Che cosa c’è di più indignante, cliccabile e ritwittabile di una bella polemica facile facile contro il ministro degli Esteri ugandese, uomo di fiducia del controverso presidente Yoweri Museveni e sostenitore della ultra-criticata (in primis dalla Chiesa cattolica) legge che criminalizza e sanziona con il carcere gli atti omosessuali? Niente.
PETIZIONE ONLINE. Per questo sta avendo enorme successo la petizione online del giornalista ugandese di stanza a New York Milton Allimadi, che ha chiesto al dipartimento di Stato americano di impedire la nomina del ministro Sam Kutesa (foto a sinistra) a presidente dell’Assemblea generale dell’Onu. L’elezione, che avverrà oggi, è però scontata e inevitabile dal momento che è il candidato designato dall’Unione Africana, alla quale per la rotazione dei continenti spetta l’incarico della presidenza per il prossimo mandato.
Leggi tutto: Onu, tutti contro l’elezione del ministro ugandese “nemico dei gay”. Cina e Arabia Saudita?
«L’utero in affitto è frutto di un’ideologia che strumentalizza e porta alla commercializzazione del corpo delle donne. Ecco perché non parteciperemo al Gay pride di Lione».
A fare questa affermazione a tempi.it non è il portavoce della Manif pour tous, ma Marie Da Fonseca, addetta stampa del movimento femminista “Osez le féminisme 69", che fa parte del movimento Lgbt francese e si batte «per i diritti delle donne e delle lesbiche».
Leggi tutto: «Noi, femministe e lesbiche, non andremo al Gay pride Lgbt di Lione perché promuove l’ideologia...