I SACRAMENTI

Il battesimo

 

La salvezza battesimale

 

Gli effetti del battesimo che vogliamo studiare sono la rigenerazione, l'incorporazione, il carattere, la triplice abilitazione.

  • La rigenerazione, compito del battesimo è conferire l'identità cristiana. La rigenerazione si spiega spiegando il discorso dei padri, polo negativo è il perdono di ogni peccato, il sacramento della riconciliazione per eccellenza, una riconciliazione totale, comprende anche il peccato originale. Paolo aveva due visioni del peccato, il peccato radicale che riduce l'uomo in schiavitù parte dal primo Adamo e ogni sforzo di uscirne è inutile, e i peccati attuali. La solidarietà ad Adamo determina la dottrina del peccato originale. Il battesimo libera da ogni peccato perché fonda un'altra solidarietà che è quella in Cristo che produce la liberazione totale, una liberazione non nella stessa misura, con Cristo la grazia ha sovrabbondato. Riconciliazione di ogni peccato, originale e attuale, al negativo corrisponde il positivo della nuova creazione, non si tratta solo di riparare una creazione rovinata, ma di farne una nuova. Nel battesimo la vita è ricreata.
  • L'incorporazione, tutti i sacramenti sono ordinati all'edificazione del corpo di Cristo, ma nella Chiesa gli uomini entrano come per una porta, gli altri sacramenti non potrebbero produrre il suo effetto ecclesiologico senza il battesimo. Il fine del battesimo è fare la Chiesa, aggregare la Chiesa. È stato a lungo celebrato come ingresso nella Chiesa, poi a un certo punto è stato privatizzato, per la propria salvezza personale, e quindi si è perso il suo significato ecclesiologico, radunare i dispersi, ristabilire una pace dispersa. Tanti cercano di capire se viene prima la cristologia o l'ecclesiologia nel battesimo, ti salva perché ti incorpora alla Chiesa o ti incorpora alla Chiesa perché ti salva? C’è chi sostiene che gli effetti sono simultanei e inscindibili, anche perché c'è il rischio di mettere la Chiesa davanti a Cristo. In un unico singolo momento il battezzato è fatto membro di Cristo e della Chiesa. Tutto ciò porta a correggere le motivazioni delle richieste del battesimo, il genitore più bravo dice “perché diventi Figlio di Dio”, quasi mai perché voglio che sia membro della Chiesa. È stato uno dei sacramenti più individualizzati, ma ha lo scopo di inserire in un corpo, nel corpo della Chiesa. Oltre che sul piano dell'effetto la Chiesa va vista anche sul piano dell'azione, non è solo oggetto, ma anche soggetto, la Chiesa celebra il battesimo. Cirillo di Gerusalemme sostiene che durante la celebrazione del battesimo la Chiesa esercita la sua qualità di madre. La Chiesa partorisce un figlio, non si intende solo la Chiesa istituzione, il sacerdote, ma la Chiesa comunità, tutta la comunità c'è.
  • Il battesimo in quanto conforma a Cristo e incorpora alla Chiesa conferisce la triplice qualifica profetica, sacerdotale regale che da Cristo passa al battezzato, il battesimo fa di tutti profeti, sacerdoti e re. Tutta la Lumen Gentium è costruita su questo triplice aspetto. Fondamento biblico di questo triplice aspetto, At 2,42(“Erano assidui nell'ascoltare l'insegnamento degli apostoli e nell'unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere”), comporta il dovere di partecipare agli atti liturgici e di fare la propria vita un offerta gradita a Dio, è un sacerdozio della vita. Tutta la Chiesa deve sentirsi generata dalla parola di Dio e generante la parola di Dio, la profezia. Non è il sacerdote che abilita un laico a essere catechista, è già il battesimo che abilita, il sacerdote come presidente della comunità deve solo verificare. Il terzo è la regalità, servizio del regno, Cristo ha regnato facendosi servo, tutte le attività fino all'esercizio della carità.
  • Quarto effetto del battesimo, il carattere, quando il battesimo è celebrato validamente, anche se non comunica la grazia, comunica comunque il carattere, esso non va mai perduto, nemmeno se dopo ci fosse la ricaduta nel peccato nemmeno se ci fosse l'apostasia. Nonostante la decisione di separarsi dalla Chiesa non va perduto il carattere. L'idea del carattere non è così trattata, giusto in Ef 1,13 (“In lui anche voi, dopo aver ascoltato la parola della verità, il vangelo della vostra salvezza e avere in esso creduto, avete ricevuto il suggello dello Spirito Santo che era stato promesso”) e 4,30 (“non vogliate rattristare lo Spirito Santo di Dio, col quale foste segnati per il giorno della redenzione.”), si parla di sigillo dell'alleanza ma non parlano dei sacramenti. La dottrina del carattere nasce con Sant'Agostino nella polemica con i donatisti. La dottrina del carattere è stata funzionale a difenderne una più importante quella della irripetibilità del battesimo. Tommaso identifica il carattere con la res et sacramentum. Il carattere consiste in un contrassegno spirituale invisibile, che diventa una nota distintiva, con cui è possibile distinguere il cristiano dal non cristiano. Secondo alcuni autori il carattere è un segno distintivo, ma anche un segno dispositivo, il primo dei doni, quello che ti dispone a raccogliere la grazia. Il carattere assicura la veridicità del sacramento, qualora al momento del battesimo la grazia non venisse data, il carattere c'è, rendendo quindi possibile quando ci si apre alla grazia che ci sia la possibilità di riceverla. Un po’ come un vaso, il carattere lo rende concavo in modo che possa ricevere la grazia. Inoltre il carattere è importante sul piano ecumenico, unisce tutti i cristiani, un unità misterica che unisce i fratelli separati. Il linguaggio rischia di essere limitato, si vede il carattere come un limite, il carattere impegna Dio, ma non ipoteca la libertà personale, non determina la natura umana, lo dimostra il fatto che anche dei battezzati possono porsi contro Dio, l'uomo resta libero di sciogliere il suo legame, seguire una strada contraria, obbligando la Chiesa a riaccoglierlo se vuole tornare, senza imporgli di ricominciare da capo, ma offrendogli la possibilità del ritorno con il sacramento della penitenza.
 

IL BATTESIMO