I SACRAMENTI

 

Posizione protestante

 

Seguendo il nostro percorso storico dopo Tommaso arriviamo al Concilio di Trento, ma per fare ciò bisogna parlare dei protestanti.

La posizione ortodossa non coincide generalmente con quella cattolica, più differente è la posizione dei protestanti.

Lutero, fedele ai suoi principi di “sola scriptura” e “sola fides”, concepisce i sacramenti all’interno di una teologia della parola e della fede; “parole e fede” considerate unici vincoli della grazia e quindi se la grazia di Dio giunge a noi anche la giustificazione ci giunge “ex sola fides”. Il perdono di Dio giunge a noi solo attraverso la fede.

Dire che la posizione di Lutero sui sacramenti è come un blocco unico è un errore di prospettiva, perché ha diverse posizioni che vanno da quella molto rigida del “De captivitate babilonica” sui sacramenti a quella che rintracciamo nelle ultime omelie dove si esprime in maniera meno rigida.

In ogni caso Lutero riduce i sacramenti a due: battesimo ed eucarestia. Lutero, come Tommaso, pensa che neanche gli apostoli hanno il potere di istituire i sacramenti, ma solo di edificare la Chiesa; i sacramenti devono essere istituiti da Cristo. Però, mentre Tommaso non cerca una intenzionalità esplicita in tutti i sacramenti, accontentandosi di aver ricevuto l’intenzione di Cristo anche dalla tradizione, Lutero, parte dal principio della sola scriptura facendo un’analisi stretta dei testi scritturistici, vi riconosce soltanto due sacramenti, anche se inizialmente erano tre (comprendeva la penitenza). In seguito sosterrà che, poiché sia l’eucaristia che il battesimo sono sacramenti penitenziali per il perdono dei peccati, la penitenza è l’atteggiamento generale dei sacramenti.

Anche Lutero, come Ugo di S. Vittore, ha una concezione medicinale dei sacramenti, per il perdono dei peccati. Lutero non esclude gli altri sacramenti. Non è vero che Lutero abolisce l’impianto sacramentale, anche se riduce i sacramenti a due.

La Chiesa per Lutero è spirituale, nascosta e quindi abolisce totalmente le mediazioni esterne della Chiesa. Tutto si inserisce in uno schema preciso da parte di Lutero che, in coerenza con la sua posizione ecclesiologica, tende ad eliminare ogni forma di mediazione visibile fra l’azione di Dio e l’anima dell’individuo.

Su quest’ultimo punto Lutero anticipa l’epoca moderna, non nell’affermare il comunitarismo come vogliono far credere alcuni, ma nell’affermare l’individualismo: il rapporto di salvezza si decide fra Dio e l’anima, la comunità è ininfluente. L’uomo è solo davanti al dramma della sua salvezza, un atto di fiducia in Dio potrà dargli la possibilità della salvezza.

Lutero poi comunque ammette i sacramenti sostenendo che essi costituiscono soltanto una promessa di perdono, mentre per noi, da P. Lombardo a Tommaso, sono causa della grazia.

Dunque, se per Lutero i sacramenti sono promessa, un concetto della sacramentaria che egli negherà decisamente è quello scolastico della causalità, e in maniera specifica il concetto nemico di Lutero è: causa ex opera operato, cioè l’idea che il sacramento causi la grazia.

La causa ex opera operato  è per Lutero “una presunzione dell’uomo di autogiustificarsi”, mentre è solo la fede che ottiene la grazia.

Ribadiamo che per Lutero restano importanti i sacramenti, in rapporto alla fede lui dice: “i sacramenti come alimento della fede”. Lo scopo dei sacramenti è quello di nutrire la fede e la grazia, ricevuto dalla Parola di Dio.

Quindi i sacramenti non causano la grazia ma la nutrono ex sola fide. La posizione più estrema è sostenuta da Zwingli (+1531) per il quale i sacramenti sono delle semplice cerimonie, simboli vuoti, commemorativi, utili a far “vedere” la fede come segno esterno.

Calvino invece tenta di recuperare la posizione luterana ponendosi in una posizione mediana, sostenendo che non è vero che i sacramenti sono cerimonie vuote ma sono “sigilli di conferma della fede”.

La posizione odierna sui protestanti è molto cambiata, non si hanno più posizione rigide; oggi si può dire che il confronto conosca un maggiore avvicinamento delle posizioni, superando la contrapposizione che vedeva i cattolici chiusi nel sacramento, e i protestanti come comunità della fede. Oggi le posizioni sono molto più avvicinate, lo testimonia l’ultimo documento “Chiesa e giustificazione” (1994):“cattolici e luterani professano che la Chiesa è posta sotto il Vangelo ed ha in esso la sua norma superiore”.

Il primato della Parola non contraddice il ruolo dei sacramenti. Questo riavvicinamento cattolico-protestante ha un fondamento teologico:da parte dei protestanti è la riflessione sulla natura sacramentale della Parola, da parte dei cattolici sta nel recupero della fede nella dimensione del sacramento.   

 

I SACRAMENTI