TESTIMONIANZE CRISTIANE

 

Conosciamo e crediamo

 

I grandi santi e la loro storia

 
Madre Teresa
   

Le Parole

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"La lebbra del mondo occidentale è la solitudine." (M. Teresa di Calcutta)

 

Spero che questa Conferenza aiuterà tutti e ciascuno a comprendere il posto specialissimo che la donna occupa nel piano di Dio e che ci condurrà ad aderire pienamente a questo piano e a metterlo in atto.

Non arrivo a comprendere perché certuni affermano che l’uomo e la donna sono esattamente uguali e negano le belle differenze che esistono tra l’uomo e la donna.

Dio ha creato ciascuno di noi, ciascun essere umano, in vista di una cosa più grande: amare ed essere amati. Perché Dio ci ha creato alcuni uomini e altre donne?

Perché l’amore di una donna è uno degli aspetti dell'amore di Dio. L'amore di un uomo è un altro aspetto di questo stesso amore.

L'uomo e la donna si completano l’uno con l’altra, e tutti e due insieme manifestano l’amore di Dio meglio di quanto lo potrebbero fare separatamente.

orf_rid.jpg (11489 byte) La maternità è il dono di Dio alle donne. Noi possiamo distruggere questo dono della maternità, specialmente con il male dell’aborto. Ma anche pensando che ci sono cose più importanti che amare, che donarsi al servizio degli altri: la carriera, ad esempio, il lavoro fuori casa. Ma nessun lavoro, nessun piano di carriera, nessun possedimento materiale, nessuna visione di libertà può sostituire l’amore. Tutto ciò che distrugge il dono della maternità, che è un dono di Dio, distrugge il più prezioso dei doni fatti da Dio alla donna: quello di amare in quanto donna.

Sappiamo che l’ambiente dove il bambino può meglio apprendere ad amare e a pregare è la famiglia, essendo il testimone dell'amore e della preghiera di suo padre e di sua madre. Quando nella famiglia c'è rottura o disunione, i bambini in gran numero crescono senza sapere come amare e come pregare...

D'altra parte, quando le famiglie sono forti e unite, i bambini vedono nell'amore del padre e della madre l’amore specialissimo di Dio per loro. Una famiglia che prega insieme resta insieme, e se essi restano insieme, essi si ameranno gli uni gli altri come Dio li ha amati, tutti e ciascuno di loro. E le opere dell'amore sono sempre opere di pace".

La vita è bellezza, ammirala. La vita è un'opportunità, coglila. Dio ci ha creati per qualche cosa di immensamente grande: per amare ed essere amati. La vita è un sogno, fanne una realtà. La vita è una sfida, affrontala. Dobbiamo trasformare i nostri focolari in qualcosa di bello per Dio, dove regni la pace, l'amore e la gioia. La famiglia che prega unita resta unita. La vita è una ricchezza, conservala. La vita è preziosa, abbine cura. "Ti ho disegnato sul palmo delle mie mani" (Is 49,16). Ogni volta che Dio guarda il palmo della sua mano, io sono là. In momenti di sofferenza, di solitudine, di umiliazione, di fallimento, ricorda che sei nelle mani di Dio. La vita è amore, donala. La vita è un mistero, scoprilo. Portate l'amore, la pace e l'allegria in seno alla famiglia. L'amore comincia nel focolare. La vita è promessa, adempila. La vita è tristezza, superala. Dalla croce Gesù ci ama. Le sue mani sono tese, per abbracciarci. La sua testa è inclinata, per baciarci. Il suo cuore è aperto, per accoglierci. La vita è felicità, meritala. La vita è un'avventura, rischiala. Il frutto della fede è l'amore. E frutto dell'amore è il servizio. Il frutto del servizio è la pace. Non importa quanto facciamo, importa quanto amore vi poniamo.

madre t.jpg (8336 byte) Signore, quando ho fame, dammi qualcuno che ha bisogno di cibo; quando ho un dispiacere, offrimi qualcuno da consolare; quando la mia croce diventa pesante, fammi condividere la croce di un altro; quando non ho tempo, dammi qualcuno che io possa aiutare per qualche momento; quando sono umiliata, fa che io abbia qualcuno da lodare; quando sono scoraggiata, mandami qualcuno da incoraggiare; quando ho bisogno della comprensione degli altri, dammi qualcuno che ha bisogno della mia; quando ho bisogno che ci si occupi di me, mandami qualcuno di cui occuparmi; quando penso solo a me stessa, attira la mia attenzione su un’altra persona. Rendici degni, Signore, di servire i nostri fratelli che in tutto il mondo vivono e muoiono poveri ed affamati. Dà loro oggi, usando le nostre mani, il loro pane quotidiano, e dà loro, per mezzo del nostro amore comprensivo, pace e gioia.

Di fronte alle difficoltà, ai dubbi ed alle obiezioni, abbiate fiducia in Lui. Egli non vi deluderà. Se Dio non fornisce i mezzi, significa che non vuole che quel particolare lavoro venga fatto. Se desidera che venga fatto, ve ne renderà i mezzi. Perciò non preoccupatevi.

 

Se non avete esperienza, chiedete. Non c’è nessuna vergogna nel chiedere, ma non pretendete di conoscere ciò che non conoscete.

 

La povertà più grande che c’è nel mondo non è la mancanza di cibo ma quella d’amore. C’è la povertà della gente che non è soddisfatta da ciò che ha, che non è capace di soffrire, che si abbandona alla disperazione. La povertà di cuore spesso è più difficile da combattere e sconfiggere.

 

Non abbiamo assolutamente alcuna difficoltà a lavorare in paesi con diverse fedi religiose. Trattiamo tutti come figli di Dio. Sono nostri fratelli e mostriamo per loro grande rispetto. Noi incoraggiamo cristiani e non a compiere opere d’amore. Ognuna di queste, se fatta col cuore, avvicina chi la fa a Dio.

 

Per raggiungere il cuore delle persone dobbiamo agire: l’amore si dimostra si mostra con i fatti. La realtà è più avvincente dell’idea astratta.

 

Siate espressione vivente della bontà di dio; bontà negli occhi, nel volto, nel modo di salutare: credo che il modo in cui viene compiuto un gesto sia importante quanto il gesto stesso.

 

E’ così bello completarsi a vicenda! Può darsi che quello che facciamo noi nei bassifondi voi non possiate farlo e quello che voi fate nel posto dove siete chiamati ad operare non possiamo farlo noi. Ma insieme stiamo facendo qualcosa di bello per Dio.

 

Un bambino d Calcutta festeggiava il suo compleanno, e chiese ai genitori di dare a Madre Teresa il denaro che avrebbero dovuto spendere per il suo regalo. Quel bambino insegnò l’amore ai suoi genitori.

 

Anche se non apro bocca posso parlarvi con gli occhi per mezz’ora buona. Guardandovi negli occhi posso dirvi se nel vostro cuore c’è pace oppure no. Ci sono persone che irradiano gioia e nei loro occhi si scorge la purezza.

 

Anche se scrivete solo una lettera ad un cieco, o se vi sedete ad ascoltare una persona, o imbucate la sua corrispondenza, o fate visita a qualcuno o gli portate un fiore o gli lavate la biancheria o gli pulite la casa: piccole cose, ma agli occhi di dio tutto è grande.

 

Siate gentili e misericordiosi. Fate in modo che nessuno venga da voi senza andarsene migliore e più felice. Siate espressione vivente della bontà di Dio: bontà nei vostri occhi, nel volto, nel sorriso, nel saluto. Ai bambini, ai poveri ed a tutti coloro che soffrono e sono soli donate sempre un sorriso felice. Donate loro non soltanto le vostre cure, ma anche il vostro cuore.

 

Non dimenticherò mai il giorni in cui, camminando per una strada di Londra, vidi un uomo seduto, che sembrava terribilmente solo.  Andai verso di lui, gli presi la mano e la strinsi. Lui allora esclamò: “dopo tanto tempo, sento finalmente il calore di una mano umana”. Il suo viso s’illuminò. Sentiva che c’era qualcuno che teneva a lui. Capii che un’azione così piccola poteva dare tanta gioia.

 

La Missionaria della Carità deve dare, ma soprattutto deve darsi.

 

C’è molta sofferenza nel mondo: fisica, materiale, mentale. La sofferenza di alcuni è da imputare all’avidità di altri. La sofferenza materiale e fisica è quella dovuta alla fame, alla mancanza di una casa, alle malattie. Ma la sofferenza più grande è causata dall’essere soli, dal non sentirsi amati, dal non avere nessuno. Con il tempo ho capito che l’essere emarginati è la malattia peggiore di cui un essere umano possa soffrire.

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Mio Signore, fa che io possa vederTi oggi ed ogni giorno nei malati e, mentre li accudisco, che io possa avvicinarli a Te. Anche se ti nascondi dietro le sembianze poco invitanti della persona irritata, esigente, scriteriata, fa che io possa comunque riconoscerTi. Com’è dolce servirti.

 

Credo che nessuno di noi conosca la fame, ma un giorno me la insegnò una bambina. La trovai per strada, mi accorsi che aveva fame e le diedi un pezzo di pane, ma lei ne mangiava una briciola per volta. Io le dissi di mangiarlo serenamente, ma lei mi rispose: “Ho paura, perché quando finirà io avrò di nuovo fame”.

Cerchiamo oggi di riflettere sull'amore

che Dio riserba per voi e per me.

Il suo amore è così tenero;

il suo amore così grande, così tangibile,

così vitale che Gesù venne proprio

a insegnarci... come amare.

L'amore non è qualcosa che si fossilizza,

ma qualcosa che vive di continuo.

Le opere di amore e che attestano amore

sono una via per la pace.

E dove comincia questo amore?

Proprio nei nostri cuori.

Dobbiamo sapere che

siamo stati creati per cose più grandi,

non per essere

un numero qualsiasi nel mondo;

non per conseguire lauree e diplomi,

questa o quella carriera.

Siamo stati creati per amare

e per essere amati.

L'amore ha un orlo al suo vestito,

che sfiora la polvere,

spazzando via le macchie

dalle strade e dai vicoli

e poiché può, deve farlo.

 

Madre Teresa di Calcutta

"Preferisco che sbagliate con gentilezza piuttosto che operiate miracoli con scortesia" Madre Teresa di Calcutta

Non accontentiamoci di dare solo del denaro. Il denaro non è sufficiente. Vorrei che ci fossero più persone ad offrire le loro mani per servire ed i loro cuori per amare.

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Qualcuno mi ha chiesto: “cosa farai quando non sarai più superiora?”. Io gli ho risposto che sono insuperabile a lavare bagni e latrine. Non è importante ciò che facciamo, ma con quanto amore lo facciamo. Se Dio desidera che pulisca i bagni, che mi prenda cura dei lebbrosi o parli con il presidente degli Stati Uniti, per me fa lo stesso. Io gli appartengo

 

Vedo Gesù in ogni persona che tocco perché Egli ha detto: "Ero nudo, ero malato, ero sofferente, ero senza casa e voi mi avete accudito".

Madre Teresa di Calcutta

 

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