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Monarchia

La monarchia è un ordinamento politico in cui la carica di capo di stato è esercitata da una sola persona.

In Israele

La monarchia fece diventare la religione di Jahvé religione di stato. L’importanza di Gerusalemme e del tempio crebbe. Gerusalemme non fu soltanto ritenuta capitale del regno e sede del re, ma a poco a poco acquistò sempre più importanza, non solo il Tempio ma anche il monte del Tempio e l’intera città furono considerati dimora di Dio e perciò luoghi santi. Si instaurò inoltre un legame molto stretto tra la dinastia davidica e la religione jahvista che si esplicò soprattutto nell’aspettazione messianica del periodo postesilico.

La monarchia diede avvio a diverse tendenze che portano sia vantaggi che pericoli per la religione di Jahvé, della quale riuscì anche ad intaccare il concetto basilare. Il sincretismo e l’introduzione di culti di divinità straniere minarono il principio della sovranità di Dio e della sua adorazione esclusiva. Lo jahvismo tuttavia era già consolidato e quindi queste minacce contro di esso provocarono subito resistenze e opposizioni. Contrariamente ai molti popoli vicini, il re non era visto come una divinità, il suo incarico era visto come un incarico divino. Il re era unto da Dio o attraverso il popolo o attraverso i profeti come Saul e Davide. Questo è dimostrato anche dal rifiuto della monarchia che spesso si trova nell’Antico Testamento cosa che non accadeva nei popoli che vedevano per proprio sovrano lo stesso Dio. Il re una volta che diventava l’unto di Jahvé aveva il titolo di figlio di Dio, ma non in senso fisico, in senso di adozione. Il re poteva esercitare le sue funzioni di sovrano solo una volta che Jahvé l’aveva riconosciuto come proprio figlio, aveva fissato il suo nome regale, gli aveva esaudito la prima supplica e conferito la corona. Fra i re israeliti l’espressione “unto di Jahvé” è attribuita a Saul e soprattutto a Davide e ai suoi successori. Ciò che si chiedeva al re era che governasse giustamente e accanto all’ammonimento di guardarsi dall’ingiustizia c’è quello di non accumulare denaro estorcendo denaro ai sudditi. La voglia di limitare la monarchia nasce dall’esigenza della sovranità di Dio nella religione di Jahvé. La posizione di Jahvé escludeva ogni deificazione del re e lasciava solo la possibilità di una legittimazione come figlio di Dio, ma questa espressione usata non in senso di origine come poi la userà Gesù. I sacerdoti nel popolo ebraico divengono importanti solo quando non c'è più il re, ma prima l'intermediario tra Dio e il popolo era il re. Il sommo sacerdote quando i re non sono più possibili, diventa mediatore tra Dio e popolo. Quando verrà usurpato un re sarà perché non era stato in grado di governare il popolo e Dio l'ha punito. Il re è l'unico rappresentante della divinità quando il re non c'è più questo compito lo prende il Sommo sacerdote, il Re rappresenta Dio di fronte al popolo e il popolo di fronte a Dio. Siccome rappresenta Dio deve avere tutte le cose più belle perché rappresenta Dio, quando invece rappresenta il popolo deve divenire il più brutto e più disgraziato, perché sulle sue spalle ha tutto il male della comunità, è lui che deve pagare. Nella storia i re hanno preferito vivere la faccia della medaglia in cui rappresenta Dio, tutti i giorni dell'anno vive come rappresentante di Dio, e la seconda parte dove la delegavano? Nella liturgia, nelle feste liturgiche, in quelle rappresentazioni si scambiano i ruoli lo schiavo gioca a fare il padrone e il padrone lo schiavo quello che poi diventerà il nostro carnevale, soltanto 7 giorni, solo in questi giorni il re vive come colui che rappresenta il popolo. Due testi riportano la cerimonia di intronizzazione del re: 1 Re 1,32-48 e 2 Re 11,12-20. Ci sono alcune differenze ma nella sostanza presentano gli stessi elementi fondamentali:

  • Processione ed entrata nel santuario
  • Unzione per mezzo del sacerdote
  • Acclamazione del popolo e segnali di corni e trombe
  • Processione verso il palazzo reale
  • Salita al trono

Nel primo testo l'approvazione all'investitura regale è data dal vecchio re nel secondo il sacerdote prende l'iniziativa. La differenza è spiegata dal fatto che nel secondo testo regna una donna, Atalia, e i sacerdoti presero lo spunto per ristabilire sul trono la dinastia davidica. Il rituale è simile a quello delle intronizzazioni dei sovrani di tutto l'antico oriente.