricupero. Sfinita dallo
stress per l'esame di matematica e per il viaggio in autobus, si era
addormentata e non era andata alla passeggiata. Le altre le fanno un
cenno:
- Vicka, guarda lassù... La Gospa!
Vicka si sente attratta e irritata nello stesso tempo. Si toglie i
sandali e scappa a gambe levate.
Lungo la strada incontra due compagni:
- Ivan Dragicevic (16 anni) e
- Ivan Ivankovic (20 anni).
Insieme raggiungono le tre ragazze che stanno ancora vedendo la figura
luminosa, lassù.
Appena arrivato, il primo Ivan è colto da paura e scappa scavalcando una
siepe e perdendo il suo sacco di mele.
L'altro Ivan è turbato e non rimarrà.
Non è un'apparizione che si impone perché ci caschi dentro. Si accede ad
essa solo senza riflessi di difesa.
Ora Vicka supera i suoi. Rimane e contempla la figura lontana. E una
donna. Sembra che abbia un bambino sul braccio destro e che si curi di
lui. Fa segno di avvicinarsi, ma nessuna delle quattro ragazze osa
farlo. Quando tornano vengono prese in giro.
- Avete visto un disco volante!
Ivan Ivankovic, il maggiore dei sei (20 anni), il giorno dopo non va
all'appuntamento.
Il paesaggio campestre di Biakovici, tra i campi verdeggianti di vigne o
di tabacco e la sua collina rocciosa, contro la quale si addossano le
case, si apre al mistero.
Giovedì 25 giugno, II giorno
Lassù, così vicino
- Se è la Gospa, può darsi che torni - si
son detti i veggenti di ieri.
Marija, sorella di Milka la pastorella, l'ha presa in giro come tutti
gli altri, ma ha detto a Vicka, sua amica:
- Se ci vai, chiamami.
E così, le tre inseparabili, Ivanka, Mirjana e Vicka ripartono. Ed ecco
di nuovo la Gospa: luminosa su una nuvola e coronata di uno scintillio
di stelle. Oggi non la temono più. Sono attirate come se non avessero
provato mai tanto amore.
Allora Vicka, fedele alla promessa, corre a chiamare Marija. Anche Milka,
la sorellina, la veggente di ieri, andrebbe volentieri, ma la madre la
ferma:
- Oggi tu hai da fare, Marija invece può andare.
Marija, incaricata della cucina, ha ancora tempo per preparare la cena e
può quindi lasciare i suoi fornelli che non ha ancora messo in opera. Il
piccolo Jakov Colo (10 anni) che si trova lì presente, va con loro.
Appena riuniti, salgono la collina a velocità impressionante; vi trovano
Ivan che è salito con le altre compagne, per un altro sentiero; è
l'attrazione di quell'apparizione che li ha fatti incontrare. E per la
prima volta, lui e i cinque che sono saliti da Podbrdo, vedono la
Madonna da vicino: amorosa e semplice, indescrivibile: con il suo
vestito luminoso, di un grigio argentato, i capelli neri e ondulati,
sotto il velo bianco, quella corona di 12 stelle che niente tiene e
collega tra loro e i suoi occhi azzurri che li guardano con affetto.
Ivanka ha il coraggio di chiederle:
- Dove si trova la mamma?
- E felice, è con me.
Ha una voce dolce 'come musica', come 'campane che suonano' .
- Dacci un segno, altrimenti ci prendono per matti - chiede Mirjana .
I suoi occhi azzurri, splendenti d'amore, hanno definitivamente riunito
il gruppo dei veggenti, che sono quantomai diversi tra loro: ragazzi e
ragazze di età diversa, estroversi come Vicka o introversi come Ivan.
Quello sguardo e quella preghiera li fondono per una missione comune:
Ivanka e Mirjana, Vicka (la maggiore: diciassette anni il prossimo
mese), Marija e poi i due ragazzi, Ivan (16 anni) e il piccolo Jakov (10
anni), unico bambino tra quegli adolescenti. Tutto sembra congiurare per
separarli. Le contrarietà esteriori che non hanno cessato di
moltiplicarsi (da parte della famiglia, della Chiesa, della polizia) e
le profonde differenze dei loro temperamenti. Ma la Madonna li tiene
uniti in uno slancio e in una missione comune, nell'abbraccio di un
unico amore. L'incontro quotidiano approfondisce la loro unione a
dispetto di tutto ciò che potrebbe dividerli nella vita quotidiana,
dall'interno e dall'esterno. A loro sembra che sia contenta soprattutto
di vederli tutti insieme davanti a lei; ma questo è possibile solo
durante le vacanze perché l'anno scolastico li tiene lontani gli uni
dagli altri.
Venerdì 26 giugno: III giorno
La fede e la riconciliazione
Il terzo giorno (venerdì 26 giugno),
sempre alle sei e un quarto del pomeriggio, una luce insolita attira
sulla collina una folla vera e propria: sono circa due o tremila
persone. I veggenti, invece, aspettano in basso, dove hanno visto la
prima volta. Sono accompagnati da Marinko, un meccanico, loro vicino,
che si è offerto di accompagnarli sulla collina.
La Madonna fa loro cenno. Essi salgono la collina a velocità
sorprendente.
Non hanno bisogno di altra guida che l'apparizione che li attira.
Vicka, come un tempo Bernadette, ha portato un po' d'acqua benedetta,
per provare l'autenticità dell'apparizione.
- Se sei la Madonna, resta con noi, altrimenti vattene!
Essa continua a sorridere, sotto quella pioggia di acqua benedetta con
cui Vicka la irrora con forza e generosità, fino a svuotare la
bottiglia.
- Perché sei venuta e cosa vuoi da noi? - chiede Ivanka.
- Perché qui ci sono buoni credenti. E anche perché vi convertiate e
mettiate pace in questo popolo.
Medjugorje è un villaggio diviso; ci sono stati dei feriti e anche tre
morti, subito prima della guerra, proprio dove in seguito è stata
costruita la chiesa, in aperta campagna, al confine tra Biakovici (la
frazione dei veggenti) e Medjugorje (il villaggio principale).
La Gospa aggiunge:
- Vengo a convertire e riconciliare tutto il mondo.
- Chiedetele di dare un segno della sua presenza - suggerisce un vicino.
- Beati coloro che non hanno visto e credono! - risponde la Gospa.
- Come ti chiami? - chiede Mirjana.
- Io sono la Beata Vergine Maria.
E ripete con insistenza la parola chiave del messaggio:
- Pace, pace, pace! Riconciliatevi.
Pace, riconciliazione: sono le parole fondamentali del messaggio.
Sabato 27 giugno, IV giorno
Credete come "coloro che vedono"
Il 27 giugno, la polizia porta i giovani
a Citluk: interrogatori ed esame psichiatrico. Ma la dottoressa Ante
Vujevic li dichiara sani di mente. Essi ripartono in fretta per arrivare
sulla collina alle diciotto e trenta (eccetto Ivan).
Su richiesta di due francescani, presenti a questa apparizione, Vicka
interroga la Gospa:
- Cosa ti aspetti dai sacerdoti?
- Che siano fermi nella fede, che vi aiutino.
- Perché non appari a tutti, in chiesa?
- Beati quelli che credono senza aver visto!
Poi scompare. E i veggenti pregano. Essa riappare, accolta dal loro
canto: Tutta bella sei.
Vicka chiede con insistenza:
- O Vergine, cosa vuoi da questo popolo?
Per la terza volta, la Gospa risponde:
- Che coloro che non vedono credano come quelli che vedono.
Marinko che aiuta e protegge i veggenti, schiacciati dalla folla, si fa
indicare il luogo esatto dell'apparizione e vi mette una pietra segnata
con una croce bianca.
Domenica 28 giugno, V giorno
Diecimila persone sulla collina
Il parroco, fra' Jozo Zovko, rientrato da
una serie di prediche nei pressi di Zagabria, è piombato ieri nel bel
mezzo dell'effervescenza di questa parrocchia che prima riteneva
sonnacchiosa. Ha interrogato i giovani, ed è molto indeciso. La sua
predicazione è un invito alla prudenza:
- La Chiesa è severa in questa materia. Bisogna evitare qualsiasi
precipitazione. Non appoggiamo ciecamente questi giovani.
La sera, verso le sei, dieci o quindicimila persone hanno invaso la
collina; c'è un registratore acceso. I veggenti, durante l'apparizione
stessa, trasmettono le risposte della Madonna alle domande poste:
- Che il popolo creda e perseveri nella fede.
- I preti siano fermi nella fede e vi aiutino.
- Beati coloro che credono senza aver visto.
E dopo un'interruzione dell'apparizione:
- Coloro che non vedono credano come quelli che vedono.
Poi alzano la testa e lo sguardo. Essa è scomparsa verso l'alto.
- Ode! Se n'è andata - mormora uno dei veggenti. La sua luce è svanita.
Essa ha detto:
- Andate nella pace di Dio.
Due francescani sono presenti, in borghese, per assistere al fatto,
contro il parere del parroco, fra' Jozo Zovko, che ha suonato per il
rosario in chiesa, per distogliere la gente dalla collina. Anche lui ha
avuto folla.
Lunedì 29 giugno, VI giorno
Obitorio e psichiatria
Lunedì 29, la polizia preleva nuovamente
i veggenti per un esame psichiatrico presso l'ospedale di Mostar (la
sede vescovile). Vengono fatti aspettare in un corridoio: da una parte i
matti che passeggiano nel cortile, dall'altra, l'obitorio aperto, con i
suoi cadaveri. Mirjana è molto impressionata, ma Vicka motteggia:
- Sappiamo bene che si deve morire!
Il dottor Dzuda conferma il loro sano equilibrio psichico. Ritornati per
l'apparizione, ricevono questo messaggio:
- C'è un solo Dio e una sola fede. Credete fermamente, e con fiducia.
C'è lì un bambino di tre anni. La sua debole testa è poggiata sulla
spalla del padre. Soffre di setticemia fin dai primi giorni di vita. I
suoi genitori supplicano. I veggenti intercedono. La Madonna incoraggia
a pregare per la sua guarigione. Il suo stato migliorerà. Durante
l'estate ritornerà, camminando e parlando. E la prima di una serie di
guarigioni e di miglioramenti che si moltiplicheranno. I registri
parrocchiali, fino al 19 ottobre 1986, ne riportano 291; nel 1988 erano
già più di trecento, poi è scoppiata quella guerra fraticida, tremenda e
inutile...
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