I SACRAMENTI

 

Efficacia del sacramento e carattere

 

Sant’Agostino fa la distinzione tra sacramento valido e sacramento infruttuoso. Anche i donatisti fanno un battesimo valido, però non hanno la grazia del battesimo la res, per cui sono in peccato mortale. Un adulto che si battezza e lo fa solo per lavorare, ha un battesimo valido, ma non sarà fruttuoso, non riceverà la grazia. Ogni sacramento è purificazione, ma anche santificazione. Il ministro è uno strumento per la comunicazione della grazia, che viene da Dio, il soggetto ha invece una sua importanza, io non battezzo una mucca. Il ministro pronuncia la parola in quanto strumento della Chiesa e di Cristo, il suo ruolo è strumentale, ma il sacramento è dato da Cristo. Il soggetto è anch'esso un elemento costitutivo del sacramento, la considerazione del soggetto rientra perché il soggetto non è passivo, ma deve produrre atti personali di fede.

I sacramenti non sono segni indicativi della grazia, non sono una semplice promessa di grazia, come afferma Lutero, i modernisti diranno che i sacramenti servono a risvegliare il senso religioso, per noi i sacramenti contengono, comunicano e producono la grazia, questo attraverso la celebrazione liturgica.

Tommaso distinguerà diversi livelli di casualità:

·        Causalità efficiente principale: Dio

·        Causalità efficiente congiunta: l’umanità di Cristo, congiunta a Dio ma che in sé non è Dio perché appartiene al mondo corporeo

·        Causalità strumentale dei sacramenti, il sacramento è strumento congiunto con l’umanità di Cristo

Quando vado a riceve i sacramenti la salvezza è Dio non il sacramento in se, non è il battesimo ad avermi dato la salvezza ma Dio. Poiché la causalità efficiente è Dio è lui la causa della grazia e quindi non si lega direttamente al sacramento. Il dinamismo dei sacramenti parte dall'alto. La principale causa efficiente della grazia è Dio stesso, rispetto al quale l'umanità di Cristo fa da strumento congiunto e i sacramenti da strumento separato. Incontrando i sacramenti mi incontro con Cristo.

Tommaso nella sua sacramentaria elabora un'altra bella idea, riprende la concezione antica del misterium e elabora una concezione storico salvifica dei sacramenti, lui dice che ogni sacramento stabilisce una triplice relazione con la storia della salvezza:

·        In rapporto al passato, al presente, e al futuro, in rapporto al passato il sacramento è segno rememorativo, è memoria innanzitutto del mistero pasquale da cui attinge la propria capacità di comunicare la grazia, ma per estensione di tutti gli avvenimenti della storia della salvezza: quando io battezzo un bambino, si fa memoria della pasqua di Cristo, ma anche del passaggio del Mar Rosso e di tutta la storia della salvezza.

·        Segno indicativo di una grazia che viene data nell'oggi, il battesimo dona una grazia oggi.

·        Segno profetico, ogni sacramento rimanda al regno, segno anticipato della Gerusalemme celeste.

Pietro Lombardo con l'introduzione del concetto di causa immetterà la differenza tra i sacramenti e i sacramentali. Dal concilio di Trento ci sarà la distinzione tra ex opere operato ed ex opere operantis. Con la prima espressione si intende dire che la virtù dei sacramenti viene da Dio, quando un sacramento è celebrato con tutte le condizioni richieste dal piano di Dio, dalla disposizione divina, comunica la grazia in virtù della sua stessa celebrazione, l'attenzione verte sulla casualità divina. Se io vado a confessarmi da un prete che in realtà è in peccato mortale, il più grave dei peccati, io comunque sono assolto, la causa del sacramento non è il piccolo prete, ma Dio. Certo ci devono essere le formule richieste, se quel prete dice "ti assolvo in nome di Che Guevara" non è valida la confessione. Questo ruolo verrà confuso con qualcosa di magico, e quindi anche i protestanti contesteranno molto questo, come una formula magica, come se noi imponessimo qualcosa a Dio. In realtà si tratta di sottometterci noi a Dio, non imponiamo noi qualcosa a Dio come il mago, il sacramento si sottomette alla volontà di Dio. Condizione però è l'ex opere operantis, i sacramenti pur essendo operatori di grazia, esigono la cooperazione di chi li riceve, la magia non richiede la cooperazione, il sacramento non opera senza la cooperazione, ed è valido in chi non pone ostacoli. Ci sono due tipi di ostacolo, uno lo rende invalido, uno infruttuoso. Un uomo e una donna si sposano, ma in realtà lei è stata minacciata, il matrimonio non è valido, manca il libero consenso. Vado a battezzarmi per avere un posto di lavoro, lo scopo principale è che mi diano il posto di lavoro, il sacramento è valido, c'è il libero consenso, ma non è fruttuoso.

Un altro elemento costitutivo del sacramento è l'effetto, gli scolastici usavano il termine res, la res sacramentum. Nella polemica con i donatisti, Agostino, differenzia il signum sacramentum, la realtà sensibile composta da elementi, e la res, che è quell'altra realtà a cui devo andare con la mente, quella che il sacramento produce nell'anima. Ogni grazia sacramentale è una grazia purificatrice, e in positivo, ogni sacramento è l'intima costruzione della grazia, dell'uomo nuovo. Per il concilio di Trento la grazia per effetto dei sacramenti o ha inizio, o è aumentata o se viene perduta ristabilita.

  Il carattere

    Tre dei sette sacramenti comunicano anche il carattere e sono battesimo confermazione e ordine. Che cos’è il carattere? È un segno indelebile e spirituale che implica la validità e quindi l’irripetibilità di questi sacramenti, questi sacramenti non si possono ripetere anche se chi li riceve cadrà in peccato mortale o li rinnegherà. Il carattere è un segno indelebile, spirituale, che segnala la validità e quindi l'irripetibilità di quel sacramento, anche se chi li riceve cade in peccato mortale, si sbattezza, diventa apostata. Quando il sacramento è celebrato validamente con le condizioni richieste oggettive, il carattere è sempre garantito, è la grazia che non è garantita, il carattere non sarà mai più cancellato e quindi non sarà mai più riamministrato quel sacramento. La grazia dipende da Dio non è una cosa che possiamo gestire noi. Il carattere abilita a ricevere la grazia. Il concilio di Trento non dà una definizione precisa del carattere ma si limita a definirlo.

 

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