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Rapporto con gli ebrei

Il concilio di Basilea si è occupato anche degli ebrei per tentare di porre fine ad alcune persecuzioni nei loro confronti.


Dall'inizio del medioevo la posizione della Chiesa aveva oscillato tra la protezione e dall'altra la persecuzione. Gli ebrei dovevano essere protetti, perché come diceva Sant'Agostino era il popolo testimone della fede cristiana, la persecuzione nasceva dal fatto che era il popolo che aveva ucciso Gesù, il popolo deicida. Il più importante documento sull'argomento è quello di Gregorio Magno Sicut ludaeis ita (598), gli ebrei dovevano in qualche modo essere protetti, i loro diritti tutelati, dietro a questa preoccupazione del papato per gli ebrei c'è l'idea che il popolo ebreo nonostante tutto è il testimone della rivelazione, tuttavia in una situazione di oggettiva subordinazione rispetto ai cristiani, non voleva dire questa idea di protezione rivalutare la loro religione, che era vista come una superstizione. La religione ebraica rimaneva per la chiesa una superstizione, dovevano rimanere in una posizione inferiore, nell'attesa della conversione finale. Tuttavia come aveva detto Sant'Agostino, le conversioni dovevano essere libere, non forzate. Con l'inquisizione peggiora la posizione degli ebrei, erano soprattutto gli ordini mendicanti a sollecitare contro gli ebrei, il papa oscillava quindi tra la tutela degli ebrei e la protezione degli ordini mendicanti. Oscillazione del papa che dipendeva dal fatto che secondo la tradizione da Gregorio Magno, la chiesa era la protettrice degli ebrei, ma lo è al tempo stesso anche degli ordini mendicanti. Con il passare dei secoli la posizione della Chiesa si è irrigidita nei loro confronti, si va verso una posizione di intolleranza nei loro confronti, tutto questo ha favorito l'aggravarsi delle persecuzioni, per questo motivo il concilio di Basilea ha voluto legiferare per chiarire bene la questione e porre fine a certe persecuzioni. Nel 1415 Benedetto XIII con la bolla Etsi doctoris gentium condanna il Talmud e incoraggia le persecuzioni contro gli ebrei, documento significativo dell'odio verso gli ebrei. Martino V promulga invece una bolla riferendosi a Gregorio Magno cercò di frenare le persecuzioni.

Ci fu un peggioramento delle loro posizioni, soprattutto in Spagna con l'inquisizione, vennero espulsi dalla Spagna dai re. La chiesa ha ritenuto fosse suo dovere legiferare, di elaborare uno stile di vita per gli ebrei, così il concilio di Basilea fece un decreto, questo aveva l'intenzione di difendere gli ebrei, ponendo però dei limiti , era una discriminazione, c'era una separazione, cioè quello del ghetto, in quanto gli ebrei erano esclusi dalle funzioni sociali e pubbliche. Il primo ghetto sarà quello di Venezia, si entra in una nuova fase di oggettiva discriminazione per il popolo ebraico. Invece per i convertiti il documento prescriveva un rapporto fraterno e di accoglienza all'interno della Chiesa e questo per difenderli sia dagli Ebrei stessi, sia dai cristiani. Gli ebrei convertiti venivano difesi, però dovevano rompere i ponti con il mondo ebraico ed in caso contrario venivano perseguitati come eretici.