Raccontiamo anche questa vicenda che riporta bene il sito cristianofobia.org. Che cosa succede? Tutto inizia dalla trasmissione radiofonica della Zanzara. I presentatori Parenzo e Cruciani hanno intervistato il manager, Guido Barilla, leader dell’omonima azienda pastificia, in seguito alle dichiarazioni del presidente della Camera Laura Boldrini sul ruolo della donna negli spot tv, ma presto la discussione si è allargata, finendo col trattare il valore della famiglia.
Ed ecco la dichiarazione scandalo di Guido Barilla: "Non faremo mai uno spot con una famiglia gay, la nostra è una famiglia tradizionale" e ha aggiunto "Se ai gay piace la nostra pasta e la nostra comunicazione la mangino pure, se non gli piace quello che diciamo ne mangeranno un’altra. La mia non è mancanza di rispetto per gli omosessuali, che hanno il diritto di fare quello che vogliono nel rispetto degli altri. Ma non la penso come loro. La famiglia cui ci rivolgiamo noi è quella tradizionale, dove la donna ha un ruolo fondamentale: è il centro strutturale di una vita di questo organismo".
Le associazioni omosessuali hanno subito lanciato una campagna per boicottare il marchio. "Lanciamo con una campagna di boicottaggio di tutti i suoi prodotti", ha detto il presidente dell’associazione omosessuale Equality Italia, Aurelio Mancuso. "Ecco un altro esempio di omofobia all’italiana", ha commentato il deputato di Sel Alessandro Zan. «Dopo le dichiarazioni di Guido Barilla ci chiediamo se dovesse scegliere come testimonial tra Obama e Giovanardi chi sceglierebbe – ha calcato la mano l’associazione Gay Center – il primo è a favore dei matrimoni gay, il secondo è un omofobo».
Ma non è finita qui. Via la pasta Barilla dalle scuole di Venezia, perché la famiglia degli spot pubblicitari non rispetta la realtà italiana e soprattutto offende le famiglie che non sono “così”. Lo stop all’acquisto della pasta Barilla per le mense delle scuole è quanto ha richiesto Sebastiano Bonzioe dovrà ora passare al vaglio della stessa Tiziana Agostini, l’assessore che già stava valutando la possibilità di modificare le intestazioni dei moduli scolastici, con la dicitura “genitore 1” genitore 2” per non offendere le coppie omosessuali. Ecco quanto sostiene Bonzio, almeno secondo quanto da lui presentato in un’interrogazione: “Prendendo atto del diritto dell’azienda del signor Barilla ad orientare la commercializzazione dei propri prodotti verso le quote di mercato che ritiene più attraenti, non si può trascurare come, dall’altra parte, stia in capo al consumatore il diritto di scegliere tra la ampia scelta di prodotti disponibili nel mercato in base ai propri gusti e ai propri orientamenti culturali, politici, etici o quant’altro. Tale diritto diviene un dovere in capo ad una amministrazione pubblica come il Comune di Venezia che voglia garantire dei servizi nel rispetto dei princìpi contenuti nelle fonti normative citate in premessa".
Chiaro il concetto? Evviva la libertà di pensiero. Siccome Guido Barilla crede nella famiglia tradizionale boicottiamo il suo prodotto. Quindi o sei per il matrimonio gay e lo sponsorizzi, altrimenti boicottiamo i tuoi prodotti. Che bella questa libertà tutta a senso unico.
Fonte: Cristianofobia.org