TESTIMONIANZE CRISTIANE

 

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I Vangeli

 

Criteri di Storicità

 

Vediamo quali criteri di storicità possono portarci a cogliere elementi di storicità nei vangeli:

  1. Il primo criterio è quello più naturale, più semplice, è quello dell’attestazione multipla, lo stesso avvenimento, o la stessa parola, o lo stesso comportamento attestato in fonti autonome tra loro, cioè fonti che non sono entrate in relazione tra loro, ha un alto grado di storicità. Esempio la morte di Gesù in croce, riportata non soltanto in ambito cristiano ma anche al di fuori, attestato da fonti autonome. Altro esempio di attestazione multipla le parole di Gesù durante la croce, riportate nella 1 Corinzi, in Luca, Marco e Matteo. I primi due della tradizione antiochena, i secondi della tradizione gerosolimitana. Le parole di Gesù, con tutte le variazioni interne della formula di consacrazione, sono riportate con un attestazione precedente a Paolo stesso, Gesù ha detto veramente le parole, anche se non identiche a quelle dette oggi, ogni evangelista riporta parole diverse, ma di certo ha detto sul pane e sul vino “questo è il mio corpo questo è il mio sangue”.
  2. Criterio di contraddizione, chiamato da Mayer “un ebreo marginale” criterio dell’imbarazzo, tutto ciò che crea imbarazzo rispetto alla comunità cristiana delle origini è da considerare storico, esempio classico di imbarazzo è il battesimo di Gesù, se Gesù è considerato uno che non ha mai commesso peccato e si fa battezzare da uno che libera dai peccati crea imbarazzo, rappresenta un elemento di discordanza, questo conferma la storicità dell’evento, la Chiesa avrebbe volentieri fatto a meno di raccontarlo. Altro esempio è quello della crocifissione, l’evento della crocifissione parte almeno dal fatto che nessuno avrebbe mai pensato a un Messia crocifisso, anche qui la chiesa successiva avrebbe comodamente escluso il racconto della crocifissione di Cristo, lo riporta perché storicamente imbarazzante.
  3. Criterio di discontinuità, tutto ciò che della vita di Gesù non si spiega né con l’ambiente giudaico né cristiano delle origini è storico. Un esempio la missione di Gesù, di fronte al giudaismo del tempo che non ha nessuna strategia di missione, non è una religione missionaria, non abbiamo affermazioni di giudaismi fuori dalla Palestina, il giudaismo crea attrazione ma non centrifugazione, di fronte alla Chiesa primitiva, missione sentita aperta a tutte le genti.
  4. Criterio di conformità o di continuità.  Gesù va inquadrato nel suo ambiente giudaico del I secolo, più è conforme all’interno del giudaismo, più diventa criterio di storicità. Il fenomeno del battesimo è diffuso nel I secolo, c’è il battesimo a Qumran, quello di Giovanni Battista, quello di purificazione. Anche Abba è in continuità con il tempo di Gesù: Abba, o pater si trova tre volte nel Nuovo Testamento, è traslitterato o tradotto, il termine aramaico Abba è invocazione, stato enfatico, significa Padre, non Padre mio, vostro, dei cieli, solo Padre, o pater allo stesso modo significa padre. In greco pappas vuol dire papà, da cui poi pope, papa.
  5. Criterio della ragione sufficiente, cioè quando c’è una ragione storica possibile, che si spiega da sé ci troviamo di fronte ad un criterio di storicità. Le parabole di Gesù non è necessario andare a ripercorrere altri modelli di comunicazione per spiegare le parabole, alcune sono ritoccate, ma non c’è dubbio che abbia pronunciato dei discorsi di parabole. La stessa crocifissione di Gesù non ha bisogno di essere confrontata con altre crocifissioni.

 

Abbiamo delineato i cinque criteri fondamentali ora cerchiamo di unire due criteri molto importanti tra loro. Il criterio della discontinuità nella continuità, e non viceversa, ci dice che nello stesso contesto che ci fa comprendere Gesù come ebreo ci sono elementi di discordanza. Gesù è un ebreo come gli altri ma a differenza degli altri Gesù si dice Figlio di Dio, tutti gli ebrei dicono che sono Figli di Dio, continuità quindi, ma Gesù dice che è Figlio di Dio naturale, cambia la cosa. Molto importante questo modo di coniugare le cose, discontinuità nella continuità, la novità di Gesù si delinea nella continuità con il suo ambiente, non togliendo Gesù dal suo contesto storico giudaico, ma riconoscendolo all’interno del contesto giudaico.

 

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