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L'isola disabitata


L'unico sopravvissuto ad un naufragio finì su una piccola isola disabitata. Chiese a Dio di aiutarlo e scrutava ogni giorno l'orizzonte nella speranza di vedere arrivare qualcuno per salvarlo.

Superato il comprensibile scoraggiamento iniziale, cominciò ad organizzarsi e costruì una rudimentale capanna con i materiali che trovò. Quella capanna diventò il suo asilo per la notte e il luogo in cui ripararsi durante le intemperie e ogni giorno andava in giro per procurarsi qualcosa da mangiare.

Mentre rientrava da uno dei suoi consueti spostamenti in cerca di cibo, vide che dalla zona dove si trovava la sua capanna si alzava del fumo. Si mise a correre e vide la sua capanna in preda alle fiamme e in breve rimase solo qualche tizone fumante e un mucchio di cenere. Rimase sconfortato più che mai e, in preda all'angoscia, tornò a passare la notte all'aperto.

La mattina dopo ebbe la sorpresa di vedere un'imbarcazione dirigersi verso l'isoletta: segnalò la sua presenza e in breve fu tratto in salvo. Chiese al comandante della nave: "Come avete saputo che ero qui?". La risposta fu: "Ieri abbiamo visto del fumo venire da questa parte. Sapevo che l'isola era disabitata e quindi ho voluto sincerarmi se non ci fosse qualcuno bisognoso di aiuto. Evidentemente la mia intuizione era stata giusta..."

Il naufrago ringraziò il comandante e i pochi uomini di quel piccolo equipaggio, ma soprattutto ringraziò il Signore per avere esaudito la sua richiesta di aiuto e si ricordò che è scritto:

"Or noi sappiamo che tutte le cose coopoerano al bene per coloro che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo proponimento" (Rom. 8:28).

Ricorda che quello che oggi può sembrare un danno o una perdita irreparabile ai tuoi occhi, domani potrà rivelarsi una benedizione.