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Piccola storia di Israele

 

Il Regno di Giosia

 

          L'impero assiro crollò rapidamente poco dopo aver raggiunto l'apice della sua potenza. La sua forza venne meno improvvisamente e cadde preda degli attacchi esterni. L'indebolimento del potere assiro rende possibile un periodo pieno di rinnovamenti. Alla morte del re Assurbanipal, Babilonia si solleva e ottiene la vittoria e l'indipendenza. Così Babilonia diventa la nuova potenza dominante. In seguito a questo i popoli sottomessi agli assiri si cominciarono ad agitare vedendo il declino della potenza assira.

          Giosia è un sovrano riformatore per eccellenza, capace di "cristallizzare in opzioni politiche la fedeltà al Dio d'Israele dei vari gruppi facenti capo ai profeti"1. Durante i primi anni, quando Giosia era ancora minorenne non accadde nulla di decisivo. Ma appena giunse il momento di agire Giosia si libero dal dominio assiro. Rimosse i segni del culto assiro dal tempio e questo voleva dire la fine del vassallaggio e probabilmente smise anche di pagare il tributo. Ma l'Assiria non reagì, evidentemente non era più abbastanza forte da poter far valere la sua autorità.

Giosia è importante in tre campi soprattutto:

  • Politico: Giosia mette in pratica l'ideologia davidica e recupera tutti i territori di Giuda e del Regno del Nord, tutti territori che erano ormai province assire. Israele è di nuovo unito. Ciò è divenuto possibile grazie allo sfaldamento dell'impero assiro, sotto la pressione dei popoli a lui assoggettati e di altri nemici esterni. Il re approfittando della congiura politica internazionale ai danni dell'Assiria, avrebbe riconquistato i territori del nord, fino a ricostruire il regno davidico. "Prima di tutto prese possesso della parte meridionale della provincia di Samaria, che confinva direttamente con Giuda. Secondo 2 Reg. 23,15, distrusse l'antico e famoso santuario di Betel, un tempo santuario reale d'Israele"2, quindi conquistò Betel e la parte meridionale della Samaria. Giosia estese ulteriolmente il proprio territorio, occupando addirittura un territorio filisteo che non aveva mai fatto parte del regno di Davide. Giosia perseguì il suo piano mano mano, con prudenza, calcolando sempre le proprie forze e aspettando spesso il momento giusto per intervenire.

  • Religioso: Giosia realizza la centralizzazione del culto, l'unico culto valido è quello realizzato nel tempio di Gerusalemme (2 Re 22-23; 2 Cr 34-35,19). "Caratteristica della riforma di Giosia rispetto alle precedenti, è la sua radicalità; le manca, almeno sul piano programmatico, ogni alternativa ed ogni forma di compromesso. Ogni genere di culto pagano, ogni tipo di sincretismo, doveva essere soppresso; il culto doveva essere centralizzato nel santuario di Gerusalemme, opportunamente purificato dagli arredi, dalle persone e dai culti connessi al mondo cananeo; il tutto doveva essere seguito dall'eliminazione dei santuari locali e dei loro culti"3. La festa della Pasqua torna a essere celebrata, come publica solennità, la necromanzia e la divinazione sono proibite. "tutti i santuari israeliti, persino i più antichi, sono sconsacrati, come testimonia sul piano archeologico il tempio di Arad. Tutti i sacerdoti dei santuari israeliti devono venire a Gerusalemme dove formano un sacerdozio subalterno"4. Il programma non è stato poi totalmente realizzato, infatti si hanno notizie di santuari che non sono stati distrutti, ma nella pratica era difficile realizzare completamente questo programma.

  • Letterario: C’è il ritrovamento del rotolo del libro della legge che sembra identificabile con il Deuteronomio, anche se in una redazione più sintetica dell'attuale. E' in pratica dal ritrovamento di questo libro che è scattata tutta la riforma religiosa di Giosia. Il deuteronomio pretende di risalire a Mosè, ma come giustamente dice Castel "si potranno far risalere a Mosè tutte le leggi, comprese quelle che riguardano il re (Dt 17)?"5 Il libro sarà stato realmente trovato, in quanto probabilmente risaliva al tempo di Manasse e Amon, fatto come forma di resistenza alla loro politica e sarà stato conservato nel tempio come accadeva per i documenti importanti. Giosia non fu solo mediatore di quel libro, ma "ricorse anche alla propria autorità regale affinchè fossero applicate le norme di questo 'libro della legge'; in tal modo sia pure con le migliori intenzioni, oltrepassò di nuovo i limiti delle sue competenze e permise che il potere dello stato si intromettesse nella sfera degli antichi orientamenti sacri"6

         Davide aveva potuto creare un tempo il suo impero perché nessuna grande potenza lo contrastava, ugualmente Giosia aveva avuto mano libera per un po’ di tempo, fu poi di nuovo contro le grandi potenze e allora il suo regno finì. Nel 609 a.C. ci fu uno scontro tra Giosia e il faraone Nekao. Giosia era affianco a quelle potenze che preparavano la fine dell'Assiria, mentre Nekao stava cercando di salvare un piccolo nucleo assiro superstide che si era asseragliato nella regione di Karkemis. Inoltre Nekao voleva rioccupare il territorio della Siria-Palestina, che era un tempo sotto il dominio degli egiziani, mentre Giosia doveva impedire che l'Egitto occupasse quel territorio se non voleva che al dominio assiro si sostituisse quello egiziano. Dall'altro lato Nekao non poteva permettere la formazione di una potenza Palestinese, quindi il re Giosia affronta l'esercito del faraone a Meghiddo. Qui il faraone fece uccidere Giosia (2 Re 23,29) "La laconicità o meglio il mutismo del racconto biblico rivelano quanto la morte di un re pio e fedele a Dio sia incomprensibile e shoccante"7. Dopo la morte di Giosia la situazione precipita. Cr 35,20-25 parla di un rifiuto alla resa da parte di Giosia, che preferì la battaglia e nella battaglia trovò la morte, infatti fu ferito a morte e morì poco dopo a Gerusalemme, dove fu trasportato.

 

1 J. Alberto Soggin, Storia d'Israele, pag. 362, Paideia editrice:Brescia 1984

2 Martin Noth, Storia d'Israele, pag. 335, Paideia editrice: Brescia 1975

3 J. Alberto Soggin, Storia d'Israele, Paideia editrice:Brescia 1984

4 Francois Castel, Storia d'Israele e di Giuda, Edizioni Paoline 1987

5 Francois Castel, Storia d'Israele e di Giuda, Edizioni Paoline 1987

6 Martin Noth, Storia d'Israele, pag. 339, Paideia editrice: Brescia 1975

7 Rinaldo Fabris, Logos Corso di studi Biblici 1, Introduzione generale alla Bibbia, pag 94, editrice Elle Di Ci 1994

 

 

 

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