Angeli, Angelo, Anghelos

Cosa sono gli angeli?

Dal greco anghelos che significa messaggero. Esseri sovrannaturali personali e spirituali contrapposti ai demoni, i primi perfetti, i secondi malvagi e perduti. L'Antico Testamento e il Nuovo, l'ambiente giudaico, Gesù stesso, la Chiesa primitiva, la tradizione patristica e medioevale, la coscienza cristiana moderna sia cattolica che protestante hanno ritenuto dato ovvio l'esistenza di un mondo di esseri sovrumani, angeli e demoni.

Figure simili a quelle giudeo-cristiane compaiono anche nelle religioni mesopotamiche, in particolare Babilonia, dove esercitano anche la funzione di protettori per conto delle divinità più alte contro i demoni cattivi.

Gli angeli nell'Antico Testamento

Nella tradizione più antica l'angelo appare come un messaggero di Jahvè, è un modo anche di preservare la trascendenza di Jahvè che in qualche modo non interviene in maniera diretta. Naturalmente gli ebrei non li vedevano come esseri spirituali, semplicemente perchè questo concetto non lo possedevano, ma li vedevano come attributi di Jahvè o come esseri personali distinti.

In una tradizione meno antica si profila l'idea di una corte celeste di Jahvè. La figura dell'angelo come mediatore tra Dio e gli uomini inizia a essere più forte e garantire sempre più così la trascendenza divina anche nella rivelazione profetica. Appaiono anche nomi propri di angeli: Michele (Dn 1,13; 12,1); Gabriele (Dn8,16; 9,21); Raffaele (Tb 3,17; 5,4; 9,1.5; 12,15). Si danno diversi nomi, ma anche diverse figure, si vedono così i cherubini, che vigilano all'ingresso del paradiso (Gn 3,24) e i Serafini di Isaia (Is 6,2.6).

Nel giudaesimo più vicino al Nuovo Testamento si elaborano alcune dottrine poi riprese dal Nuovo Testamento, come quella dell'angelo custode.

Gli angeli nel Nuovo Testamento

Nella vita di Gesù la presenza degli angeli è del tutto marginale, compaiono solo nelle tentazioni e nel Getsemani, sono presenti invece nei vangeli dell'infanzia, l'angelo Gabriele che porta l'annuncio a Maria, e lo stuolo di angeli che i pastori contemplano con stupore sulla grotta di Betlemme. Gli angeli compaiono anche nella Resurrezione e nell'ascenzione e in alcuni discorsi di Gesù (Lc 12,8; 15,10; Mt 18,10; 26,43).

Gli angeli sono posti in chiara subordinazione a Cristo, questo sarà un tema centrale nell'angelogia paolina. Paolo insisterà molto sulla superiorità di Gesù sugli angeli che saranno addirittura giudicati dai santi. Nell'Apocalisse ritornano invece in maniera più abbondante elementi giudaici e veterotestamentari.

Gli angeli nella tradizione della Chiesa

Già la dottrina dei Padri si era espressa in favore dell'angeologia, vedendoli collegati strettamente alla salvezza, operanti sia nell'Antico che nel Nuovo Testamento. C'erano alcune tendenze materialista di provenienza ellenistica, stoica o picurea, sia tendenze gnostiche che li volevano partecipi all'opera divina della creazione, contro queste tendenze i Padri si impegnarono in una difesa della corretta angeologia.

Gli interventi del magistero inizialmente furono orientati alla divisione degli angeli da Dio, così il Concilio di Nicea contro il dualismo manicheo, poi il Concilio di Costantinopoli. Il cConcilio Lateranense IV del 1215 raccolse nel decreto Firmiter gli elemtni essenziali della dottrina della chiesa contro le dotrine dualiste dei catari e degli albigesi. Quindi Dio è l'unico creatore di tutta la realtà, quello che di male c'è è dovuto agli esseri creati, non a Dio.

Il Concilio Lateranense IV, il Concilio Vaticano I e Paolo VI nel credo del Popolo di Dio, parlano esplicitamente della creazione degli angeli come verità di fede.La liturgia della Chiesa cattolica e della Chiesa ortodossa ha riservato vari giorni per commemorare gli angeli, e nessuna riforma liturgica ha mai messo in discussione questo.

Lo Pseudo - Dionigi è l'autore della distribuzione degli angeli in nove gruppi:

1. Troni
2. Dominazioni
3. Principati
4. Potestà
5. Virtù
6. Arcangeli
7. Angeli
8. Cherubini
9. Serafini