TESTIMONIANZE CRISTIANE

 

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Esegesi dell'Antico Testamento

 

Il culto ebraico

 
Sacrificio di investitura/Millu'im

Il capito 6 e 7 sono capitoli amministrativi, in questi capitoli si specificano le spettanze dei sacerdoti. Qui si parla di un sacerdote specifico del sacerdote, nel capitolo 7 si parla di millu'im, il sacrificio di investitura, si trova in contesti rituali riferiti alla consacrazione dei sacerdoti. Nel rituale specifico della consacrazione dei sacerdoti oltre al giovenco per il sacrificio hatta't, sono richiesti due montoni, uno per il sacrificio dell'olocausto e l'altro per il sacrificio millu'im. Trattandosi di rituali previsti per le celebrazioni in cui si conferiscono le massime cariche religiose ai figli di Aronne, viene sottolineata la sacralità del luogo, del banchetto sacrificale rigorosamente definito e del trattamento delle carni e dei pani avanzati.

L'ordinazione sacerdotale deve essere pubblica, Mosè raduna tutta la comunità, in Levitico 8 il testo di esodo 29 viene attualizzato. I sacrifici rituali permettono in determinate situazioni di passare da uno status a un altro status, il lebbroso si trova nella situazione di ammalato, poi attraverso i sacrifici viene riammesso sano, questi sono riti passaggio. Ora nella celebrazione sacerdotale avviene lo stesso, tutto il popolo è santo, è un gradino di santità comune a tutti, il signore poi si sceglie un gruppo. Quando il Signore si è accorto che non tutti quanti nel popolo riuscivano a mantenere questa santità, allora il Signore ha pensato di prenderne solo alcuni che potessero mantenere la santità, poi un gruppo più ristretto quello della famiglia di Aronne, poi il capo dei sacerdoti, il sommo sacerdote, ma anche qui le cose non riuscivano, per questo arrivò il sommo sacerdote santo: Gesù. All'interno della comunità quindi viene scelta la famiglia di Levi, che deve essere dedicata a Dio, questa famiglia si divide, la famiglia di Aronne e i Leviti dall'altra parte. Aronne è un figlio di Levi, ma Aronne e la sua discendenza ora saranno i sacerdoti, che si distanzieranno dai Leviti, che potranno fare le cose nel tempio ma non sono sacerdoti, quindi il popolo ha un gradino di santità, i leviti un altro e i sacerdoti sono al gradino più alto. Il passaggio da malato a sano lo vediamo con i nostri occhi, il passaggio invece a un gradino superiore non lo vediamo, quindi a dircelo sono i paramenti, che diventano la parte importantissima, perchè è ciò che per noi è visibile, chi indossa questi parimenti è passato a un gradino di santità superiore, può quindi toccare le cose sacre, che altri non possono toccare, sarebbero contaminati dal sacro.

Ci sono quattro fase nella successione dei riti: la purificazione di Aronne e figli attraverso abluzioni con acqua; vestizione di Aronne e figli per poter esplicare le funzioni sacerdotali; unzione in Lv 8 è contemplata non solo l’unzione di Aronne ma anche quella della dimora, nella quale dovrà abitare la gloria di Yhwh; aspetto sacrificale come corpus centrale del rito suddiviso in: sacrificio espiatorio, olocausto, sacrificio di investitura e offerta di pani azzimi. Nel versetto 1b non sono stati specificati i tipi di sacrifici, perché avrebbe dovuto essere noto a tutti che si sarebbe trattato di un giovenco per il sacrificio espiatorio (v.14b), di un montone per l’olocausto (v.18) e di un montone per il sacrificio millu’im (v.22). Il testo di Es 29,10-14 è prescrittivo, il testo di Lv 8,14-17 è descrittivo invece. Il soggetto è Mosè in entrambi i testi, eccetto per l’azione dell’imposizione delle mani, l’unica che viene esplicitamente deferita ad Aronne e ai suoi figli, nel senso di trasferimento delle impurità e colpe sulla vittima, come compimento della purificazione iniziata con le abluzioni. Ogni cosa o persona consacrata deve essere purificata. Il sacrificio espiatorio prende il primo posto, mentre l’olocausto è relegato al secondo posto, diversamente da come viene riportato nelle festività e in Lv 1-5. Tale variazione deve aver avuto una motivazione a noi però sfugge. La carne del sacrificio di espiazione non potrà essere consumata dai sacerdoti, non soltanto perché, secondo Lv 4,16 essi non possono cibarsi della vittima che offrono per la loro espiazione, ma soprattutto perché nel contesto di Lv 8 non ci sono ancora i sacerdoti; infatti, è sempre Mosè che agisce come soggetto, per forza maggiore, pur non essendo sacerdote. Terminato il rito del sacrificio espiatorio è prevista l’offerta dell’olocausto, come parte strettamente collegata ad esso. Il soggetto delle azioni rituali nel rispetto della logica narrativa non può che essere Mosè, eccetto per le imposizioni delle mani sulla testa della vittima. Tale azione spetta ad Aronne e figli. Il fatto che sia al plurale, non solo ad Aronne, potrebbe essere segno dell’importanza attribuita ai discendenti di Aronne. A differenza della carne del sacrificio hatta’t, che viene fatta bruciare fuori dall’accampamento dato che non può essere consumata, la vittima dell’olocausto viene fatta bruciare tutta sull’altare, anche la pelle secondo Lv 8. E’ un dono totale accettato da Yhwh come indica l’espressione “profumo gradito” dell’olocausto.

                Il sacrificio espiatorio e l’olocausto preparano al passo successivo che rappresenta il centro di tutto il rituale, perché attraverso l’offerta del secondo montone avviene il passaggio di Aronne e figli dallo stato normale di semplici membri della comunità a quello di consacrati a Yhwh per il bene di tutto il popolo di Israele.

Poi fece accostare il secondo ariete, l'ariete della investitura, e Aronne e i suoi figli stesero le mani sulla testa dell'ariete. [23]Mosè lo immolò, ne prese del sangue e bagnò il lobo dell'orecchio destro di Aronne e il pollice della mano destra e l'alluce del piede destro. [24]Poi Mosè fece avvicinare i figli di Aronne e bagnò con quel sangue il lobo del loro orecchio destro, il pollice della mano destra e l'alluce del piede destro; sparse il resto del sangue attorno all'altare. [25]Poi prese il grasso, la coda, tutto il grasso aderente alle viscere, il lobo del fegato, i reni con il loro grasso e la coscia destra; [26]dal canestro dei pani azzimi, che era davanti al Signore, prese una focaccia senza lievito, una focaccia di pasta intrisa nell'olio e una schiacciata e le pose sulle parti grasse e sulla coscia destra. [27]Poi mise tutte queste cose sulle mani di Aronne e sulle mani dei suoi figli e le agitò con l'agitazione rituale davanti al Signore. [28]Mosè quindi le prese dalle loro mani e le bruciò sull'altare sopra l'olocausto: sacrificio di investitura, di soave odore, sacrificio consumato dal fuoco in onore del Signore. [29]Poi Mosè prese il petto dell'ariete e lo agitò come offerta da agitare ritualmente davanti al Signore; questa fu la parte dell'ariete dell'investitura toccata a Mosè, come il Signore gli aveva ordinato.

[30]Mosè prese quindi l'olio dell'unzione e il sangue che era sopra l'altare; ne asperse Aronne e le sue vesti, i figli di lui e le loro vesti; così consacrò Aronne e le sue vesti e similmente i suoi figli e le loro vesti.“ Lv 8,22-30

            Il rito del secondo montone per il sacrificio millu’im è più complesso degli altri due, non soltanto per la particolare cerimonia del sangue, ma anche per la presenza di un’offerta vegetale denominata sal hammassot (canestro di azzimi). In questo cesto sono contenute tre specie di oblazioni. L’offerta di farina non è chiamata con il termine minha, ma con un espressione generale: cesto degli azzimi.

            L’agente è ancora Mosè, eccetto per l’azione dell’imposizione delle mani riferita ad aronne e figli. Dopo aver prelevato il sangue della vittima, Mosè compie un primo rito conl sangue spalmandolo sulle estremità destre di Aronne e dei suoi figli. Poi dopo aver versato il sangue rimasto alla base dell’altare, in Es 29,21 si ha un’ulteriore cerimonia di aspersione. Questa volta Mosè prepara un  miscuglio di sangue e olio, usato antecedentemente per ungere i l’altare e i futuri sacerdoti, e asperge con esso Aronne, i suoi figli e anche i paramenti. I redattori dei due testi di Es 29 e Lv 8 aggiungono a questo punto nuove attività rituali riferite al prelievo del petto della vittima hammillu’im e alla sua oscillazione davanti a Yhwh. Es 29,26 è equivoco, perché prima afferma che il petto prelevato da Mosè spetta ad Aronne e poi dice spetta a te, riferito al soggetto della frase precedente e quindi a Mosè, in accordo con Lv 8,29. I due testi sono concordi nell’affermare una durata di sette giorni della celebrazione. La carne verrà fatta cuocere all’ingresso della tenda del convegno, ci sarà la consumazione della carne e del pane da parte di Aronne e i figli, e l’incenerimento degli avanzi del millu’im che non sarà mangiato perché sacro.

            In Lv 9 c’è l’ottavo giorno quello effettivo dell’inizio del culto, tutta l’assemblea è presente perché è un occasione importante e irripetibile. Il materiale sacrificale dei sacerdoti viene subito distinto da quello del popolo. Sembra che i sacrifici pacifici e le oblazioni farinacee debbano essere presentate soltanto dagli israeliti. Tutto il materiale e le vittime sono preparate e Mose, ordina ad Aronne di dare inizio ai sacrifici.

            Tunica, camice, fatto di lana di lino e arrivava fin sotto al ginocchio ketonet (controllare), la cintura, abnet, con cui si cinge attorno alla vita, aveva una funzione particolare, aveva un legame particolare con la castità, infatti lo tenevano le donne in grecia quando erano vergini. Mehil, il manto, il mantello, questo è portato normalmente da uomini ragguardevoli, che corrisponde al bostro piviale. Efod, un pezzo di stoffa che conteneva i nomi dei patriarchi; poi abbiamo la eshed efod, un cintura che legava l'efod sul pezzo del sacerdote. Una cosa importante è la oscen, il pettorale, una borsa intessuta con fili d'oro, questo pettorale era l'indice che questo sacerdote aveva anche una funzione giuridica. Dentro questo pettorale ci venivano messi gli urin e tummin, che erano i mezzi che servono al sacerdote per tirare a sorte. Un turbante di lino che indica il sacerdozio reale, non essendoci più il re lui ha questo turbante. Una lamina d'oro messa davanti al turbante, qui si metteva chi era. Poi abbiamo la nezer codes una lamna di metallo prezioso, simile a quella sulla fronte, che teneva su i capelli, altro simbolo regalo, un sacro diadema che aveva anche la funzione di fermare i capelli. L'olio dell'unzione anche ha una funzione importante.

            Il rito dell'unzione, Mosè prese l'olio dell'unzione e unze la dimora e tutti i vegenti che erano in essa. Asperse 7 volte l'altare e tutti gli arredi poi verso sulla testa di Aronne per consacrarlo, poi c'è il rito sacrificale.

                Nell'applicazione concreta prima di tutti non viene il sacrificio principale ma quello che consente di purificarsi, non si può stare di fronte alla presenza di Dio se si è impuri. Il primo rito espiatorio, l'hatta't bisogna purificare. Attorno all'altare c'era una specie di fossato, dove andava il sangue, fatta la purificazione ora si può fare l'olocausto, il più importante dei sacrificio perchè tutto per Adonai. C'è l'immolazione dell'ariete, poi c'è il millum, il sacrificio specifico, sacrificio di investitura, il sacrificio specifico dell'ordinazione sacerdotale, dare ad uno un incarico, investire. Con il sangue di questo ariete va sul lobo dell'orecchio destro sul pollice della mano destra e sull'alluce del piede destro, il resto del sangue intorno all'altare.

 

Il culto ebraico