I SACRAMENTI

 

Iniziazione

 

Prassi odierna

 
 

            Uno stimolo al rinnovamento dell'iniziazione cristiana avviene con il Vaticano II, che innanzitutto ritrova il termine iniziazione, che prima era sparito, lo usa proprio per battesimo comunione e cresima. Si ha il RICA, rituale di iniziazione cristiana degli adulti, il parere degli esperti su questo documento è unanime, tutti ne rivelano l'importanza e il cercare di recuperare il modello primitivo dell'iniziazione, le fonti di questo testo sono principalmente la tradizione apostoliche e le varie esperienze missionarie. Il documento è ricco di contenuti liturgici, teologici, pastorali e catechetici. 

La liturgia e  la prassi sono intrecciate, al fine di fare un luogo di costruzione della fede comunitaria. Si possono rivelare le quattro caratteristiche di iniziazione:

  • una formazione integrale, non solo catechismo, intesa come cambiamento di mentalità, di costume, spesso il RICA lo intende come passaggio dall'uomo vecchio all’uomo nuovo, questa formazione, la formazione integrale avviene con il concorso di quattro fattori: la catechesi, la conversione, la partecipazione ai riti liturgici e la testimonianza.

  • Segue la seconda caratteristica, la finalità aggregativa, che viene sottolineata con rimandi continui alla chiesa che per quanto riguarda l'iniziazione esercita il ruolo di madre generando la fede. Il popolo di Dio deve essere rappresentato dalla chiesa locale. La chiesa è anche il fine dell'iniziazione, è uno degli obiettivi.

  • Terza caratteristica la dimensione rituale che è onnipresente, tutte le tappe sono accompagnate dalla dimensione rituale, molto importante e copre tutto il documento, che offre celebrazioni, riti, preghiere, letture. Determinanti sono i tre riti che permettono il passaggio da uno stato all'altro.

  • Molto osservato è il quarto, il principio della gradualità che struttura l'intera proposta proponendo un itinerario a tappe, di gradino in gradino. Lo schema prevede quattro tempi:

    1. Il primo tempo è quello del precatecumenato, è il tempo dell'evangelizzazione, che con pazienza annuncia il Dio vivo, in questo momento la Chiesa si rivolge ai simpatizzanti, coloro che senza credere pienamente mostrano una certa attenzione e interesse, questo rappresenta la volontà della Chiesa di non concedere i sacramenti con facilità, non dà battesimi di massa. Il precatecumenato non richiede un tempo fisso. La finalità è che il candidato possieda un senso cristiano.

    2. Quando questa fase la consideriamo compiuta c'è il rito di ammissione al catecumenato. Rito di ammissione che deve essere fatto nella comunità, con questo rito sono ammessi all'ascolto della parola. Si entra nei congiunti, e dà quindi diritto ad alcune cose nel diritto canonico. Per accedere al secondo periodo che è quello del catecumenato, c'è un giudizio che spetta ai pastori, aiutati da dei garanti, per questo primo passo si richiede che i candidati abbiano assaporato i primi elementi dell'essere cristiani.   Il catecumenato è il tempo della maturazione la decisione sulla sua durata è lasciata al giudizio dell'episcopato, orientativamente 3 anni, questo è l'orientamento della conferenza episcopale italiana. La finalità è la conversione, maturare la conversione, si usa il termine metanoia,il cambiamento della mens. Quali sono le strade per produrre questo cambiamento? La catechesi, far risuonare la parola di Dio, perché la parola di Dio è una parola che genera, basta quindi farla risuonare, come il seminatore, che non guardava dove seminare. La mens, il modo di pensare, i costumi che diventano cristiani e i riti, quando dobbiamo parlare di mens, dovremmo parlare di preghiera testimonianza e carità. Le strade quindi per produrre il cambiamento sono catechesi, mens, e riti. Tra le celebrazioni, il rituale inserisce le liturgie della parola, distinta dalla catechesi, ci sono poi gli esorcismi minori, che si fanno nel periodo del catecumenato, anche laici e catechisti. Nuove formule di benedizioni, che si offrono ai catecumeni, che significano l'amore di Dio, possano ricevere dalla chiesa incoraggiamento, gioia, pace. 

    3. Qui si passa agli eletti quindi, con la fase della preparazione immediata, la terza fase, il contenuto è il discernimento immediato, non c'è più tempo per la maturazione, se la pianta è pronta a essere innestata nella vita, il periodo è quello dell'ultima quaresima, lo scopo è la purificazione e l'illuminazione, il periodo coincide con il quaresimale, si richiede un giudizio di idoneità da parte del vescovo e di coloro che hanno seguito l'eletto. Il rito prevede per la prima domenica di quaresima la presentazione pubblica, con l'attestazione dei responsabili della formazione, e l'interrogazione degli eletti. Nella seconda domenica di quaresima non c'è nessuna attività, terza quarta e quinta invece ci sono gli scrutini, gli esorcismi maggiori e le consegne. Gli scrutini non sono quelli scolastici, dal latino scrutare, cercare, sono dei riti che ricercano l'approfondimento delle proprie intenzioni, tempo di discernimento, per purificare la mente e il cuore, fortificare contro le tentazioni. Gli esorcismi maggiori hanno l'intento di rafforzare e liberare. Poi c'è l'importantissimo rito delle consegne, riti antichissimi, prevedono la suggestiva cerimonia della traditio redditio, la consegna ai candidati, agli eletti del simbolo della fede, il credo, che gli eletti dovranno imparare a memoria per riconsegnarlo. La comunità lo consegna recitandolo a memoria, e i candidati saranno in silenzio, la domenica successiva saranno i candidati invece ad annunciarlo e la comunità in silenzio a riceverlo. C'è anche una seconda traditio che è il padre nostro, si prevede che si possano fare insieme. La fase della preparazione immediata termina con i riti preparatori previsti per il sabato santo durante i quali c'è la redditio, c'è il rito della scelta del nome cristiano, unzione con l'olio dei catecumeni.      La notte ci sono i riti sacramentali, si prevedono i tre sacramenti dell'iniziazione celebrati insieme, battezzati e conformati diventano neofiti, una volta ricevuta l'eucarestia, diventano fedeli. Si è neofiti fino a quando non si riceve l'eucarestia.

    4. Si apre una quarta fase chiamata mistagogia, tempo dell'esperienza dei sacramenti, tornare su ciò che si è ricevuto, per gustarlo e metterlo in pratica, ora sto parlando con un cristiano. Il RICA riprende la mistagogia, questa particolare attività evangelizzatrice che è tipica di chi ha già ricevuto il sacramento, questa è una quarta fase, che si fa nel tempo pasquale. Fare esperienza dei sacramenti, gustare il mistero ricevuto e partecipare più attivamente alla vita comunitaria, qui non è più un linguaggio al futuro, ma è un partire da ciò che si è celebrato per tradurre in esperienza la liturgia. Non è un momento decorativo, ma serve a produrre una via teologica, la fede trova il suo sviluppo nella liturgia, da qui comincia, la fede trova la sua fonte nella liturgia dei sacramenti.

 
 
L'INIZIAZIONE