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La luce della candela


Una notte ci fu un blackout. Quando la luce andò via, camminai tastoni fino all’armadietto dove teniamo le candele per notti come questa . . . ne accesi quattro. Mi stavo voltando per uscire con una grande candela in mano quando sentii una voce: "Lasciala lì."

"Chi ha parlato ?"

"Io !" La voce era vicino alle mie mani.

"Chi sei? Cosa sei?"

"Sono una candela".

Sollevai la candela per vedere meglio. C’era una piccola faccia nella cera.

"Non portarmi fuori di qui !"
"Cosa?"
" Ho detto, non portarmi fuori da questa stanza".

"Che vuoi dire? Ti devo portare fuori. Sei una candela! Il tuo compito è fare luce. E’ buio fuori di qui."

"Ma no puoi portarmi via, non sono pronta", spiegò la candela con occhi supplichevoli. "Ho bisogno di più preparazione".

Non potevo credere alle mie orecchie.
"Più preparazione?"
"Si, mi sono accorta che ho bisogno di informarmi sul lavoro di dare luce e per questo non voglio uscire e fare un sacco di errori. Ti sorprenderesti nel vedere quanto possa essere distorta la fiamma di una candela inesperta . . ."

"Ok", dissi. "Non sei l’unica candela nello scaffale. Ti spegnerò e prenderò le altre!"

Ma in quel momento sentii altre voci, "Non andremo neanche noi!" Mi voltai verso le altre candele, "Voi siete candele e il vostro compito è illuminare!"

"Beh, questo può essere ciò che pensi tu", disse la prima. "Tu puoi pensare che dobbiamo andare, ma io sono impegnata . . . Sto meditando sull’importanza della luce. E’ davvero illuminante". . .

"E voi altre due," chiesi, "volete stare anche voi?" Una corta, grossa, purpurea candela con guance paffute alzò la voce: "Sto aspettando di mettere insieme la mia vita, non sono abbastanza stabile."

L’ultima candela aveva una voce femminile, molto piacevole da ascoltare. "Mi piacerebbe aiutarti", disse, "ma illuminare le tenebre non è la mia dote naturale . . . Io sono una cantante. Io canto alle altre candele per incoraggiarle a bruciare più vivacemente."

Iniziò un’interpretazione di "La più piccola delle mie luci". Le altre tre si unirono, animando l’armadietto col canto . . .

Feci un passo indietro e pensai all’assurdità di tutto ciò. Quattro candele in perfetta salute che cantavano tra loro riguardo alla luce ma che si rifiutavano di uscire dall’armadietto.

"Voi siete la luce del mondo. Non può rimanere nascosta una città situata sopra una montagna, né si accende una lucerna e la si pone sotto il moggio, ma sul porta lucerne e fa luce a tutti quelli che sono in casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, affinchè vedano le vostre opere buone e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli."

Matteo 5,14-16