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Docetismo

Docetismo, deriva da sembrare, dokéin, deriva dallo gnosticismo. Il docetismo poggia sulla convinzione che Gesù ha assunto una condizione umana solo apparentemente, sembra che sia un uomo ma non è un uomo reale. Questa negazione della reale umanità di Gesù avviene a pochi decenni di distanza dalla morte di Gesù dopo non molti anni dai fatti accaduti succede che qualcuno mette in questione la reale umanità di Gesù, come si poteva negare tutto questo quando l'evento di Gesù era così vicino e conosciuto universalmente? Allora nessuno si sognava di dire che i vangeli non raccontano una storia vera, questo sino al metodo storico critico che lo mette in discussione. Eppure qui c'è qualcuno che dice che Gesù è un uomo apparente. Quel Gesù proclamato risorto che ora siede alla destra del Padre viene visto troppo vicino agli uomini per poter vivere una situazione carnale come la nostra, si ha come paura a dire che è vicino a noi, e quindi è meglio relegarlo a una figura divina, lo shock doveva essere che Dio si fa uomo e ora invece c'è uno shock di ritorno, si ha paura del mistero dell'incarnazione, meglio immaginare un Dio lontano, distante da noi, che coinvolga di meno la nostra storia, si vuole quindi sminuire la sua umanità per dire che è un essere spirituale. Non è degno di Dio che il Logos possa diventare carne, non è conveniente per un Dio abbassarsi alla natura umana, se vogliamo salvaguardare la divinità di Dio bisogna evitare la sua mescolanza con l'umano, la sentenza è che se Dio vuole essere Dio non può essere legato all'uomo tanto da diventare uomo. Questo divieto deriva molto dall'influenza ellenistica, la mentalità è quella, ciò che è corporale è imperfezione e la perfezione sta nello spirituale. Il docetismo rimane prigioniero di una cultura razionalista, il fatto che un Dio si faccia uomo va al di là della ragione umana. Nasce qui il primo conflitto tra cristologia dall'alto e cristologia dal basso, le si mettono in contrapposizione, si fa di Gesù un Dio che passeggia sulla terra, Gesù nel docetismo non è il Dio fatto uomo, ma Gesù è un Dio che appare temporalmente ma che non si è incarnato, non è entrato dentro la carne umana. Il termine incarnazione non compare ancora nel Nuovo Testamento non c'è, e anche nei primi secoli non c'è, ma c'è la concezione, vuol dire entrare dentro la sarx, carne. Chiaramente per fare questa operazione il docetismo si serve della Sacra Scrittura manipolata, avviene un'esegesi che viene combattuta da Ireneo o Tertulliano.

I Padri si ritrovano di fronte a varie forme di docetismo, le prime le incrociano già San Paolo e San Giovanni: 2 Gv chiama seduttore e anticristo chi non riconosce Gesù venuto nella carne umana. Non solo i docetisti si trovano in questi scritti, ma anche in molti vangeli apocrifi sembrerebbe che Gesù sia una figura eterea più che una figura reale. Altri personaggi che la Chiesa antica incontra sono Marcione e Valentiniana. Marcione separa Antico e Nuovo Testamento, il Dio cattivo dell'Antico Testamento e il buono del Nuovo Testamento, tutti i dualismi derivano dal docetismo in realtà.

Di fronte alla convinzione dei docetisti la risposta cristiana è molto chiara, la cristologia difende il realismo dell'umanità di Gesù, e ci sono pagine memorabili di Ireneo e Tertulliano. Tertulliano esalta la creazione e lo sviluppo della creatura, si rivolge in termini violenti anche contro Marcione per chiarificare che il parto di Maria è stato vero, e che la sua crescita biologica non è stata diversa da quella di ogni altro uomo. Qui la Chiesa dice che la nascita di Gesù è umana, cresceva in sapienza e grazia, è una crescita umana effettiva come tutte le creature. Chiaro come poi questa umanità di Gesù era eccezionale e perfetta ma perchè quella umanità era così perfetta e sublime che non poteva che essere l'umanità del Figlio di Dio. Quando parliamo di sequela di Cristo dobbiamo imitare di certo l'umanità di Cristo, non la sua divinità.

La Chiesa antica è convinta che è soltanto l'umanità di Gesù il veicolo della nostra salvezza, questo è nel disegno di Dio, e allora difendere la carne di Gesù significa dire che siamo stati salvati da qualcuno che è uguale a noi, tranne nel peccato. La carne è la cerniera della salvezza. Se Cristo non avesse assunto la nostra carne non avrebbe salvato la nostra carne, questo argomento diventerà fondamentale per la Chiesa antica. Perchè tanta insistenza sulla carne di Cristo? Perchè noi siamo stati salvati dalla natura umana di Gesù. Questo sodalizio tra il Logos e la creatura è fondamentale. Cristo è come il vertice dell'umanità dell'uomo, il vertice dell'umanità che cerchiamo.

La risposta della Chiesa alle eresie docetiste ha insegnato molto alla Chiesa antica. Il docetismo c'è anche ora, è un docetismo nuovo in cui si accetta l'umanità di Gesù ma non si accetta che questa umanità sia quella del Logos. Si dice che Gesù è perfettamente uomo ma si fa fatica a dire che sia Dio, Gesù viene visto come l'uomo venuto da Dio, in aspettativa più biblica e meno ellenistica, quindi viene tolto tutto ciò che fa parte della Storia della Chiesa come ellenizzazione. Lo studio del docetismo antico per capire che questa difesa della carne di Gesù è difesa della sua perfetta umanità. Siamo all'inizio, prima di Nicea, e dei concili di Costantinopoli ed Efeso.