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Crociate successive

La situazione di stati federati di Terra Santa era precaria: erano delle isole cristiane in un mare musulmano.


Lungo le strade del Santo Sepolcro venne istituito un servizio di guardia per la sicurezza dell’accesso; finché alcuni francesi diedero vita a un corpo di polizia permanente per controllare strade, cisterne, intorno ai Luoghi Santi e difendere i pellegrini dai saraceni e dai banditi.Baldovino II, re di Gerusalemme, apprezzò molto questo servizio e assegnò loro una sede, nei pressi del Tempio di Salomone: i Templari ebbero così il loro nome.

Si può tuttavia parlare di un ordine di templari dopo il 1119, quando 8 cavalieri francesi, cui Balduino II aveva messo a dispo­sizione un'abi­tazione nel palazzo reale, alla presenza del patriarca di Gerusalemme, si legarono, con voto solenne, nel combattere i nemici di Dio “nell’obbedienza, nella castità e nella povertà”. Così il servizio di guardia sulle strade del Santo Sepolcro diventò permanente. Era una milizia originale, perché -dice s. Bernardo- riuniva in sé tutte le virtù del chierico e del laico: “non so se chiamarli monaci o cavalieri; forse si devono attribuire loro i due appellativi insieme; uniscono alla mansuetudine del monaco il coraggio del cavaliere”. Il servizio nella milizia del tempio ebbe anche il valore di una purificazione, per cui questa milizia accoglieva anche uomini scelerati ed empi, omicidi e adulteri. Abito dei Templari, un mantello bianco con croce rossa.

Anche altre Nazioni provvidero a costituire una propria milizia: sorse così l'ordine cavalleresco italiano, detto dei Giovanniti -o semplicemente Ospedalieri- perché loro sede fu un ospedale di Gerusalemme dedicato a S. Giovanni Battista: fu eretto nel 1050.

La loro organiz­za­zione si deve al Maestro Gerardo (+1120). Veste ufficiale, un man­tello nero con croce bianca.

L'Ordine dei Cavalieri tedeschi, o Ordine Teutonico, fu invece costituito in occa­sione della terza crociata, quella voluta da Clemente III (1187-91) e che fu guidata da Federico Barbarossa. Innocenzo III con­fermò l'Ordine nel 1199. Loro abito, mantello bianco con una croce nera.

Questi Ordini cavallereschi avevano scopi caritativo-militari: ac­compagnare i pellegrini in Palestina, proteg­gerli contro ogni assalto, cu­rarli contro le malattie, ma anche difendere la causa di Terrasanta combattendo contro l'Islam.

Quest'ultimo, che è lo scopo militare, fu normativo dei Templari fin dagli inizi e, in seguito, fatto proprio anche dagli altri Ordini cavallereschi. Le loro costituzioni erano fortemente centralizzate: al ver­tice stava il gran Maestro (Giovanniti e Templari), o Maestro Supremo (Ordine Teutonico) il cui potere era limitato solo dal capitolo generale. L'ordine si divi­deva in provincie (nazioni, lingue) con rettori pro­pri e queste a loro volta in prio­rati con commende e balive.

La caduta di Edessa (1144) originò una seconda crociata, an­nun­ciata dal papa con una bolla e la cui predicazione fu affidata a s. Bernardo.

Vi aderirono i più eminenti sovrani: Luigi VII di Francia, Corrado III di Germania e il giovane duca Federico Barbarossa di Svevia, nipote di Corrado; ma l'impresa fu disastrosa per i cristiani, anche per colpa dei Bizantini che tennero un atteggiamento molto ambiguo. Disastrosa anche la spedizione che, nel 1148, i re pelle­grini intrapre­sero contro Damasco, e ciò a causa della disunione dei crociati e del tradimento degli abitanti di Gerusalemme. Unico successo della se­conda crociata lo si ebbe in occidente, con la conquista della città moresca di Lisbona in quanto crociati tedeschi e inglesi prestarono al re Alfonso I del Portogallo il loro aiuto (ottobre 1147).

La terza crociata fu originata dalla caduta del regno di Gerusalemme sul cui trono, dopo la morte di Baldovino III (1162), si erano succeduti sovrani gio­vani e incapaci.

I Turchi, guidati da Saladino, nel 1187 occuparono Gerusalemme. Sollecitata da papa Gregorio VIII (1187) e da Clemente III (1187-91), dall'Europa partì una crociata col re di Francia Filippo II Augusto, il re d'Inghilterra Riccardo Cuor di Leone e l'imperatore Federico Barbarossa. I risul­tati furono nulli: l'im­pe­ratore affogò nel fiume Salef, in Anatolia (10 giugno 1190) e il re francese ab­bandonò l'impresa, mentre Riccardo riuscì ad occu­pare Cipro e S. Giovanni d'A­cri, ma ciò non modificò la situazione.