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Amos (760-750 a.C.)

Profeta. Proveniva dal Regno del Sud, ma agiva nel Regno del Nord e solamente per questo già creò opposizione. Operò durante il periodo di progresso economico ed ebbe espressioni molto dure contro i ricchi. Amos era originario di Tekoa, a 20 km da Gerusalemme, era un allevatore di bestiame minuto o bovino (Am 1,1; 7,14) e forse era anche proprietario di un terreno, visto che si occupava della coltivazione dei sicomori, fino a che ricevette la chiamata di Jahvé (Am 7,15). Amos operò durante il regno di Geroboamo II (793-753 a.C.). Dai suoi detti si capisce che in quel periodo Israele si trovava in una situazione di prosperità, questo porta a collocare Amos tra il 760 e il 750 a.C. nel periodo centrale o finale del regno di Geroboamo II. Pur essendo del Regno di Giuda, Amos operò nel Regno di Israele, la sua attività durò per breve tempo; fu denunciato, infatti, dal re, per istigazione all’insurrezione e quindi cacciato dal paese. Probabilmente in seguito a ciò tornò alla sua terra natia senza più presentarsi come profeta.

Amos va contro il comportamento d’Israele, il suo culto, il suo modo di vivere. Israele non ha alcuna salvezza riservata a lui rispetto agli altri popoli (Am 9,7); esistono delle norme per tutti gli stati, la cui violazione, anche se non riguarda Israele è punita da Jahvé (Am 2,1). Così come ha punito gli altri popoli punirà l’infedeltà di Israele, che peccando e non obbedendo a Jahvé lo ha rinnegato (Am 5,21-24; 6,1-7). Amos inoltre anche se in maniera meno frequente critica l’adorazione degli dei stranieri (Am 5,26-27) e fa vedere come Jahvé in realtà ha cercato di rimettere Israele sulla retta via: le piaghe cadute su Israele provengono da Jahvé visto che nulla avviene se non è causato, e nulla può avvenire in una città senza che sia causato dal Signore (Am 3,3-6), ma tutto questo invano, Israele non si è ravveduto (Am 4,6-11). Se il popolo si convertirà, se cercherà Jahvé e farà il bene, forse avrà la possibilità di essere perdonato da Jahvé e non cadere in rovina (Am 5,4; 5,14-15), altrimenti sarà la distruzione nel giorno di Jahvé (Am 5,18-20).